Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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20 aprile 2023.

Rassegna anno IV/n. 109

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I titoli:

Sudan: Sesto giorno di guerra a Khartoum e in molte città sudanesi. Migliaia di persone in fuga. Cadaveri per le strade e mancano cibo, acqua e elettricità. Sono caduti nel vuoto gli appelli per una tregua. I soldati egiziani presi in ostaggio dalle milizie di pronto intervento sono stati liberati.

Siria: Bombe e missili sul territorio siriano da Turchia e Israele.

Migranti: 15 dispersi al largo della Tunisia e altri 100 in pericolo nelle acque internazionali al largo della Libia.
Libia:
Il silenzio del testimone contro Sarkozi nel processo per il finanziamento di Gheddafi è stato comperato con 608 mila euro.

Libano: Taglia USA di 10 milioni di dollari sulla testa di un uomo d’affari libanese.

Tunisia: Ritorna alla ribalta culturale la fiera del libro di Tunisi.

Le notiziie

Sudan

La farsa dei cessate il fuoco. Le due parti belligeranti hanno accettato un’ennesima tregua di 24 ore a partire dalle 06:00 di ieri pomeriggio. Dalle prime ore di stamattina si sono sentite esplosioni e spari nel centro di Khartoum. I rapporti del sindacato dei medici sono allarmanti: 300 morti e migliaia di feriti. Decine di migliaia in fuga. 40 ospedali e ambulatori medici sono fuori servizio.

Gli studenti universitari assediati hanno dovuto seppellire nel giardino del campus un loro compagno ucciso da una pallottola al collo, nel secondo giorno dei combattimenti, domenica.

La popolazione è presa in ostaggio dalle due parti e migliaia di persone sono chiusi nelle loro case assediate dai militari che sparano senza interruzione.

I piloti e tecnici egiziani presi in ostaggio dalle milizie di pronto intervento nella base militare di Merowe sono stati rilasciati. 177 militari sono stati trasportati al Cairo in 4 voli dall’airoporto di Dongola, nel nord.

Nella capitale gli scontri sono concentrati nella zona centrale del palazzo presidenziale e il commando generale e a sud attorno all’aeroporto.

Le testimonianze dei cittadini, raggiunti da Anbamed sul web, ci raccontano di una situazione drammatica, per la mancanza di cibo e acqua. Lanciano appelli per la creazione di un corridoio umanitario per l’evacuazione. “Abbiamo paura. Ci sono bambini spaventati che non smettono di piangere a causa delle esplosioni attorno a noi. Con noi ci sono cittadini stranieri che non hanno nessun contatto con le loro ambasciate. Abbiamo finito le provviste e di sera viviamo nel buio”, ci ha raccontato una signora che vive in un palazzo nel centro dei combattimenti.      

Le dichiarazioni dei portavoce dell’esercito e delle milizie si accusano a vicenda per le violazioni della tregua. I loro comunicati sono pieni di propaganda e non si può fare affidamento sulle loro versioni sull’andamento del conflitto e sulle possibili vie d’uscita.

Finora tutti gli appelli delle parti regionali e internazionali sono caduti nel vuoto. Non mancano però le notizie di rifornimenti militari ai belligeranti da parte di paesi regionali. Le alleanze sono intrecciate e non lineari. Nel nord del Darfur è atterrato un aero libico con armi spedite dall’esercito nazionale di Haftar alle milizie di Hamidati. L’Egitto invece ha fornito aerei e piloti all’esercito del generale Burhan. Sulla crisi sudanese aleggia anche la concorrenza tra Arabia Saudita e Emirati per il controllo sui porti nel Mar Rosso. Anche la geografia delle alleanze internazionali dei due belligeranti ha aspetti trasversali. Sono note i rapporti di Hamidati con i russi della Wagner, che controllano lo sfruttamento di diversi giacimenti dell’oro sudanese. Questa alleanza non impedisce a paesi Nato, tra cui l’Italia, di avere rapporti di assistenza militare con queste milizie. Tutte queste alleanze trasversali ci indicano che questa guerra durerà a lungo e non avrà né vincitori né vinti, ma tutte le parti sudanesi perdenti, come è successo in Yemen, Libia e Siria o in passato in Libano.

Siria

Attacchi turchi nel nord contro i curdi e missili israeliani nel sud. La martoriata Siria non ha pace e i suoi vicini Israele e Turchia violano quotidianamente il suo territorio, con occupazione e bombardamenti. Un drone di Ankara ha colpito nella zona sotto amministrazione curda a nord di Raqqa. Colpi di artiglieria sono caduti sull’autostrada M4 nei pressi di Ain Issa.

L’artiglieria e le rampe di lancio dei missili israeliani dal Golan occupato hanno colpito poco dopo mezzanotte di ieri a sud di Quneitra, senza causare vittime. La stampa di Tel Aviv sostiene che sono state colpite basi di Hezbollah e iraniane.

Migranti

La guardia costiera tunisina ha salvato 4 migranti nelle acque territoriali in seguito al naufragio di una barca di legno che li trasportava. Mancano all’appello 15 dispersi che oramai non ci sono più speranze di trovarli vivi. Secondo il racconto dei sopravvissuti, la barca era partita martedì dell’isola di Kerkenna nel tentativo di raggiungere le coste italiane.

Al largo delle coste libiche, c’è da più di 36 ore una barca in avaria. A bordo ci sarebbero circa 100 migranti e sono in pericolo di vita su un gommone, che secondo l’ultima chiamata stava imbarcando acqua.

Alarm Phone ha lanciato l’SOS ma le capitanerie di porto o non rispondono o si scaricano a vicenda le responsabilità. Nell’ultimo contatto – scrive l’associazione di soccorso telefonico: “i migranti hanno detto che la loro imbarcazione sta affondando e temono il peggio”. Dalla mezzanotte di ieri si sono persi i contatti.

Libia

Il processo contro l’ex presidente francese Sarkozy per i finanziamenti milionari della sua campagna elettorale del 2007 serba sempre delle notevoli sorprese. Gli inquirenti hanno confermato le anticipazioni di alcuni media francesi sulla compravendita del silenzio di un testimone libanese, Ziad Taqieddine, che aveva svolto il ruolo di mediatore tra il comitato della campagna di Sarkozy e gli uomini di Gheddafi. L’uomo in una prima fase aveva confessato il finanziamento, ma poi ha ritrattato. Adesso sono spuntati trasferimenti bancari sui suoi conti in Svizzera per 608 mila euro, appunto il prezzo del suo silenzio.  

Libano

Il dipartimento di giustizia USA ha pubblicato una segnalazione su Rewards for Justice con una taglia di 10 milioni di dollari per chi fornisce informazioni utili alla cattura di Nazim Said Ahmed. È un uomo d’affari libanese che lavora nei settori delle opere d’arte e dei diamanti. È ricercato negli Stati Uniti e in GB per aver riciclato patrimoni a favore di Hezbollah in violazione dell’embargo USA. Gli inquirenti statunitensi e britannici hanno incolpato anche suoi collaboratori e familiari. Tra questi c’è la figlia Hind che dal 2019 gestisce a Beirut una galleria d’arte (vedi).

Tunisia

Dal 26 aprile al 6 maggio si aprirà la Fiera del libro di Tunisi nella sua 37esima edizione. La Fiera lo scorso anno è stata sospesa, ma questa edizione riprende vigore e si presenta con un programma molto intenso di iniziative e con una più forte partecipazione araba ed internazionale. 330 case editrici, tra cui anche italiane, e saranno esposti in cartaceo e digitale 500 mila titoli. Gli eventi culturali collaterali sono oltre 100 con la partecipazione di scrittori e poeti di tutti i paesi arabi e del Mediterraneo.

Notizie dal mondo Sono passati 13 mesi e 25 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Gli Stati Uniti – secondo inchieste giornalistiche – hanno spiato il segretario generale dell’ONU.

Approfondimenti

  • In ricordo del grande Gianni Minà

di Amerigo Kashbur vai all’articolo

  • “Eurocentrismo” di Samir Amin

di Giorgio Riolo QUI

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Alla scoperta del romanzo kuwaitiano

di Federica Pistono qui

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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

L’amico e compagno Vittorio Bellavita, ci ha lasciati. Venerdì si sono tenuti i funerali a Milano. (Un ricordo)

Il 30 aprile si terrà, in presenza ed online, l’assemblea dei soci di Anbamed. Più avanti vi forniremo l’odg e il link per partecipare. All’assemblea saranno invitati/e anche abbonati/e e amici/amiche di Anbamed, senza diritto di voto.

Si è tenuta 11 aprile la giornata di iniziative a sostegno della liberazione di Julian Assange in diverse città d’Italia e d’Europa, a quattro anni dal suo arresto. Il movimento “Free Assange” ritiene importante che anche nelle nostre città si ricordi la vicenda umana e giudiziaria del fondatore di WikiLeaks, poiché questa vicenda va ben oltre la figura di Assange e mette in discussione diritti e libertà fondamentali di noi tutte/i. (Per approfondire).

A Perugia, durante Int. Journalism Festival (19-23 Aprile), il 23 aprile si terrà il dibattito su:  “Teheran, Damasco, Kabul: come l’UE può sostenere la battaglia per la libertà delle donne”, con la partecipazione dell’amica Farian Sabahi (QUI).

Il prossimo 22 aprile 2023 partirà la raccolta firme per la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace” promosso dalla Cooperativa di mutuo soccorso ecologica Generazioni Future (erede della visione del mondo dei beni comuni di Stefano Rodotà), portavoce prof. Ugo Mattei, unitamente al Comitato Ripudia la Guerra, portavoce il prof. Enzo Pennetta.

Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.

Il centro di Guantánamo deve chiudere!

Firma ora l’appello di Amnesty International.

Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.

Ci scrivono da Fondazione di Comunità Messina: giorno 20 aprile viene presentato il libro che raccoglie il piano strategico della fondazione di comunità: “Domani”. In presenza o su piattaforma digitale ore 16:00-18:00

(Per seguire il convegno su Zoom)

Anteprima del LIBRO. (Per saperne di più sulla Fondazione).

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1 commento

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