Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi:

12 luglio 2023

Rassegna anno IV/n. 192 (1079 )

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Sostieni Anbamed

Basta un click

Le donazioni nel mese di giugno sono state di 350 € (+ 120 € rispetto al mese di maggio. È un risultato positivo, ma ancora è una cifra al di sotto della media mensile realizzata nel 2022. Serve una scossa di generosità da parte di lettori ed ascoltatori.

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link). Puoi contribuire usando PayPal.

I Titoli:

Sudan: Khartoum respinge le iniziative africane miranti a spedire truppe di interposizione e per una zona di non volo.

Palestina Occupata: Una famiglia palestinese è stata cacciata dalla sua casa nella città vecchi di Gerusalemme occupata, per essere assegnata ai coloni ebrei.

Israele: Decine di migliaia sono scesi in piazza contro l’approvazione in parlamento di un articolo della legge “affossa-giustizia”.

Siria: Manifestazione di donne ad Idlib. Protestano contro la politica repressiva di Tahrir Sham, la milizia islamista sostenuta da Ankara.

Egitto: Inaugurata la prima fase del fiume artificiale nel deserto occidentale. Un mega progetto agricolo per l’autosufficienza alimentare.

Le notizie:

Sudan

Il ministero degli esteri sudanese ha respinto i risultati della commissione IGAD che si era riunita lunedì ad Addis Abeba. “Rifiutiamo la presenza di truppe straniere sul nostro territorio e saranno considerate forze di occupazione”, ha affermato il portavoce. Il governo di Khartoum boccia anche l’idea del premier etiopico di imporre un’area di non volo nei cieli del Sudan.

Nel frattempo si intensificano i combattimenti a Khartoum. L’esercito sostiene che le sue truppe stanno inseguendo i miliziani casa per casa, per cacciarli dalla capitale. Testimoni oculari affermano che le milizie di pronto intervento hanno ancora basi militari con mitragliatrici dell’antiaerea appostate in quartieri residenziali. I bombardamenti aerei non li hanno ridotte al silenzio ed hanno causato decine di vittime civili.

Domani al Cairo inizierà una riunione dei paesi confinanti (Egitto, Libia, Ciad, Repubblica Centrafricana, Etiopia, Sud Sudan e Eritrea), per discutere della crisi sudanese. L’Egitto, che sostiene tacitamente il generale Burhan, vuole impedire le interferenze esterne nella crisi, soprattutto la fornitura di armi, munizioni e carburanti alle due parti belligeranti. Le preoccupazioni del Cairo riguardano anche la questione profughi, che hanno superato le 220 mila persone in questi tre mesi di guerra.

L’iniziativa diplomatica egiziana vuole soprattutto bloccare i trasferimenti di armi e mercenari dalla Libia di Haftar alle milizie di Hamidati. Secondo rivelazioni stampa, l’esercito nazionale libico usa 10 basi libiche per trasferire, con voli militari, armi e mercenari nella Repubblica Centrafricana, con l’assistenza della società russa Wagner, fino a Bangui, per essere trasportati poi via terra in Sudan.

Palestina Occupata

“È sostituzione etnica coloniale”. È questo il commento del portavoce del governo palestinese alla notizia della cacciata della famiglia Sub-Laban dalla loro casa nella città vecchia di Gerusalemme est occupata. La casa si affaccia direttamente alla moschea di Al-Aqsa. Le forze speciali israeliane hanno circondato la zona dall’alba e impedito il passaggio verso la casa e evacuato con la forza il marito e la moglie settantenni. Ai figli della copia era stato impedito di abitare nella casa dal 2011. Adesso la casa è stata assegnata ai coloni ebrei. Attivisti palestinesi e israeliani hanno protestato e alcuni di loro sono stati arrestati.

Questo è uno dei casi di un piano più generale che mira a cacciare le famiglie palestinesi da Gerusalemme est a favore dei coloni ebrei. I casi più famosi sono quelli che riguardano tutto il quartiere di Sheikh Jarrah e l’accampamento di beduini di Khan Al-Ahmar. La stampa palestinese parla di pulizia etnica sistematica con l’uso della forza.  

Israele

Si sono svolte a Tel Aviv e in molte altre città israeliane decine di grandi manifestazioni contro la riforma affossa-giustizia proposta dal governo Netanyahu. Lunedì è stato approvato in prima lettura un articolo che riduce il controllo dell’Alta corte sulla nomina dei ministri condannati per reati penali. In precedenza, Netanyahu aveva rilasciato alla stampa USA una dichiarazione che sembrava una marcia indietro sugli aspetti controversi della legge, ma poi in parlamento il gruppo di maggioranza è andato dritto nel progetto originario.

È stata bloccata per diverse ore la strada Tel Aviv-Gerusalemme e migliaia di persone hanno bloccato l’ingresso all’aeroporto, dove sono avvenuti gli scontri più duri con la polizia e l’arresto di circa 40 attivisti.  

Siria

Si è svolta ieri una grande manifestazione di donne ad Idlib contro la mano forte della qaedista Tahrir Sham, l’organizzazione islamista che controlla vaste zone del nord ovest della Siria. Motivo della marcia è l’opposizione agli arresti di estremisti jihadisti appartenenti ad altre organizzazioni. Il processo di liquidazione di ogni dissenso dura da tempo e da metà maggio si sono susseguite le proteste contro la politica di Abu Mohamed Jilani, il capo di Tahrir Sham, che adesso viene accusato di usare gli stessi metodi del regime di Assad. Alcuni capi jihadisti, soprattutto di nazionalità straniera, sono stati uccisi in scontri, ma molti sono stati arrestati nelle loro case dopo aver deposto le armi. Gli oppositori di Jilani lo accusano di voler conquistare l’immagine di un moderato, agli occhi delle potenze occidentali, su suggerimenti dei servizi di sicurezza turchi.

Egitto

Due notizie positive dall’Egitto. La prima riguarda un progetto di irrigazione denominato il fiume artificiale che sfrutta il trattamento delle acque agricole reflue per l’irrigazione di terre desertiche per oltre due milioni di feddan (un’unità di misura equivalente a 0,42 ettaro). Il flusso di acqua nel deserto occidentale sarà rinforzato con la deviazione di un ramo del Nilo e dalle acque fossili del giacimento al confine con la Libia. Nei giorni scorsi è stata inaugurata l’unità di trattamento delle acque. Il progetto – secondo i piani del governo – garantirà l’autosufficienza alimentare del paese e creerà 10 mila posti di lavoro diretti e altre decine di migliaia di impieghi indiretti.

La seconda notizia riguarda il turismo. Sono stati 7 milioni i turisti che hanno visitato l’Egitto nei primi sei mesi dell’anno. Una ripresa promettente per le casse dello Stato in valuta estera. Dopo la crisi causata dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina, il turismo egiziano decolla grazie anche agli enormi investimenti nella ricerca archeologica e nelle campagne pubblicitarie per far conoscere i vari aspetti attrattivi nel paese.   

Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi e 17 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. La Turchia ha barattato il sì all’ingresso di Stoccolma nella Nato con la vendita degli USA di F-16. Zelensky arrabbiato per la mancata determinazione di una roadmap per l’adesione dell’Ucraina.  

Sostenete Anbamed

Novità: potete pagare le vostre donazioni anche tramite PayPal

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

––––

1 commento

  1. […] Per ascoltare l’audio di oggi: clicca qui […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *