Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

19 ottobre 2022.

Rassegna anno III/n. 287

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A Roma, il 5 novembre, la manifestazione del movimento pacifista e nonviolento per il disarmo e il rifiuto di ogni guerra.

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I titoli

Palestina Occupata/Israele: Assedi e rastrellamenti nelle città della Cisgiordania.

Siria: La qaedista Ahrar Sham estende il proprio dominio nel nord ovest, con il beneplacito dei militari turchi.

Tunisia: Sciopero a Zarzis per i morti nel Mditerraneo.

Arabia Saudita: A Riad, condannato a 16 anni un cittadino statunitensi di origine saudita, per aver criticato l’assassinio di Khashoggi.

Iran: Il Consiglio per i Diritti Umani ONU chiede di visitare il carcere di Evin.

Iraq: Si terrà sabato la seduta del Parlamento per il voto di fiducia al governo di Al-Soudani.

Marocco: Visita a Rabat del capo di Africom, per l’organizzazione delle prossime manovre militari “Leone Africano”.

Etiopia: I governativi appoggiati dall’esercito eritreo conquistano Sciré, a nord ovest del capoluogo del Tigray.

Le notizie

Palestina Occupata/Israele

Ancora è alta tensione in Cisgiordania per la punizione collettiva messa in atto dalle truppe di occupazione israeliane e dalle azioni provocatorie dei coloni, sostenuti dai soldati.

Nablus è da 10 giorni completamente assediata, con posti di blocco che impediscono ai palestinesi di entrare o uscire. L’università Najah ha sospeso le lezioni per l’impossibilità degli studenti fuorisede di raggiungere la città. A Jenin continuano i rastrellamenti con arresti di giovani accusati di far parte della resistenza. Lo stesso avviene da due settimane a Shu’fat ed Anata, a nord di Gerusalemme est. I soldati sono alla ricerca dell’autore dell’attacco armato che ha provocato l’uccisione di una soldatessa e il ferimento di altri tre soldati. L’identikit dell’attentatore lo presenta come calvo. Nei centri palestinesi oggetto dei rastrellamenti, molti giovani hanno raso a zero i capelli, per confondere le truppe impegnate nelle ricerche.

L’esercito ha informato inoltre che, ieri, c’è stata una sparatoria contro una casa, in una colonia a nord di Nablus, con rottura di vetri delle finestre, ma nessuna vittima.

Nel sud della Cisgiordania, i coloni hanno attaccato, in diverse località, i contadini palestinesi per impedire loro di raccogliere le olive. Ne sono seguite sassaiole e soltanto allora i soldati sono intervenuti a protezione dei coloni, cacciando i palestinesi ed i volontari internazionali arrivati ad aiutarli nel raccolto. Un Apartheid sul campo di battaglia.  

Lo scontro diplomatico tra palestinesi e israeliani ha segnato un punto a favore dei primi. L’Australia ha ritirato il suo riconoscimento di Gerusalemme ovest come capitale di Israele. Il ministero degli esteri di Tel Aviv ha convocato l’ambasciatore australiano per chiedere chiarimenti.

Siria

Si complica la situazione nel nord ovest della Siria, in seguito al dominio della qaedista Tahrir Sham su Afrin ed altri centri della provincia di Aleppo e Idlib, una volta nelle mani dell’esercito libero. I confini del territorio gestito dal suo “governo di salvezza nazionale” si estendono a spese del “governo provvisorio siriano”, la coalizione del resto delle formazioni dell’opposizione. La regia dell’operazione è sicuramente gestita dietro le quinte dai servizi militari turchi, che non si sono adoperati per ridurre la tensione, malgrado la loro massiccia presenza nella zona.

La nuova situazione è il preludio a scontri più duri con i governativi e con i guerriglieri curdi, attestati su una linea del fronte a zigzag. La popolazione civile teme l’intensificarsi dei bombardamenti russi, con il pretesto della lotta contro il terrorismo qaedista.    

Tunisia

Nella città di Zarzis, nel sud est del paese, si è svolto uno sciopero generale e una manifestazione molto partecipata contro le mancate ricerche dei 18 giovani tunisini partiti il 21 settembre dal porto di Zarzis su una barca, che si era rovesciata in mare. Soltanto due corpi sono stati recuperati sul luogo della tragedia. Altri 4 sono stati recuperati sulla spiaggia di Zarzis, ma la polizia non ha informato le famiglie per l’identificazione. Sono stati sepolti nel cimitero dei senza nome, vittime dei naufragi.  

Arabia Saudita

Un tribunale saudita ha condannato un cittadino statunitense di origine saudita a 16 anni di carcere per alcuni post scritti contro l’assassinio di Jamal Khashoggi. Saad Ibrahim Mady, 72 anni, era stato arrestato al suo arrivo a Riad per una visita ai familiari, nel novembre 2021. L’accusa per la quale è stato processato era “destabilizzazione del regno, sostegno e finanziamento del terrorismo”. Il caso Mady era stato sollevato dal presidente Biden durante il suo incontro con il principe Mohammed Bin Salman, ma non è stato ascoltato.

Iran

Il Consiglio ONU per i Diritti Umani ha esortato il governo di Teheran ad ammettere la visita di una commissione d’inchiesta internazionale al carcere di Evin, per indagare sulle violazioni dei diritti dei detenuti e sulle cause dell’incendio che ha provocato la morte di 8 persone e il ferimento di altre decine.

Il Consiglio ha chiesto alle autorità iraniane di mettere fine all’uso spropositato della forza e di rilasciare gli arrestati. Il rapporto ha anche condannato l’uccisione di 23 minori durante il mese di repressione delle proteste seguite all’assassinio di Mahsa Amini in un commissariato di polizia.

Iraq

Sabato prossimo il nuovo governo, guidato da Al-Soudani, si presenterà al Parlamento per il voto di fiducia. Non si conoscono ancora i nomi dei ministri e quali siano i gruppi che costituiranno la maggioranza.

Il movimento Saiyroun dell’imam Mouqtada Sadr ha già annunciato di essere all’opposizione, definendo l’esecutivo come il “governo delle milizie e dei corrotti”.

Anche i deputati espressione dei movimenti politici nati dalle proteste del 2019 si schiereranno all’opposizione ed in loro sostegno è nata la Coalizione Democratica per il Cambiamento, embrione di un partito di sinistra, con al centro il Partito Comunista iracheno, che aveva deciso di boicottare le ultime elezioni, a causa della legge elettorale etno-confessionale.     

Marocco

Il generale USA Michael Longley, capo dell’Africom, è in visita di due giorni in Marocco, per rafforzare i legami di collaborazione militare tra i due paesi. Si è incontrato con l’ispettore comandante delle forze amate marocchine, gen. Belkheir Farouk, secondo quanto comunicato dall’agenzia stampa di Rabat. La visita è connessa alla preparazione delle manovre militari multilaterali denominate “Leone africano”, che si svolgono ogni anno in Marocco. Rabat ha rafforzato le relazioni militari con Stati Uniti e Israele in funzione anti algerina, per il contenzioso sui confini e sull’occupazione da parte del Marocco del Sahara Occidentale.  

Etiopia

Le forze armate di Addis Abeba appoggiate da quelle eritree hanno annunciato la conquista di Sciré, a nordovest del capoluogo Makallé. Nei giorni scorsi si erano divampati nella zona gli scontri con i guerriglieri del Fronte Popolare ed i governativi hanno ricorso ai bombardamenti sulla città, causando vittime anche tra la popolazione civile.  

Rimangono congelati di fatto gli sforzi dell’ONU e dell’Unione Africana per una tregua, con annunciati negoziati in Sud Africa, per trovare una soluzione politica. Il segretario generale dell’ONU, Guterres, ha messo in guardia dal pericoloso effetto del conflitto sulla popolazione, che non potrà ricevere gli aiuti umanitari a causa dei combattimenti.

Il governo, malgrado che abbia accettato di partecipare ai negoziati sudafricani, adesso sostiene che è necessario riprendere il controllo sulle infrastrutture governative nella provincia di Tigray. Di fatto è una rivendicazione della rottura della tregua. Guterres ha condannato l’invio di truppe eritree in Tigray e ha chiesto al governo di Asmara il loro ritiro.

Mondo

  • Sono passati sette mesi e 23 giorni di guerra russa in Ucraina.

Il prossimo sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra, per la Pace e il disarmo.

Appelli:

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati 200 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi martedì 19 ottobre digiuna ancora una volta Carlo Volpi, psicologo di comunità, ed esperto di cooperazione internazionale

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Vogliamo che il premio Sakharov venga assegnato a Julian Assange

Una lettera urgente: https://www.anbamed.it/2022/10/17/julian-assange-deve-vincere-il-premio-sakharov-campagna-urgente/

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1 commento

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