Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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30 giugno 2023

Rassegna anno IV/n. 180 (1067)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Promesse disattese. L’esercito di occupazione continua i rastrellamenti nelle città e villaggi della Cisgiordania.

Sudan: Tregua non rispetta nel Darfur settentrionale. A Khartoum stanno per entrare in azione le truppe speciali dell’esrcito.

Islamofobia: Dure reazioni popolari e diplomatiche nei paesi arabi e islamici contro lo sciagurato gesto di bruciare il corano a Stoccolma.

Siria: Il 10 luglio scade l’accordo per il passaggio degli aiuti umanitari dal confine turco.

Israele: Netanyahu ha annunciato di voler cedere sulla riforma taglia giustizia. L’opposizione non si fida e mantiene la manifestazione di lunedì.

Le notizie:

Palestina Occupata

Le truppe di occupazione israeliane hanno compiuto un ennesimo rastrellamento a Jenin ed a Nablus. In particolare a Jenin sono state usati i droni per monitorare la situazione. Nella città è scattato il meccanismo di emergenza con l’accensione degli allarmi sonori. Secondo testimoni oculari, i mezzi corazzati israeliani sono rimasti alla periferia della città e non hanno raggiunto il campo profughi, dove sono presenti i combattenti armati della resistenza contro l’occupazione. Lo scambio di pietre contro pallottole ha lasciato sul terreno qualche ferito, ma nulla di grave.  

In villaggio a sud di Nablus, invece, 10 mezzi militari di trasporto truppe hanno assediato una casa e costretto gli abitanti a uscire, per poi penetrare nell’abitazione ed arrestare un giovane sospettato dai colonizzatori di aver compiuto atti di resistenza.

Sudan

Esercito e milizie hanno raggiunto ieri un accordo di tregua nel Darfur, ma non sono passate due ore dalla firma, che le operazioni militari sono riprese con forte intensità. Ad est della città di Al-Fashir l’artiglieria pesante delle due parti belligeranti sono entrati in azione.

A Khartoum sono state sentite forti esplosioni presso una caserma dell’esercito, ma non è stato chiarito con esattezza cos’era successo. L’aeronautica continua le operazioni di bombardamento dal cielo, ma i miliziani sono arroccati nei palazzi residenziali in mezzo ai civili. Il vice capo delle forze armate, gen. Yasser Atta, ha annunciato che “i reparti speciali finiranno il lavoro nella capitale, strada per strada”.

Islamofobia

L’ambasciata svedese a Baghdad è stata invasa da manifestanti che protestavano contro l’incendio del corano a Stoccolma, autorizzato dalle autorità svedesi. Il ministero degli esteri iracheno ha convocato l’ambasciatore e ha condannato il gesto di islamofobia, “perché ferisce il sentimento di due miliardi di fedeli ed è un messaggio di odio e di discriminazione”. Il governo di Baghdad chiede l’estradizione dell’esule iracheno che ha compiuto il blasfemo gesto.

L’Imam di Al-Azhar ha considerato “l’offesa all’Islam non un’azione di libertà di espressione, ma un messaggio di odio”; ed ha invitato al boicottaggio dei prodotti svedesi. Tutti i governi arabi e islamici hanno espresso posizioni di condanna e molti – come l’Arabia Saudita – hanno minacciato ritorsioni diplomatiche.   

Ad Ankara è stato convocato l’ambasciatore per esprimere una protesta formale, è stato inoltre annullato l’incontro tra i due ministri della difesa, che avrebbe servito a permettere la fine del veto turco all’ingresso di Stoccolma nella Nato. Erdogan ha colto l’occasione per ergersi custode dell’onore dei musulmani ed ha esclamato in un comizio: “Se non rispettate i nostri sentimenti di musulmani, non aspettatevi atti generosi da parte nostra. Non entrerete nella Nato!”.

Lo sciagurato gesto di bruciare il corano, vicino alla moschea e nel giorno della festività islamica, è una provocazione che non ha nulla che fare con il diritto alla libertà d’espressione. È la seconda volta che viene autorizzata una manifestazione individuale con l’intento dichiarato di incendiare una copia del corano. Lo scorso gennaio un esponente di estrema destra ha bruciato il corano davanti alla sede dell’ambasciata turca.

Come al solito, nel nome della democrazia si sono sempre compiuti dei crimini contro l’umanità, come nel 2003 l’invasione dell’Iraq, che i suoi effetti nefasti si trascinano ancora oggi. Il complesso di superiorità dei paesi capitalistici genera mostri. Non a caso, nazismo e fascismo sono nati in Europa, come risposta alla crisi economico-finanziaria ed a conseguenza della caduta dei valori di solidarietà.

Siria

Il coordinatore degli affari umanitari dell’ONU, Griffith, ha espresso al Consiglio di Sicurezza le sue preoccupazioni sulla situazione degli sfollati siriani nel nord del paese ed ha raccomandato il prolungamento delle aperture dei valichi di frontiera (con la Turchia) per permettere il passaggio degli aiuti. Griffith era appena tornato da Damasco, dopo una visita alle zone nord ovest colpite dal sisma lo scorso febbraio. “La sofferenza del popolo siriano è molto più grande di quanto immaginiamo. Il 90% della popolazione vive sotto la soglia di povertà”.

La vicenda è legata allo scontro tra Russia e le altre potenze europee e Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza. Mosca vuole che gli aiuti internazionali passassero tramite il governo di Damasco e non tramite quello turco. Il prossimo 10 luglio scade l’autorizzazione al passaggio degli aiuti dal valico di Bab El-Hawa, unico punto di transito ammesso.

Israele

Il premier israeliano ha annunciato, in un’intervista video concessa al Wall Street Journal, che intende ritirare un articolo della riforma giudiziaria, quello che permette alla maggioranza con un voto semplice di annullare le sentenze dell’Alta Corte. Rimarrà invece l’altro articolo contestato dall’opposizione, che dà alla coalizione di governo il diritto di nominare i giudici. È una marcia indietro tardiva e parziale, che avviene dopo l’annuncio di una grande manifestazione che bloccherà di fatto il traffico aereo dell’aeroporto internazionale di Tel Aviv. L’opposizione non ha commentato il contenuto dell’intervista, “perché attende i fatti e non le parole”. Gli organizzatori della manifestazione di lunedì all’aeroporto di Ben Gurion hanno mantenuto l’appuntamento.

Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi e 5 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Incontro Kirilli-Zuppi: “le chiese possono lavorare insieme per la pace”. Il Cremlino: “è stato uno scambio su questioni umanitarie”. Wagner non combatterà più in Ucraina. Kiev a Stoltenberg: “Chiarezza sulla nostra adesione alla Nato”. A Bruxelles il Consiglio Ue.

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Approfondimenti

      –   Libia: 27 anni fa il massacro nel carcere di Bani Selim           articolo di Farid Adly

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