Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

03 febbraio 2023.

Rassegna anno IV/n. 033

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I titoli:

Palestina Occupata: Distrutta da un estremista una statua di Gesù a Gerusalemme est occupata.

Migranti: Tre salvataggi della Guardia costiera italiana nelle acque SAR di Malta. Migranti portati a Lampedusa.

Tunisia: Tensioni tra il sindacato e il presidente Saied, dopo l’arresto del segretario dei lavoratori dei trasporti.

Siria: Pioggia, neve e venti forti flagellano gli sfollati nei campi di tende ad Idlib.

Sud Sudan: La visita del papa a Juba apre speranze di pace in un paese scosso dalle guerre tra milizie.

Marocco: La visita del premier spagnolo a Rabat apre una fase di “partenariato strategico”.

Israele-Sudan: Il ministro degli esteri Cohen ricevuto a Khartoum dai generali golpisti.

Iran: Teheran accusa Israele per l’attentato ad Isfahan e si riserva il diritto di rispondere.

Le notizie

Palestina Occupata

Un uomo di circa 40 anni è stato arrestato dalle forze di occupazione per aver colpito al volto e gettato a terra una statua lignea di Gesù nella Cappella della Flagellazione nella Città Vecchia di Gerusalemme. Una guardia di sicurezza della chiesa aveva fermato il colono israeliano di origine statunitense mentre compiva il gesto violento di odio religioso contro un simbolo della fede cristiana. Si tratta del quinto episodio di atti violenti compiuti da coloni estremisti contro la comunità cristiana nelle ultime settimane. In un comunicato della Custodia di Terra Santa si legge: “Non è un caso che la legittimazione della discriminazione e della violenza nell’opinione pubblica e nell’attuale scenario politico israeliano si traduca poi anche in atti di odio e di violenza contro la comunità cristiana. Ci aspettiamo e chiediamo che il governo israeliano agisca con decisione per garantire la sicurezza per tutte le comunità, per garantire la tutela delle minoranze religiose e per sradicare il fanatismo religioso, questi gravi fenomeni di intolleranza, questi crimini d’odio, e gli atti di vandalismo diretti contro i cristiani”.

Migranti

Unità della Guardia Costiera italiana hanno soccorso stanotte una barca che stava affondando nelle acque SAR di Malta. Salvati 46 persone tra i quali tre donne. Nella barca sono stati rinvenuti 8 morti. Precedentemente altri due barconi sono stati soccorsi dalle unità della marina italiana, con a bordo 75 persone. Sono state portate tutte a Lampedusa, il porto più vicino. Come giusto che sia. Non c’entrano questa volta le navi delle ONG e di conseguenza il ministro dell’interno non ha dato ordine di dirigersi ai porti di Genova o Trieste. Contro le missioni umanitarie si trattava, quindi, di un bullismo di Stato per fini propagandistici.

Tunisia

Un braccio di ferro tra il principale sindacato tunisino UGTT e il presidente Saied. Il segretario del sindacato dei trasporti, Aniss Kaabi è stato arrestato, subito dopo un discorso di fuoco del presidente della repubblica tenuto nell’accademia della polizia sulla differenza tra il ruolo del sindacato e la politica. Le due mosse del vertice del potere sono state considerate una dichiarazione di guerra contro il movimento organizzato dei lavoratori. La posizione del sindacato di “neutralità attiva” non piace al presidente, che non vuole corpi intermedi (partiti e sindacati) e non è incline ad accettare il dialogo politico con chi la pensa diversamente da lui. Di fronte alle imposizioni draconiane del FMI per la concessione di un prestito, Saied vuole cancellare anche il sindacato, per potere attuare le misure imposte. Prima di concedere il prestito l’FMI chiede la riduzione del debito pubblico: cancellazione delle sovvenzioni statali ai prodotti di prima necessità e taglio degli stipendi. Il sindacato vuole evitare lo scontro frontale ed ha convocato il Consiglio federale oggi venerdì per preparare una risposta collettiva alla nuova sfida.

Siria

Le piogge e le alluvioni stanno rendendo la vita impossibile nei campi di sfollati siriani nelle province nord occidentali. Ad Afrin i campi sono rimasti isolati dalla neve caduta fortemente negli ultimi due giorni. Nella provincia di Idlib, i forti venti e la pioggia insistente hanno sradicato centinaia di tende ed allagato quelle che hanno resistito alle devastazioni. La popolazione è in condizioni pietose per il freddo e le difficoltà nella distribuzione degli aiuti umanitari. Nei campi profughi del nord siriano vivono un milione e 800 mila persone, senza lavoro e senza case.

Sud Sudan

Papa Francesco è arrivato ieri a Juba, proveniente dalla Repubblica Democratica del Congo, nella sua prima visita in questo paese dilaniato dalle guerre tra milizie, da quando si è separato da Khartoum. Centinaia di migliaia di persone hanno percorso a piedi per nove giorni nella speranza di assistere alla preghiera collettiva che il papa svolgerà nello stadio della capitale. Le lotte intestine tra i capi delle milizie all’interno dello stesso gruppo di potere nato al vertice del paese dopo la secessione, hanno vanificato le speranze di uno sviluppo pacifico per la gestione delle enormi risorse energetiche e minerarie di cui è ricco il paese. Sono forti ancora le speranza tra la gente comune che questa visita porti ad un riavvicinamento verso la pacificazione. Nei giorni scorsi la missione ONU ha messo in guardia dal livello di mobilitazioni militari e dall’intensificazione dei discorsi dell’odio nella provincia dell’Alto Nilo.

Marocco

Durante la visita del premier spagnolo a Rabat, ieri, sono stati firmati dai due governi 19 accordi bilaterali in quello che viene definito, nei discorsi ufficiali, “partenariato strategico”. Dopo 8 anni di tensioni diplomatiche, su questioni riguardanti l’emigrazione e il Sahara occidentale, i due paesi hanno ripreso le normali relazioni, lo scorso anno, in seguito ad una svolta nelle posizioni di Madrid proprio sulla questione del diritto all’autodeterminazione del popolo saharawi. Il premier Pedro Sanchez ha barattato il riconoscimento della sovranità marocchina sul Sahara in cambio di maggiori controlli di Rabat sui migranti.  

Israele-Sudan

Il generale golpista Burhan ha ricevuto nel palazzo presidenziale a Khartoum il ministro degli esteri israeliano, Cohen. È la prima visita di un ministro israeliano in Sudan ed i due paesi non hanno ancora relazioni diplomatiche piene, ma collaborazioni in diversi ambiti, soprattutto in quelli della sicurezza (armi per la repressione delle proteste e programmi informatici di spionaggio). A Tel Aviv, la visita viene definita “storica”. La giunta militare sudanese non ha mai nascosto le sue relazioni con Israele e il generale Burhan è stato a Tel Aviv, anche se in una visita segreta, trapelata poi sulla stampa israeliana. L’instaurazione di relazioni diplomatiche con Israele è stata la condizione dell’amministrazione Trump per la fine delle sanzioni statunitensi contro il Sudan. L’opposizione sudanese ha criticato la visita e ha sottolineato che l’attuale vertice del potere militare non è autorizzato a compiere nessun passo di riconoscimento diplomatico.

Iran

Il governo di Teheran, in una lettera al segretario generale dell’ONU, accusa Israele di aver organizzato l’attacco con droni, di sabato scorso, su una struttura industriale del ministero della difesa ad Isfahan. Il rappresentante iraniano all’ONU ha detto che il suo paese “si riserva di rispondere, nei modi e nei tempi che riterrà opportune, alle minacce provenienti da Israele”. Tel Aviv non ha rivendicato l’attacco, anche se la stampa USA ha rivelato che a colpire gli obiettivi iraniani siano stati agenti israeliani che hanno agito dall’interno dell’Iran. Secondo Teheran, i droni sono stati contrabbandati dal Kurdistan iracheno ed assemblati in un’officina di Isfahan.  

Notizie dal mondo

Sono passati undici mesi e 10 giorni di guerra russa in Ucraina.

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