Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

25 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 324

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I titoli:

Siria-Turchia: La campagna elettorale di Erdogan col sangue dei curdi. Droni di Ankara uccidono civili a Qamishli, capoluogo di Hasaka.

Iran: Sciopero riuscito in solidarietà con la popolazione curda.

Sudan: I generali continuano ad uccidere i manifestanti.

Algeria: 49 condanne a morte per il linciaggio di un volontario scambiato per piromane.

Libia: 200 migranti rimpatriati, ma nei centri di detenzione ne rimangono decine di migliaia.

Marocco: Il governo prepara una riforma del codice penale su temi sociali tabù. Gli islamisti si oppongono.

Afghanistan: A Kabul una manifestazione delle donne: “Non ci arrenderemo!”.

Le notizie:

Siria-Turchia

È incessante l’azione militare turca su tutto il fronte nord est della Siria. Caccia, droni e artiglieria turche stanno rendendo la vita difficile alla popolazione. Nella sola giornata di ieri sono state registrate le uccisioni di 11 persone, tutte civili. L’episodio più grave è stato il lancio di un missile da un drone su un’auto nella città capoluogo di Hasaka, Qamishli.

Il neo sultano Erdogan continua a condurre la sua campagna elettorale col sangue curdo. Non passa un giorno che non svolga un comizio sulla sicurezza dei confini meridionali della Turchia, accusando il PKK e le Forze democratiche siriane. In un colloquio telefonico, il ministro della difesa turco, Akar, ha confermato a quello russo, Shoigu, che Ankara proseguirà la sua offensiva militare nel nord della Siria. Il comandante delle truppe USA in Siria si è incontrato ieri con i capi delle Forze democratiche siriane, in un tentativo di mediazione capovolto: invece di fermare la mano assassina dell’aggressore alleato NATO, si tenta di convincere gli aggrediti a cedere, facendo arretrare i combattenti dalla linea di confine, cioè accogliendo le richieste di Erdogan di una fascia di sicurezza.    

Iran

Lo sciopero indetto a livello nazionale, in solidarietà con le città curdo-iraniane, è stato osservato con successo dai commercianti e dai lavoratori in tutte le grandi città del paese. Le organizzazioni dell’opposizione all’estero hanno diffuso foto e video delle proteste pacifiche: saracinesche abbassate nei bazar e operai che incrociavano le braccia davanti alle fabbriche.

Il regime non attenua la morsa repressiva, mandando milizie armate nelle zone curde, per reprimere la rivolta nonviolenta. Nella sola settimana dal 15 al 21 novembre sono state uccise dalle pallottole del regime 42 persone.

Gli arresti non risparmiano nessuna personalità.  La furia del regime non perdona neppure una leggenda del calcio, Voria Ghafouri, ex giocatore della nazionale di calcio iraniana e attuale difensore del Khuzestan Steel Club, catturato e portato via davanti al figlio di dieci anni, con l’accusa di aver «insultato» il regime e «propaganda contro lo Stato». Sua colpa aver postato sui social un video intitolato “senza onore” (vedi).

Sudan

Un manifestante è stato ucciso dalla pallottole della polizia ad Umm Dourman, la parte della capitale sulla riva occidentale del Nilo. Il comitato dei medici ha comunicato che non si conosce ancora l’identità della vittima, che è stata colpita allo stomaco ed è arrivato già morto all’ambulatorio mobile. La protesta pacifica e non violenta contro il golpe continua senza sosta da oltre un anno e finora non è stato possibile trovare un accordo politico per indurre i generali a mollare il potere. La crisi economica, le alluvioni e gli scontri interetnici stanno rendendo la vita difficile ai sudanesi. Malgrado ciò la volontà di mettere fine al regime militare è forte.

Algeria

Il tribunale ha condannato alla pena capitale 49 persone accusate per il linciaggio e l’uccisione di Jamal Bin Ismail (39 anni), nell’agosto 2021. Bin Ismail ha partecipato come volontario alle operazioni di spegnimento dei fuochi che hanno divorato migliaia di ettari di boschi nella regione della Cabilia, ma è stato scambiato erroneamente per piromane. Una folla inferocita lo ha picchiato, bruciato vivo e dopo la sua morte, molti hanno scattato dei selfie con allo sfondo il suo corpo sfigurato e bruciato.

Le sentenze saranno ridotte automaticamente all’ergastolo, perché l’Algeria ha aderito nel 1993 alla moratoria sulle esecuzioni capitali.

Libia

200 migranti di nazionalità egiziana, sudanese e ciadiana sono stati rimpatriati ieri. Da Tripoli sono stati trasferiti su pullman che li porteranno fino ai valichi di frontiera dei loro paesi. L’operazione è stata condotta in collaborazione con i consolati e con gli organismi dell’ONU. Il programma dei rimpatri volontari è stato sempre condotto in passato dall’Acnur e dall’OIM, ma il piccolo numero operato ha convinto le autorità libiche ad agire in proprio. I centri di detenzione di migranti sono superaffollati e controllati dalle milizie che lucrano sulla pelle degli ultimi. Lo scaricabarile tra autorità libiche e paesi Ue si gioca sulla pelle dei migranti: respinti nel Mediterraneo non ci sono per loro altre opportunità che il carcere o il rimpatrio. Il vice presidente El-Kuni ha attaccato il piano del governo di estrema destra italiano di “insediamenti di migranti in Libia”.  

Marocco

Il ministero della giustizia di Rabat sta preparando la bozza di una riforma del codice penale, da sottoporre al dibattito parlamentare. La proposta di legge è stata bloccata in passato a causa dell’ostruzionismo del partito islamista, allora alla maggioranza di governo, contro gli articoli riguardanti il tema delle condizioni della donna. La materia dei matrimoni di minorenni, le ragazze madri e la sorte dei figli nati fuori dal matrimonio sono i punti sui quali il ministero intende rispondere alle aspettative della società civile, riconoscendo una realtà diffusa, che il fondamentalismo ipocritamente ha voluto ignorare.  

Afghanistan

Decine di donne hanno manifestato a Kabul per i loro diritti civili negati. Hanno gridato lo slogan: “Donne, vita, solidarietà” e alzato cartelli scritti a mano con parole d’ordine molto significative: “Non ci arrenderemo!”; “La spaventosa condizione delle donne afghane è una vergogna di questo paese e del mondo”. Alla conclusione della manifestazione, tre donne sono state portate in commissariato, ma subito dopo rilasciate. I taliban armati hanno controllato la manifestazione ed hanno allontanato i giornalisti, impedendo di intervistarle o fare delle riprese.

Notizie dal mondo

Sono passati otto mesi e 29 giorni di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

campagna a sostegno del blogger e attivista iraniano Hossein Ronaghi-Maleki. Hossein è in sciopero della fame. La sua vita è in pericolo. Sono state attivate due petizioni per chiedere la sua immediata scarcerazione. Vi chiediamo di firmare:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

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Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.

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Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).

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Approfondimenti:

Finestra sulle Rive Arabe n° 7

Presentazione del romanzo palestinese La signora di Tel Aviv, di Rabai Al-Madhoun. Articolo di Antonino d’Esposito.

1 commento

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