Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

27 novembre 2022.

Rassegna anno III/n. 326

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I titoli:

Palestina Occupata: Sparatoria a Nablus durante un rastrellamento dell’esercito di occupazione.

Iran: Mobilitazioni studentesche in 7 università. Trasferito in ospedale il blogger detenuto, Maleki.

Siria Turchia: Caccia di Ankara colpiscono nella provincia di Aleppo.

Bahrein: Singolare protesta solitaria della famiglia di un detenuto politico.

Pakistan: Oumran Khan sfida governo e generali con una marcia sulla capitale.

Tunisia: Tra 20 giorni il voto per le politiche cucite su misura del presidente Saied.

Le notizie

Palestina Occupata

Sparatoria a Nablus durante un’operazione di rastrellamento dell’esercito israeliano, ieri sera, nei quartieri orientali, per l’arresto di un giovane di 20 anni. Durante l’assedio della casa della famiglia, uomini armati, coperti dal buio, hanno sparato contro i soldati e sono fuggiti. Le raffiche sparate dai soldati non hanno colpito nessuno.

Un’altra vittima israeliana è morta in seguito alle ferite riportate per il duplice attentato di Gerusalemme ovest.

L’esercito di occupazione è in allerta in tutta la Cisgiordania. Rastrellamenti e posti di blocco sono compiuti attorno alle città dove è forte la resistenza. La stampa israeliana ha scritto che l’esercito ha annullato all’ultimo momento un’operazione a Jenin, per le pressioni di Washington.  

Iran

Liberato su cauzione il blogger e attivista iraniano Hossein Ronaghi-Maleki, detenuto ad Evin dal 24 settembre. Durante l’arresto, gli agenti gli avevano rotto le gambe, ma non è stato mai curato. Per muoversi aveva bisogno della carrozzina. Ha compiuto uno sciopero della fame, per chiedere di essere curato. Suo padre ha svolto un presidio permanente davanti al carcere per chiedere il suo rilascio su cauzione, in modo di poterlo ricoverare in un ospedale. La solidarietà internazionale ha vinto.  

Ieri, sabato, si sono replicate le manifestazioni indette questa volta dagli studenti delle università di Teheran. Migliaia di persone hanno attraversato i quartieri della capitale gridando morte al dittatore. La mobilitazione è stata denominata il “sabato nero”, in solidarietà con la popolazione curda, che aveva subito l’assalto delle guardie pasdaran con i mitra.

Ad Isfahan , gli operai dell’industria siderurgica, in sciopero da diversi giorni, hanno percorso la città in un corteo di protesta per gli aumenti salariali e per la libertà, alzando cartelli con le foto di Mahsa Amini, la giovane arrestata a settembre dalla polizia religiosa e 3 giorni dopo morta in spedale in seguito alle percosse subite.

Siria/Turchia

Le Forze democratiche siriane, a guida curda, hanno respinto la proposta russo-statunitense per il ritiro dei combattenti a sud della linea demarcata dall’autostrada M4, nelle province di Aleppo, Raqqa e Hasaka. Il capo militare Mazloum Abid ha dichiarato, in una conferenza stampa, che i combattenti curdi sono pronti a respingere l’attacco imminente. “Ankara ha allertato le milizie siriane affiliate per partecipare all’offensiva di terra. Ci aspettiamo il peggio, ma siamo pronti a difenderci”. Secondo l’esponente curdo, i russi propongono che la zona evacuata dai combattenti curdi sia presidiata e difesa dalle truppe dell’esercito di Damasco.

L’aeronautica turca ha bombardato nelle prime ore di oggi, domenica, vaste zone della provincia di Aleppo sotto il controllo dei curdi e dell’esercito siriano.

Bahrein

La famiglia del detenuto Hassan Mushaima sta svolgendo da nove giorni un sit-it davanti al carcere di Manama, per chiedere il suo ricovero in ospedale. Nel regno non sono ammesse le manifestazioni e, quindi, i membri della famiglia si alternano uno alla volta a camminare davanti al carcere con la foto del padre sul petto. Ieri, il figlio Alì è stato condotto in commissariato con l’accusa di “assembramento sospetto”.    

Mushaima (74 anni) è stato un professore di inglese ed un attivista politico che ha partecipato alle rivolte per la democrazia in Bahrein, nel 1994 e nel 2011. Ha fondato il partito El-Haq (Diritto) e la coalizione Wifaq (Concordia). Ha subito il carcere diverse volte ed è detenuto ininterrottamente dal 2011.  

Pakistan

L’ex premier Oumran Khan ha sfidato il governo e l’esercito ed ha partecipato alla marcia verso la capitale Islamabad. È la prima sua apparizione in pubblico dal 3 novembre, il giorno dell’attentato del Punjab, quando è stato colpito al piede da una pallottola sparata da un attentatore. Centinaia di migliaia di seguaci si sono radunati nella vicina Rawalpindi.

Il ministro dell’interno lo aveva avvisato che ci sarebbero dei piani per ucciderlo, da parte di organizzazioni estremiste non ben specificate. Nel comizio, Khan ha ripetuto le sue accuse al governo per l’attentato subito ed ha rinnovato la richiesta di elezioni anticipate. Ha anche annunciato il ritiro di tutti i consiglieri del suo partito, eletti a livello locale e provinciale.

L’ex campione di cricket è una “pantera intrappolata”, si batte contro il potere enorme dei generali, che lo avevano appoggiato nelle elezioni del 2018. La sua disgrazia è cominciata, la scorsa Primavera, quando il rappresentante del Pakistan all’ONU si è astenuto sulla risoluzione sull’Ucraina. Oumran ha accusato l’ambasciata statunitense ad Islamabad di aver tessuto una congiura per la sua destituzione. In aprile, una ventina dei deputati del suo partito hanno votato, insieme all’opposizione, per la sfiducia. Sono saliti al governo i due partiti delle famiglie Sharif e Bhutto, da sempre rivali e accusati di corruzione nei periodi di loro dominio politico.      

Tunisia

Tra 20 giorni si vota per le politiche. Elezioni particolari, perché boicottate da quasi tutti i partiti storici. La nuova legge elettorale imposta dal presidente Saied, infatti, non prevede liste di partito, ma soltanto singoli candidati che gareggiano con il sistema individuale maggioritario.

È una fase critica di passaggio verso una democrazia dell’uomo solo al potere. La tenuta di questo sistema dipenderà dal numero dei votanti. Nelle ultime due passate esperienze di voto, elezioni locali e referendum, l’affluenza è stata sotto il 40%. La data del 17 dicembre è stata scelta, dal presidente Saied per lo svolgimento delle elezioni, perché ricorda l’anniversario del gesto estremo di Mohammed Buoazizi, il venditore ambulante che, nel 2010, si era dato fuoco per protesta contro la confisca della sua mercanzia.   

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi ed un giorno di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

Sostenete Anbamed

Il prossimo 29 novembre è il secondo anniversario della costituzione di Anbamed, aps per la multiculturalità.

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

Il rapporto delle donazioni dal 1° al 31 ottobre 2022 ci dice che sono state raccolte 730 € (+ 165 € rispetto al mese precedente).

Grazie per la sensibilità e l’impegno a coloro che hanno risposto al nostro appello.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori.

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1 commento

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