Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

27 ottobre 2022.

Rassegna anno III/n. 295

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A Roma, il 5 novembre, la manifestazione del movimento pacifista e nonviolento per il disarmo e il rifiuto di ogni guerra.

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I titoli

Siria: Un raid missilistico israeliano su Damasco. Il terzo in 5 giorni.

Iran: A Shiraz, un attacco jihadista in un mausoleo sciita.

Palestina Occupata: 5 militanti armati di Nablus si sono consegnati nelle mani della polizia palestinese.

Iraq: Arrestato prima di fuggire il principale accusato per la “rapina del secolo”.

Pakistan: L’ex premier Omran Khan mobilita i seguaci in una marcia su Islamabad per far cadere il governo.

Libano: Iniziano le operazioni di rimpatrio dei rifugiati siriani.

Le notizie

Siria

Per la terza volta, in meno di una settimana, Israele ha lanciato missili aria-terra sulle zone attorno a Damasco. Secondo un comunicato dell’esercito siriano, i caccia di Tele Aviv sono partiti dal Golan e solo alcuni dei missili sono stati intercettati ed abbattuti. L’agenzia stampa Sana scrive che ci sono stati soltanto danni materiali. I precedenti bombardamenti sono stati venerdì e lunedì ed hanno interessato sempre la zona dell’aeroporto internazionale della capitale siriana.

Iran

Un attacco armato terroristico a Shiraz, contro un mausoleo sciita, ha provocato la morte di 15 fedeli. La polizia ha arrestato uno degli attaccanti, di nazionalità del Bahrein. Nel momento di maggior afflusso dei fedeli, tre uomini armati di mitra hanno iniziato a sparare da diversi punti del mausoleo. L’agenzia Aamaq, affiliata a Daiesh (Isis), ha pubblicato una rivendicazione sostenendo che vi sono stati oltre 20 morti. I terroristi jihadisti hanno sfruttato le mobilitazioni contro il regime per disorientare l’opinione pubblica iraniana e trasformare la rivolta da un grido di libertà per tutti, a un conflitto confessionale tra sciiti e sunniti.

Ieri, nel quarantesimo giorno dalla morte di Mahsa Amini, oltre 10 mila persone si sono radunate nel cimitero di Saqqez, dove riposa il corpo della ragazza 22enne uccisa in commissariato. Una protesta simbolica che ha sfidato il divieto, che le autorità avevano imposto alla famiglia per non commemorare la tradizionale giornata di lutto.

La lotta contro il potere oppressivo degli ayatollah assume anche gesti simbolici di resistenza passiva delle donne, come per esempio uscire di casa con i capelli al vento. Circolano sui social migliaia di immagini di donne, in metropolitana o per le strade, senza l’obbligatorio copricapo.

Palestina Occupata

Si è svolto ieri in tutti i territori palestinesi occupati uno sciopero generale in lutto per l’assassinio di 6 militanti in un solo giorno da parte dell’esercito israeliano. La lotta popolare nonviolenta si coniuga, così, con la resistenza armata contro l’occupazione.

La risposta israeliana è sempre la stessa: rastrellamenti, uccisioni e arresti. Ad Al-Khalil (Hebron), nella notte sono stati arrestati 28 giovani palestinesi, prelevati dalle loro case, tutti noti per essere difensori delle terre dalle occupazioni compiute dai coloni e dall’esercito.

Le città di Nablus e Jenin sono tuttora assediate dalle truppe di occupazione. Sono in corso mediazioni e contatti internazionali per mettere fine a questa punizione collettiva. Una proposta del Dipartimento di Stato USA prevede, per la fine dell’assedio israeliano alle due città, la consegna dei militanti di “Fossa dei Leoni” nelle mani della polizia dell’ANP. Sette militanti, tra i quali due feriti, si sono già consegnati volontariamente in risposta all’appello del sindaco di Nablus.

Iraq

Il Parlamento ha costituito una commissione per la valutazione dei lavori del precedente governo di Al-Kadhimi durante il periodo di gestione degli affari correnti, seguita alle elezioni del 10 ottobre 2021 e fino al voto di fiducia al nuovo governo. L’azione politica sembra un atto di vendetta da parte dell’attuale maggioranza contro Al-Kadhimi, per la sua vicinanza con la corrente dell’imam Mouqtada Sadr. Il pretesto è la scoperta di quello che viene chiamato mediaticamente la rapina del secolo: 2,5 miliardi delle casse dell’ente per le entrate fiscali sono spariti nel nulla. Il principale responsabile è stato arrestato all’aeroporto di Baghdad mentre si accingeva a prendere il volo per Istanbul, in Turchia. Secondo rivelazioni stampa, avrebbe ammesso le colpe ed accusato due ministri e un consigliere dell’ex premier.

Pakistan

L’ex premier Omran Khan ha annunciato per domani l’organizzazione di una grande marcia, “con milioni di manifestanti ad Islamabad per chiedere la caduta del governo e elezioni anticipate”. Khan è stato fatto dimettere, lo scorso aprile, dopo un voto di sfiducia, a causa della fronda all’interno del suo partito. Lui aveva accusato l’ambasciata USA di interferenze nella politica pachistana, per le posizioni di neutralità che il suo governo aveva assunto nella guerra in Ucraina. Nei giorni scorsi, la commissione elettorale ha emesso una sentenza che esautora Khan per 5 anni dalla partecipazione alle elezioni o di assumere incarichi pubblici. La mossa giuridica è avvenuta dopo che il partito Insaf (Equità) ha vinto la maggioranza dei seggi in due elezioni di medio termine.   

Libano

Sono iniziate le operazioni di rimpatrio per i rifugiati siriani. Malgrado le critiche delle organizzazioni umanitarie e dell’ONU alle procedure, le autorità libanesi e siriane sono andate avanti nell’organizzazione dei viaggi da tre valichi di frontiera tramite pullman, camion e piccoli mezzi di trasporto. Secondo la stampa siriana, ieri sono tornati 700 rifugiati. Il piano libanese era stato predisposto nel 2017, ma in questi giorni il governo di Beirut ha insistito sulla necessità di svuotare i campi profughi, perché “sono un peso che l’economia e la situazione sociale del paese non supportano”, come ha dichiarato un ministro. In Libano ci sono circa 2 milioni di profughi siriani, dei quali soltanto 850 mila sono registrati presso le agenzie dell’ONU. L’esercito libanese ha assicurato che tutti i rimpatri sono volontari e che nessuno sarà costretto a partire, ma le organizzazioni umanitarie libanesi e siriane hanno enumerato gli ostacoli frapposti alla normale vita dei rifugiati: dal divieto di lavorare, alla mancanza di rinnovo dei permessi di soggiorno, per arrivare alla segregazione nei campi profughi.

Mondo

Sono passati otto mesi e un giorno di guerra russa in Ucraina.

Sabato 5 novembre si terrà a Roma una manifestazione nazionale contro la guerra, per la Pace e il disarmo.

Oggi 27 ottobre è la giornata per il dialogo cristiano islamico.

Appelli:

Appello di Anbamed per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. Sono passati 209 giorni e il regime di Al-Sissi è sordo agli appelli e nelle cancellerie internazionali prevale l’insensibilità. In Italia, dal 28 maggio, è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi in Italia digiuna Maria Chiara Rioli, ricercatrice in Storia contemporanea presso l’Università di Modena Reggio Emilia. Si occupa di storia della Palestina e storia delle migrazioni mediterranee. 

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno. Urge una vostra adesione.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Lo scorso 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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