“Arancia Blu”. Come un’arancia blu: così  i primi astronauti hanno descritto la Terra. Non so se si sono ispirati alla la poesia di Eluard (1928), ma non credo. Io, invece, mi riferisco alla rivista diretta dall’ambientalista Enzo Tiezzi e pubblicata, agli inizi degli anni ’90, come supplemento de “il manifesto”. Mi ricordo di una telefonata in redazione da parte della collega Mariella Bussolati, che mi aveva proposto di scrivere un articolo sull’immigrazione straniera in Italia. Ne è nata una proficua collaborazione, iniziata con l’articolo sulle “Doppie diversità”, ma è soprattutto nata un’amicizia, che malgrado le lontananze geografiche non è mai svanita.

Nella sua lunga avventura giornalistica, Mariella è approdata alla produzione video. E oggi vi vogliamo presentare l’ultima sua fatica: “All that’s left to me” ما تبقي لي (Tutto ciò che mi è rimasto). Un documentario che racconta un’esperienza culturale che unisce nord e sud del Mediterraneo: un’azione teatrale sul ritorno, realizzata a Gaza con un’enorme successo.

L’idea per completare il cerchio della solidarietà è quella di portare in giro per l’Italia la compagnia teatrale. Ma i viaggi costano e quindi il passo migliore – dice Mariella – è quello di ricorrere alla raccolta fondi tramite una piattaforma solidale:, Produzioni dal Basso.

Ecco una presentazione di questo suo lavoro:

Gaza è una prigione, una terra in guerra permanente, da dove non si può scappare. Ma dentro Gaza la gente vive e tutto quello che fa fa parte di una resistenza che rivendica la voglia e il diritto di sopravvivere. Entrando in Gaza dunque non ci sono solo le immagini che i media commerciali propongono, quelle della devastazione e della povertà. A Gaza la gente ricostruisce, crea, produce reti, fornisce aiuto e cerca anche la bellezza, perché è una cosa che al potere non piace.

Le immagini di una Gaza diversa sono quelle che appaiono nel film All that’s left to me, regia di Mariella Bussolati (durata 30 minuti) che racconta di un gruppo di ragazzi, attori non professionisti, che hanno riscritto l’Odissea e poi l’hanno messa in scena. E’ stato un successo. 400 persone hanno applaudito ed esultato. Il progetto è stato realizzato grazie a un gruppo di volontari italiani, che hanno aiutato a preparare lo spettacolo per molti mesi a distanza e poi finalmente a Gaza.

Lo spettacolo merita di essere visto anche in Italia, e sarebbe una bellissima occasione di far viaggiare i ragazzi palestinesi, cosa che normalmente non possono fare.

E’ stato lanciato dunque un progetto di crowdfunding:  https://www.produzionidalbasso.com/project/dalla-striscia-di-gaza-ai-teatri-italiani/

per riuscire ad avere i fondi necessari a pagare il viaggio.

Il trailer del film è qui: https://vimeo.com/824018651/

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