Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

07 dicembre 2022.

Rassegna anno III/n. 336

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I titoli:

Afghanistan: Una bomba fa strage in un pullman a Mazar Sharif.

Iran: 5 condanne a morte contro manifestanti. Forte adesione allo sciopero generale di tre giorni.

Siria: Ancora bombardamenti turchi sulle città curde.

Daiesh-Isis: Un rapporto ONU denuncia uso di armi chimiche da parte del fu falso califfato.

Palestina Occupata: L’emittente Al-Jazeera denuncia Israele alla CPI.

Arabia Saudita: Il presidente cinese in visita a Riad.  

Cultura araba in esilio: Chiude i battenti la prestigiosa libreria-casa editrice araba di Londra, Al-Saqi.

Le notizie

Afghanistan

Un attentato terroristico ha colpito un pullman che trasportava i funzionari della dogana a Mazar Sharif. 8 persone sono rimaste uccise e altre 19 ferite. Una bomba fatta esplodere a distanza ha distrutto il mezzo facendo saltare in aria il suo carico umano. La polizia ha annunciato di aver fermato un uomo accusato di essere implicato nella strage.

Nessuna rivendicazione è stata pubblicata, ma nei mesi scorsi, tutti i precedenti attentati sono stati opera di Daiesh-Khorasan.

Iran

Il tribunale di Karaj, ad ovest di Teheran, ha emesso 5 condanne a morte contro manifestanti accusati dell’assassinio di uno dei basiji, la milizia giovanile dei pasdaran. Il portavoce della procura ha aggiunto che altri 11, tra i quali una donna e tre minori, sono stati condannati a pesanti pene detentive. La magistratura ha anche ordinato il rilascio di 1200 prigionieri, arrestati durante il movimento di protesta.

Continua la forte mobilitazione convocata per l’occasione della giornata dello studente, che in Iran viene festeggiata oggi. La mobilitazione non è solo studentesca. Lo sciopero viene rispettato da quasi tutti i commercianti nei bazar, nell’industria petrolchimica e nel settore dei trasporti.  Nei mercati di Teheran, i pasdaran hanno segnato le saracinesche chiuse con la scritta: “negozio sotto osservazione”, una minaccia per il ritiro della licenza.

Il presidente Raissi dovrebbe svolgere un discorso per l’occasione in un ateneo della capitale. La stampa iraniana annuncia aperture sulle libertà sociali, ma le parole non ingannano più. La politica del bastone e la carota, messa in atto dal regime degli ayatollah, mostra soltanto il volto ipocrita di un potere tirannico spietato.

Siria

La Turchia e le milizie siriane affiliate continuano gli attacchi contro le unità curda a Manbij e in altre località della provincia di Aleppo. Scambi di artiglieria sono avvenuti per tutta la giornata di ieri. Dal territorio turco di confine con la provincia di Hasaka sono partiti lanci di artiglieria contro i campi dei rifugiati, che erano stati sfollati dalle loro case nelle città d’origine nei giorni scorsi.

Per inibire queste aggressioni, truppe statunitensi hanno compiuto ronde nella zona di confine, accompagnate da unità curde. Nei cieli di Kobane sono comparsi elicotteri russi per monitorare la situazione sul terreno. Il ruolo di Mosca è ambiguo: a parole si dichiara contro l’invasione di terra turca, ma si adopera nelle trattative per realizzare gli obiettivi del neo sultano nel creare la cosiddetta striscia di sicurezza.  

Daiesh-Isis

Una commissione dell’ONU ha verificato che Daiesh (Isis), durante l’occupazione di vaste aree dell’Iraq e della Siria, ha prodotto e usato armi chimiche. Gli esperti hanno presentato il loro rapporto al Consiglio di Sicurezza che lo discuterà lunedì.

Tra il 2014 e il 2019, i jihadisti del falso califfato hanno prodotto, confezionato e utilizzato obici e armi chimiche di diverso genere, sia in Iraq che in Siria. La ricerca si basa su documenti scritti, materiale digitale e testimonianze di miliziani che hanno avuto a che fare con la struttura organizzativa dedicata a questi micidiali strumenti di morte. In particolare gli esperti hanno esaminato gli effetti sulle vittime nella città di Taza Khurmatu, a sud di Kirkuk in Iraq, dove queste armi sono state usate contro la popolazione. Sono stati registrati molti casi di persone colpite da tumori e la nascita di bambini con menomazioni genetiche.

Palestina Occupata

L’emittente Al-Jazeera ha consegnato alla Corte Penale Internazionale il dossier sull’assassinio della giornalista palestinese Shireen Abu Aqileh, a Jenin, per mano dei soldati israeliani. L’emittente chiede alla CPI di aprire un’indagine sul crimine di guerra compiuto contro la giornalista corrispondente della Tv del Qatar. In una conferenza stampa a L’Aja, il legale dell’emittente ha esposto gli elementi salienti dell’inchiesta svolta, che ha aggiunto documenti e testimonianze sulla mancanza di scontri nella zona dove erano presenti i giornalisti e sulla provenienza degli spari unicamente dai soldati israeliani.

Diverse organizzazioni internazionali di giornalisti e in difesa dei diritti umani hanno partecipato alla conferenza stampa e dichiarato il loro sostegno a che si metta fine all’impunità di Israele nell’uccidere i palestinesi.

In diverse città della Cisgiordania, le truppe di occupazione hanno compiuto stamattina, mercoledì, rastrellamenti alla ricerca di elementi della resistenza. L’entrata dei soldati a Jenin e Nablus è stata accolta con raffiche di arma da fuoco.

Arabia Saudita

Inizia oggi nel regno la visita del presidente cinese, Xi Jinping che durerà tre giorni e dove si svolgeranno tre vertici regionali con la sua partecipazione. I rapporti tra Riad e Pechino sono diventati sempre più stretti parallelamente al deterioramento di quelli con Washington. E non solo in campo economico ed energetico. È prevista la firma di 20 accordi per un valore totale di 110 miliardi di rial sauditi (un rial = 0,25 euro). La Cina è stato il principale partner commerciale dell’Arabia saudita e il giro d’affari nel 2021 ha superato i 78 miliardi di euro.

Xi Jinping aveva compiuto una precedente visita in Arabia Saudita nel 2016 che è stata ricambiata da una dell’erede al trono Mohammed Bin Salman a Pechino.

L’egemonia militare statunitense nella regione viene sgretolata dall’intraprendenza cinese in campo economico, con investimenti produttivi e trasferimento di know-how industriale.

Cultura araba in esilio

La casa editrice e libreria araba londinese, Dar Al-Saqi, chiuderà i battenti alla fine dell’anno, dopo 44 anni di proficua attività culturale. La direttrice Salwa Gaspard ha motivato la decisione per “difficoltà economiche”.

La libreria Al Saqi era stata fondata nel 1978 da André e Salwa Gaspard in collaborazione con la scrittrice Mai Ghoussoub (prematuramente scomparsa nel 2007), intellettuali libanesi in fuga dalla guerra civile. 

Dar Al-Saqi è stata una pietra miliare della pubblicistica indipendente araba di alto profilo culturale, fornendo agli autori ed ai lettori un servizio formidabile, riconosciuto dai vari premi assegnati, nei concorsi letterari, per i romanzi pubblicati.

La casa editrice ha ottenuto anche il premio di miglior editore, durante il Salone del libro in Arabia Saudita nel 2021. Per saperne di più QUI e QUI. Un bell’articolo sulla storia della libreria-casa editrice è apparso (in inglese) su Pubblishing Perspectives QUI.

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi e 12 giorni di guerra russa in Ucraina.

Appelli:

Anbamed chiama la vostra sensibilità per salvare la 20enne sudanese, Amal, dalla lapidazione. Vi chiediamo di scrivere una lettera all’ambasciata sudanese a Roma:  https://www.anbamed.it/2022/10/25/appellp-salvate-amal-dalla-lapidazione/

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1 commento

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