Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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03 luglio 2023

Rassegna anno IV/n. 183 (1070)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Invasione israeliana a Jenin. Bombardata dai caccia una casa. 4 morti e decine di feriti. Nei rastrellamenti arrestati 15 uomini della resistenza.

Sudan: Abbattuto un caccia Mig dell’esercito a nord di Khartoum.

Emirati: AI chiede il rilascio di 60 oppositori condannati 10 anni fa in processi farsa.

Islamofobia: Proseguono le reazioni dei paesi islamici alle provocazioni in Svezia.

Migranti: In Tunisia prove di applicazione del futuro promesso accordo con l’UE. Soldi in cambio della difesa dei confini sud dell’Europa.

Le notizie:

Palestina Occupata

All’alba di oggi, lunedì, è iniziato un attacco israeliano su larga scala a Jenin. Un bombardamento aereo sul campo profughi ha provocato 4 morti e decine di feriti. L’avanzata delle truppe è avvenuta da due direzioni e si sono accampate nel centro della città con carri armati e bulldozer. In cielo caccia, elicotteri e droni. La resistenza ha affrontato le truppe con molotov e pietre e spari di armi automatiche. Un drone di ricognizione è stato abbattuto. È l’operazione di rastrellamento più vasta dalla seconda intifada, nel 2000, quando la città era stata rasa al suolo dai bombardamenti di Sharon. Dopo l’occupazione della città, le truppe hanno iniziato il rastrellamento casa per casa; hanno arrestato uomini della resistenza e demolito le loro case con i bulldozer. Secondo la stampa israeliana sono stati impiegati oltre mille soldati delle truppe scelte. L’operazione contro Jenin è la seconda in un mese. Nella scorsa invasione, le bombe israeliane hanno ucciso 8 palestinesi.

Sudan

Duri combattimenti si stanno svolgendo in tutte e tre quartieri di Khartoum. Bombardamenti con caccia e artiglieria oltra a scontri diretti di truppe di terra. Le milizie sostengono di aver abbattuto un caccia Mig di fabbricazione russa. L’esercito ha diffuso le immagini dell’abbattimento, a nord della capitale, di un drone armato con missili, usato dalle milizie. L’esercito ha affermato in un comunicato che le truppe speciali stanno inseguendo i cecchini del Pronto intervento, nascosti nelle case e sui tetti dei palazzi abitati, nel quartiere di Omdorman, ad ovest del Nilo.

L’ente per l’aviazione civile sudanese ha prolungato il divieto di volo fino al 10 di luglio, esclusi i voli umanitari per consegna di aiuti o trasferimento di profughi o personale straniero.

Emirati

Amnesty International chiede al governo di Abu Dhabi il rilascio dei 60 oppositori incarcerati 10 anni fa, dopo un processo farsa collettivo. Il comunicato dell’organizzazione umanitaria internazionale avviene nel decimo anniversario del processo e a pochi mesi dall’apertura di COP28, la conferenza ONU sul clima. Amnesty rileva che 51 dei 60 condannati hanno già trascorso la pena, ma non sono stati liberati.

Islamofobia

Susseguono le reazioni al gesto di islamofobia consumato a Stoccolma per mano di un esule iracheno, che è stato autorizzato dalla polizia a bruciare in pubblico il corano, davanti alla grande moschea della città il primo giorno della festa islamica di Ied Kebir. Il ministro degli esteri di Teheran ha affermato che il suo paese non invierà l’ambasciatore in Svezia, finché non sarà chiarita la vicenda con ufficiali scuse. A Riad, il ministero degli esteri ha convocato l’ambasciatore svedese, per consegnare le ufficiali proteste contro l’autorizzazione fornita dalle autorità pubbliche ad una manifestazione di incitamento all’odio.

A Gedda, in Arabia Saudita, si è conclusa ieri la conferenza straordinaria dell’Organizzazione dei paesi Islamici, con un documento che chiede a tutte le nazioni del mondo di applicare le norme internazionali contro l’incitamento all’odio. La Tv saudita ha riportato che la conferenza ha approvato un documento che raccomanda ai paesi islamici di “agire unitariamente con passi diplomatici all’altezza di queste provocazioni che offendono le fedi, tutte le fedi”. Il linguaggio usato significa che non c’è stato accordo sul boicottaggio dei prodotti svedesi, annunciato precedentemente.

Migranti

La Guardia costiera tunisina ha bloccato nei giorni della Festa islamica del Sacrificio, il 27, 28 e 29 giugno, 65 tentativi di migrazione intercettando 2.068 persone a bordo di decine di imbarcazioni al largo delle proprie acque territoriali e sulle spiagge prima di imbarcarsi. Le unità della Marina hanno sventato 47 tentativi di partenze a Sfax, Kerkennah e Mahdia, con il blocco di 1.879 migranti prima ancora di prendere il largo, tra i quali soltanto 21 tunisini. Altre 18 piccole barche cariche di migranti sono state bloccate al largo di Nabeul, Sousse e Monastir, con il respingimento di 189 tunisini. Tutte le imbarcazioni sono state sequestrate.

La Tunisia ha discusso con l’UE la questione degli imbarchi verso le coste italiane, ma le richieste europee erano troppo esose per le promesse avanzate: il respingimento in territorio tunisino di tutti i migranti che non otterranno il riconoscimento dell’asilo politico in Italia o in un altor paese europeo. In cambio di 100 milioni di euro in aiuti forniti in corvette usate, riverniciate e valutate come nuove. Una tecnica collaudata con la guardia costiera libica. Tra Tunisia, Bruxelles e Roma non è stato firmato ancora nessun accordo e la cosa si sta complicando per la mancata approvazione del piano UE sui flussi migratori, a causa del veto di Polonia e Ungheria. L’operazione tunisina dei giorni scorsi è una prova per dimostrare la lealtà del governo di Tunisi verso le potenze europee.

Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi e 8 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Colpito un aeroporto militare russo. Nella centrale nucleare di Zaporizhzhia si aggrava la situazione dopo l’esplosione della diga.

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