Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

12 febbraio 2023.

Rassegna anno IV/n. 042

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I titoli:

Turchia: Oltre 25 mila morti. Arresti tra gli imprenditori dell’edilizia. Erdogan è incline al rinvio delle elezioni per evitare la sconfitta?

Siria: Quasi 5 mila vittime. Sono cessate le operazioni di ricerca. Gli aiuti internazionali promessi non arrivano nel nord ovest controllato dalle milizie filo turche.

Palestina Occupata: Un colono israeliano ha assassinato un giovane palestinese con un colpo di mitra in testa.  

Iran: Il regime festeggia il 44esimo anniversario della caduta della monarchia. La diaspora si organizza in grandi manifestazioni all’estero.

Israele: Per la sesta settimana, l’opposizione manifesta contro la riforma governativa della giustizia. Lunedì presidio davanti alla Knesset.

Tunisia: Arrestati un imprenditore amico di Ben Alì e un ex ministro delle finanze. L’opposizione accusa Saied di voler imporre un regime autoritario.  

Le notizie

Turchia

Il numero delle vittime è salito ad oltre 25 mila morti e 70 mila feriti. Le squadre di soccorso continuano il lavoro, ma si riducono le speranze di salvare altre vite. Ieri sono state salvate soltanto 20 persone. Ci sono difficoltà enormi nel far fronte alle necessità del dopo terremoto: assistenza medica, fornire alloggi, cibo ed acqua ed anche il supporto psicologico. Si aggiungono le problematiche sanitarie e i timori di diffusione delle malattie, oltre all’azione degli sciacalli che rubano nelle case abbandonate dai proprietari.

Le autorità hanno comunicato di aver arrestato 133 impresari edilizi per le responsabilità nelle costruzioni in violazione delle norme antisismiche. Il costruttore dell’edificio crollato come una scatola di biscotti è stato fermato all’aeroporto di Istanbul mentre tentava di lasciare il paese.

La gestione fallace della catastrofe da parte del governo Erdogan e il suo tentativo di sfruttare la tragedia elettoralmente hanno provocato reazioni negative sul consenso. Il Parlamento ha approvato il decreto di stato d’emergenza nelle 10 province colpite dal sisma. Il passa ha imposto la domanda se Erdogan fosse intenzionato a rinviare le elezioni del 14 maggio. Dalla presidenza non trapelano notizie certe, ma la stampa filo governativa sostiene che almeno nelle zone disastrate non sarà possibile materialmente svolgere le elezioni. L’opposizione ha ribattuto che la Costituzione non ammette il rinvio delle elezioni, se non nel caso di una guerra.

Siria

Un solo bambino salvato ieri. Gli operatori si sono arresi di fronte all’enormità del lavoro da compiere e alla mancanza di mezzi. Migliaia di persone sono rimaste sotto le macerie e si teme adesso la diffusione delle malattie, a causa della putrefazione dei cadaveri. Il numero totale delle vittime ha superato i 5 mila. I soccorsi internazionali promessi non sono arrivati e la guerra sul fronte non è cessata. Scambi di artiglieria si sono avuti ancora ieri sulla linea di demarcazione a sud di Idlib. Le organizzazioni jihadiste che la facevano da padrone nelle città e villaggi del nord ovest sono sparite nel momento del bisogno. L’unica struttura che ha funzionato parzialmente è quella dei “caschi bianchi”, finanziata in passato da Londra e Doha.      

Palestina Occupata

A Salfit, nel nord della Cisgiordania, un colono israeliano ha sparato alla testa di un giovane palestinese, uccidendolo. L’azione criminale è avvenuta durante un’invasione di coloni ebrei in un territorio di contadini nelle vicinanze del capoluogo. Gli aggressori sono arrivati armati con fucili ed hanno ucciso a distanza ravvicinata. Il ragazzo ucciso si chiamava Mitqal Rayyan, 27 anni. Il ministero della sanità palestinese afferma che si è trattato di un’esecuzione di piazza rimasta impunita. L’assassino è ancora in libertà, a quanto afferma il comunicato. “I soldati israeliani presenti all’attacco dei coloni non hanno operato nessun arresto”, ha denunciato il sindaco di Salfit. Il numero dei palestinesi assassinati dall’esercito e dai coloni armati nel 2023 è salito a 46.

Iran

Il regime ha svolto ieri una grande parata per commemorare la caduta della monarchia, l’11 febbraio 1979. Una dimostrazione di forza alla quale sono stati mobilitati in modo forzoso impiegati pubblici, pena la perdita del posto di lavoro. Il presidente Raissi, in un discorso pieno di vanagloria per “i successi della rivoluzione”, ha invitato i manifestanti a “pentirsi e tornare alla ragione”.

In diverse città della diaspora, gli esuli iraniani hanno organizzato manifestazioni di solidarietà con la rivolta popolare. A Parigi, Berlino, Londra e Milano, migliaia di esuli e simpatizzanti hanno chiesto alle cancellerie di intraprendere azioni concrete contro la repressione del dissenso in Iran: dichiarare i pasdaran un’organizzazione terroristica. All’università Georgetown, a Washington, si è tenuto un dibattito sul “futuro democratico in Iran” al quale hanno partecipato personalità di spicco della diaspora iraniana, come la premio Nobel Shirin Abbadi.

Molte organizzazioni iraniane per i diritti umani hanno invitato a commemorare giovedì prossimo, 16 febbraio, il quarantennale dell’esecuzione dei due giovani assassinati dal boia degli ayatollah, Mohammed Hosseini e Mohammed Mahdi Karami.  

Israele

Per la sesta settimana consecutiva si sono svolte ieri, a Tel Aviv e in altre città israeliane, manifestazioni dell’opposizione contro le misure annunciate dal governo Netanyahu per limitare l’azione della magistratura. Decine di migliaia di persone hanno bollato la proposta di legge governativa come bavaglio alla giustizia. Il premio Nobel per la chimica, sopravvissuto alla Shoa, Avram Herscko, nato in Ungheria 83 anni fa, ha dichiarato durante il suo intervento a Haifa: “Fermiamo questa follia”.

Lunedì prossimo si terrà una manifestazione davanti alla Knesset, a Gerusalemme ovest.

Tunisia

L’imprenditore Kamel Latif e l’ex ministro delle finanze Khiam Turchi sono stati arrestati dalla polizia, in due operazioni separate. Latif era un sostenitore del regime dittatoriale di Ben Alì e ha accumulato una ricchezza enorme per la sua appartenenza al cerchio magico del dittatore. Alla caduta del regime ha cambiato casacca e si avvicinato agli islamisti di Ennahda. Turchi invece è un dirigente di un partito laico facente parte dell’ex coalizione governativa, mandata a casa del presidente Saied, nel 25 luglio 2021. La polizia non ha specificato i motivi degli arresti. L’opposizione ha accusato Saied di volere incarcerare tutti gli oppositori per imporre di nuovo un regime autoritario.   

Notizie dal mondo

Sono passati undici mesi e 18 giorni di guerra russa in Ucraina.  

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15 febbraio, a Roma, convegno “Disertare la guerra mondiale a pezzi”. (Qui)

26 febbraio a Roma, manifestazione nazionale contro la guerra. (Per i dettagli e programma, clicca qui)

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