Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi:

29 maggio 2023

Rassegna anno IV/n. 148 (1035)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Sostieni Anbamed

Le donazioni nel mese di aprile sono state di 310 € (un calo di 375 € rispetto al mese di marzo). Non è un buon segnale.

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link). Puoi contribuire usando PayPal.

I titoli:

Turchia: Ha vinto Erdogan con il 52% contro il 48 a Kilicdaruglo. La sterzata a destra del candidato dell’opposizione non ha convinto. Il neo sultano completerà il suo quarto di secolo di dominio assoluto. Soffriranno i curdi e la povera gente.

Palestina Occupata: Rastrellamenti a Jenin e posti di blocco a Gerico. Dopo alcuni spari contro due insediamenti, l’esercito ha compiuto un’operazione militare nel campo profughi di Jenin.

Sudan: Oggi si conclude la tregua che non era mai stata rispettata. In Darfur, interi villaggi rasi al suolo.

Tunisia: Assalto alla sede del sindacato UGTT da parte dei nostalgici del vecchio regime.

Somalia: Attacco aereo USA contro base dei jihadisti Shabab.

Le notizie:

Turchia

Ha vinto Erdogan. Con 52,16% dei voti. Kilicdaruglo si è fermato a 47,84%. Una differenza di circa 2 milioni di voti. Un mix di nazionalismo, islamismo e autoritarismo hanno garantito al neo sultano altri 5 anni di potere. Nel suo discorso per celebrare la vittoria, Erdogan ha espresso pienamente il suo disprezzo per il dissenso. Ha detto, davanti ad una massa oceanica di sostenitori, rivolto al suo avversario: “Kemal, arrivederci!”, facendo il segno di addio con le due mani.   

Kilicdaruglo si è rivolto ai suoi sostenitori dicendo che “è un giorno triste per la democrazia. È stata una campagna elettorale sleale; continueremo la battaglia per la democrazia”.

Con questo terzo mandato, Erdogan compirà un quarto secolo di potere, all’insegna della corruzione, nepotismo e disastri economico-finanziari.

La sterzata nazionalista e contro gli immigrati di Kilicdaruglo, nell’ultima fase della campagna elettorale, non gli ha garantito i voti necessari per vincere. La gente comune ha preferito, come sempre, l’originale alla fotocopia. Una riflessione si aprirà nella coalizione di opposizione, per valutare come proseguire l’alleanza. Molti adesso criticano la scelta del candidato, ma la questione centrale sarà la scelta del nuovo leader per affrontare la prossima tornata che sarà senza Erdogan, per la legge costituzionale che limita i mandati consecutivi a soli due.

I primi due capi di Stato a congratularsi con Erdogan, prima ancora della conclusione dello spoglio, sono stati Orban e l’emiro Tamim del Qatar. Il primo è noto per le sue posizioni fasciste. Il secondo è il golpista che aveva detronizzato il padre e si siede sull’impero dell’emittente Al-Jazeera, che non ha mai nascosto le sue simpatie per l’islamista Erdogan fino a sembrare il suo megafono.

Saranno 5 anni di un ulteriore giro di vite contro i curdi e le loro rivendicazioni di federalismo democratico, bollati come terroristi e perseguitati nelle carceri di Ankara, nel silenzio delle cancellerie europee.

Palestina Occupata

Proseguono le operazioni di rastrellamento in tutta la Cisgiordania. In particolare nella zona di Jenin in seguito agli spari esplosi da palestinesi contro le guardie di due insediamenti ebraici costruiti su terreni palestinesi. Ingenti truppe sono penetrate nel campo di Jenin e negli scontri sono rimasti feriti 4 giovani palestinesi.

L’altra zona di alta tensione è quella di Gerico, dove i soldati stanno predisponendo posti di blocco stradali e i coloni hanno occupato nuovi terreni nella valle del Giordano per insediare nuove colonie.

A Gerusalemme est, le forze di occupazione hanno protetto un’invasione di orde di coloni ebrei estremisti, compiuta all’interno delle spianate delle moschee.

Sudan

Stasera scade la tregua che non era mai entrata in vigore ed iniziano di nuovo le trattative per rinnovarla. I due generali si prodigano ad emettere comunicati di disponibilità a prolungare la tregua, ma nel frattempo si sparano addosso. I mediatori sauditi e statunitensi hanno chiaramente accusato i due belligeranti di aver violato la tregua, impedendo la distribuzione degli aiuti umanitari.

Il generale Burhan, forte dei suoi successi a terra e della superiorità aerea, continua il suo braccio di ferro con ONU e UA. Ha rinnovato la richiesta di rimozione dell’inviato speciale del segretario generale Guterres in Sudan, Perthes. E con l’UA ha alzato i toni minacciando di uscire dall’Unione se verranno prese iniziative senza consultazioni preventive con il governo di Khartoum, cioè se stesso.  

Immagini satellitari diffuse ieri mostrano interi villaggi del Darfur completamente bruciati e rasi al suolo. La guerra nella provincia martoriata ha assunto gli aspetti originari di 20 anni fa di un conflitto interetnico e le forze di pronto intervento, dell’ex venditore di cammelli Hamidati, sono tornate ad essere i vecchi Janjaweed.     

Tunisia

I nostalgici di Ben Alì del partito desturiano, guidati dalla leader, Abeer Moussa, hanno tentato ieri di assaltare la sede centrale del sindacato UGTT. L’attacco è avvenuto sotto gli occhi delle forze di sicurezza, che non hanno mosso un dito per impedire l’ingresso degli aggressori nella sede sindacale. Soltanto la presenza massiccia dei sindacalisti e la mobilitazione della società civile hanno convinto i neo-desturiani a desistere. La direzione UGTT ha presentato un esposto alla procura.

Abeer Moussa, malgrado il suo isolamento politico, sta tentando di scalare l’onda di quello che in Tunisia viene chiamato “Siaedismo”, il colpo di Stato istituzionale, che aveva travolto il Parlamento e annullato il ruolo dei partiti, compreso il suo, concentrando tutto il potere nelle mani di un uomo solo. Colpa del sindacato sarebbe quella di lavorare per una conferenza di dialogo politico per far uscire il paese dalle due gravi crisi: quella politico-istituzionale e quella economica.

Somalia

Il comando USA AFRICOM ha comunicato di aver compiuto venerdì un attacco aereo contro depositi di armi e munizioni del movimento Shabab in Bolomarer, a circa 100 km a sud-ovest della capitale Mogadiscio. Il gruppo terroristico aveva compiuto, nei giorni scorsi, un’incursione contro una base delle forze africane ATMIS, le truppe di supporto ai governativi, uccidendo decine di soldati e saccheggiando i depositi di armi.  

Notizie dal mondo Sono passati 15 mesi e quqttro giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Una pioggia di missili e droni russi su Kiev. Attacchi non rivendicati con droni su territorio russo di confine.

Sostenete Anbamed

Novità: potete pagare le vostre donazioni anche tramite PayPal

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio di oggi: clicca qui […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *