Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

26 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 325

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I titoli:

Iran: Minacce di invasione dei pasdaran in Kurdistan iracheno. Strage a Nahavand.

Siria-Turchia: 50 raids turchi contro la provincia di Hasaka. Un’esplosione vicino ad una base USA.

Egitto: Rilasciati 31 detenuti politici. L campagna per la liberazione di Alaa continua.

Pakistan: L’ex premier minacciato di morte. Il governo gli chiede di fermare la marcia di protesta che si sta avvicinando alla capitale.

Israele: Netanyahu ha siglato il primo accordo nella coalizione di estrema destra. L’estremista Bin Gvar sarà ministro della sicurezza interna.

Palestina Occupata: Manifestazione di solidarietà con la popolazione di Al-Khalil, assediata dai coloni.

Le notizie:

Iran

Le guardie rivoluzionarie stanno avanzando con i loro cari armati verso il Kurdistan iracheno, “per mettere fine alle provocazioni dei nemici dell’Iran”, come ha proclamato un comunicato ufficiale letto dalla Tv pubblica. È uno sviluppo pericoloso che rischia di innescare una guerra, esportando le tensioni all’interno dell’Iraq.

Continua la repressione del dissenso all’interno dell’Iran. A Nahavand, miliziani armati di mitra hanno sparato contro una manifestazione pacifica. L’opposizione parla di una strage, ma non ci sono informazioni certe sul numero dei morti. Le immagini della manifestazione mostrano un fiume di persone che gridano “Morte al dittatore!”. Altre immagini registrano i rastrellamenti casa per casa compiuti da uomini armati in abiti civili.

Anche nel Belucistan, al confine con il Pakistan e l’Afghanistan, le manifestazioni non cessano. A Zahedan, decine di migliaia di persone sono scese nelle strade, rivendicando verità e giustizia per le vittime delle repressioni in questi due mesi di mobilitazioni. Alla fine di settembre era avvenuta la strage più sanguinosa con l’uccisione di almeno 90 manifestanti. Le autorità hanno rimosso il capo della polizia, ma non hanno attenuato la morsa del terrore contro la popolazione.

In moltissime città iraniane, compresa la capitale Teheran, ieri venerdì, folle sterminate hanno percorso le strade subito dopo la preghiera collettiva. La lotta per le libertà civili e per i diritti delle donne si è estesa ad una rivoluzione contro il potere teocratico dei mollah.

Ed è un fiume in piena che il regime non riesce più a contenere con la sua logica repressiva o con la retorica nazionalista e religiosa. È in corso la più grande sfida al regime dalla caduta dello scià.

Siria-Turchia

L’aeronautica di Ankara ha compiuto ieri 50 raids sulla provincia di Hasaka, nel nord est della Siria. Lo riporta il sito dell’Osservatorio siriano, senza dare informazioni sui danni e sulle vittime. Un’esplosione fortissima è stata registrata nei pressi della base militare USA ad Al-Shadadi.

Anche l’artiglieria turca e delle milizie jihadiste affiliate hanno bombardate città e villaggi della parte occidentale della stessa provincia, in particolare su Tel Tamar, sull’autostrada A4.

Il comandante delle truppe USA in Siria ha confermato che nelle trattative in corso per evitare l’offensiva di terra turca nel Rojava, ha proposto ai capi delle Forze democratiche siriane il ritiro dei combattenti oltre una fascia di 30 km dal confine turco. Da Washington, i portavoce dell’amministrazione Biden ripetono che non è stata data nessuna luce verde all’offensiva turca, ma nei fatti il Pentagono si sta adoperando per realizzare gli obiettivi strategici del neo sultano: occupare altro territorio per insediare almeno un milione di profughi siriani che attualmente vivono in Turchia.  

Egitto

Un esponente della commissione per l’amnistia ha pubblicato la lista di 31 detenuti politici che sono stati liberati ieri dalle carceri di Al-Sissi. Una goccia nel mare della repressione, ma la gioia di tutti gli attivisti è forte. Rivendicano la liberazione di tutti i prigionieri di coscienza e di bloccare gli arresti preventivi. La famiglia di Alaa Abdel-Fattah attende ancora il rilascio del Gramsci egiziano, che ha compiuto oltre 200 giorni di sciopero della fame.

Il dossier dei diritti umani sotto il regime del generale Al-Sissi è stato al centro della Conferenza ONU per il clima COP27, che si è recentemente conclusa a Sharm Sheikh, nel Sinai.  

Pakistan

Il ministro dell’Interno ha chiesto all’ex premier Oumran Khan di fermare la marcia sulla capitale Islamabad che sta attraversando il paese, “perché la sua vita è in pericolo. Ci sono piani di gruppi estremisti per ucciderlo”. Il partito Insaf ha convocato il proprio raduno oggi a Rawalpindi, con all’ordine del giorno la programmazione dei passi futuri delle rivendicazioni politiche: le dimissioni del governo ed elezioni anticipate. Secondo il ministro, tutti i rapporti dei diversi servizi di sicurezza del paese hanno concordato sull’esistenza di piani per l’uccisione di Khan.

Due settimane fa l’ex premier è stato ferito ad un piede da un attentatore che gli ha sparato da una pistola, durante l’avvio della marcia nella provincia del Punjab.

Si attende la partecipazione di almeno 5 milioni di persone al raduno nella capitale e la polizia ha già allertato 20 mila agenti e chiuso le principali arterie stradali che collegano le due città.   

Israele

Il partito Likud ha comunicato che il premier incaricato Netanyahu ha raggiunto il primo accordo con il partito di estrema destra guidato da Bin Gvir, per l’assegnazione a questi il dicastero della sicurezza interna. Proseguono le trattative con gli altri partiti della coalizione che ha vinto le ultime elezioni del 25 settembre. Sarà il governo più estremista nella storia di Israele e imprimerà un ulteriore giro di vite contro la popolazione palestinese dei territori occupati, allontanando la soluzione dei due Stati per due popoli.

Palestina Occupata

“Rompere il silenzio”. Questa è la parola d’ordine della mobilitazione solidale ad Al-Khalil, la città palestinese insidiata ed assediata dai coloni. Attivisti palestinesi, israeliani ed internazionali si sono dati appuntamento ieri nel centro della città per dire no alle violenze compiute dai coloni estremisti contro la popolazione del capoluogo e contro i contadini dei villaggi vicini. Da mesi si ripetono attacchi di squadracce di coloni, originari di ogni angolo del pianeta, contro la popolazione autoctona. Incursioni che avvengono con la protezione dei soldati dell’occupazione.

Un’attivista israeliana ha pubblicato un video della repressione del presidio da parte dei soldati. Si vede un milite che si rivolgeva ad un volontario affermando: “è in arrivo un governo con Bin Gvir ministro della sicurezza interna; tutte queste vostre manfrine finiranno” (vedi, in ebraico) La tv pubblica israeliana ha trasmesso il video, ma il ministero della difesa ha rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti.

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

Campagna a sostegno del blogger e attivista iraniano Hossein Ronaghi-Maleki. Hossein è in sciopero della fame. La sua vita è in pericolo. Sono state attivate due petizioni per chiedere la sua immediata scarcerazione. Vi chiediamo di firmare:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

Sostenete Anbamed

Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).

Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.

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1 commento

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