Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

21 dicembre 2022.

Rassegna anno III/n. 350

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I titoli:

Palestina Occupata: È deceduto nel carcere israeliano di Ramla il prigioniero politico Nasser Abu Hamid. Sciopero per i suoi funerali.

Pakistan: Blitz delle forze speciali libera gli ostaggi e stermina i 33 sequestratori.

Iraq: Un attacco jihadista contro un villaggio a nord di Baghdad.

Siria: Catturati 6 miliziani Isis in un’operazione delle truppe USA nel nord est.

Egitto: “Il governo egiziano intende vendere il Canale di Suez?”

Afghanistan: Le donne non potranno più accedere all’università.

Tunisia: Arrestato l’ex premier e vice presidente del partito Enahda, Al-Areedh.

Sudan: L’ex dittatore Omar Bashir ammette la propria responsabilità nel colpo di Stato del 1989. Rischia la condanna a morte.

Le notizie

Palestina Occupata

Il prigioniero politico Nasser Abu Hamid è morto a causa di un cancro diagnosticato e mai curato nelle carceri israeliane. Il movimento Fatah lo ha ricordato come “un simbolo della lotta palestinese contro l’occupazione militare che è stato lasciato morire con una criminale determinazione”. È stato dichiarato ieri lo sciopero generale in Cisgiordania nel giorno dei suoi funerali, che hanno visto decine di migliaia di partecipanti. In tutte le città palestinesi si sono avuti scontri con le truppe di occupazione: pietre contro mitra. Un giovane di Beit Amer, vicino ad Al-Khalil (Hebon), è stato arrestato dall’esercito dopo aver subito una ferita da arma di fuoco alle gambe.

Non lontano, a Massafer Yatta, i bulldozer militari hanno demolito tende e una costruzione agricola oltre alla confisca di diversi mezzi agricoli e auto. La zona è dichiarata poligono di tiro militare, per destinarla ad area di espansione della colonizzazione ebraica.

Pakistan

In un’operazione lampo, le forze speciali di Islamabad sono riuscite a liberare 8 militari e agenti che erano, da tre giorni, ostaggi nelle mani di un gruppo di taliban pachistani. 33 miliziani e due soldati delle truppe speciali sono stati uccisi. Altri 15 soldati sono rimasti feriti. Il comunicato dell’esercito sottolinea che tutti gli ostaggi sono stati liberati. Il sequestro è avvenuto all’interno del carcere del commissariato di Bannu, al confine con l’Afghanistan. I jihadisti avevano rivendicato l’attacco sugli account social fiancheggiatori e chiesto un salvacondotto verso l’Afghanistan.  

Iraq

Nel villaggio di Albu Bali, 30 km a nord di Baghdad, un gruppo di jihadisti di Daiesh ha compiuto un’incursione militare, provocando la morte di 8 persone e il ferimento di una decina. Arrivati su moto di grande cilindrata hanno sparato all’impazzata per vedetta nei confronti della popolazione del villaggio, che aveva contrastato nel 2014 l’avanzata dell’Isis.

Siria

Forze speciali USA elio-trasportate hanno compiuto un attacco nel nordest della Siria. Sarebbero stati catturati 6 miliziani di Daiesh (Isis) tra i quali un importante dirigente responsabile della pianificazione delle azioni terroristiche. Centcom (il comando centrale delle truppe USA) non ha fornito molti dettagli sull’operazione, limitandosi a citare il soprannome del jihadista: Zubaidi.

Egitto

Il Parlamento del Cairo ha approvato, in prima lettura, una proposta di legge governativa per la costituzione di un “Fondo per il Canale di Suez”. La proposta ha messo in allarme alcuni deputati, nel timore che il passo sia il preludio alla vendita del Canale a società private straniere. La replica de governo, incentrata su questioni tecniche, non ha convinto ed ha amplificato i timori, perché non è stata esclusa in modo netto la vendita del Canale. Il rappresentante del governo ha continuato a ripetere che “gli introiti del Canale sono fondamentali per il bilancio dello Stato e quelli non diminuiranno”.

Afghanistan

I taliban hanno annunciato che le università saranno precluse alle donne. In una lettera, firmata dal ministro degli studi superiori, diretta a tutte le università, si legge: “si avvisano tutte le università pubbliche e private di sospendere l’accesso delle ragazze alle sedi universitarie, fino ad una data da definire”.  

Tunisia

Un giudice della procura penale di Tunisi ha ordinato l’arresto dell’ex primo ministro e vice presidente del partito islamista Ennahda, Alì Al-Areedh. Alla conclusione dell’interrogatorio, il magistrato ha preso la decisione dell’arresto “per le reticenze espresse dall’accusato in merito all’esportazione di jihadisti tunisini nei fronti di guerra in Libia, Siria e Iraq, a fianco di Al-Qaeda e Daiesh”. Secondo la versione di un’avvocata che è a conoscenza del dossier, Al-Areedh ha risposto alle domande del magistrato sostenendo di non essere a conoscenza dei fatti. Una tesi difficilmente sostenibile per uno che ha ricoperto la carica di capo del governo. L’inchiesta sull’esportazione dei jihadisti e quelle per l’assassinio dei dirigenti della sinistra Ibrahimi e Belied sono rimaste nel cassetto durante tutto il periodo dei governi di Ennahda. Sono stati rispolverati soltanto dopo le misure di emergenza del 25 luglio 2021.

In seguito alla scarsa partecipazione degli elettori nelle elezioni del 17 dicembre (soltanto, l’11,2% secondo i dati definitivi), il sindacato UGTT ha invitato il presidente Saied a cambiare registro ed avviare un dialogo nazionale che includa tutti. “Non accetteremo che si giochi con le sorti dei lavoratori. Chiediamo una politica economica che metta al primo posto l’interesse nazionale e una pacificazione politica seria, senza colpi bassi”. Un pronunciamento forte che lascia il presidente Saied in una desolante solitudine.

Sudan

L’ex dittatore Omar Bashir è comparso per la prima volta, per essere ascoltato nel processo sul colpo di Stato del 1989. Bashir si è assunto tutta la responsabilità del colpo di Stato ed ha affermato – senza arrossire- che “lui ed i suoi militari hanno salvato la patria dall’imbuto nel quale era finito il paese”. Parallelamente a questo processo, Bashir affronta anche altri due procedimenti: uno per arricchimento sospetto e l’altro per commercio illegale di valuta estera. L’ammissione della piena responsabilità del colpo di Stato contro il governo eletto, il 30 giugno 1989, gli potrebbe costare una condanna alla pena capitale.

Notizie dal mondo

Sono passati nove mesi e 26 giorni di guerra russa in Ucraina.

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