Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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13 luglio 2023

Rassegna anno IV/n. 193 (1080)

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I Titoli:

Sudan: 34 morti per le bombe cadute su un mercato popolare.

Libano: L’esercito israeliano ha sparato sulla frontiera contesa, ferendo 3 attivisti.

Palestina Occupata: 2500 bambini palestinesi di Jenin hanno subito traumi psicologici in seguito all’invasione israeliana.

Diritti Umani: Al Consiglio ONU per i diritti umani, approvata a maggioranza la risoluzione contro i discorsi dell’odio.

Egitto: Privatizzati asset delle società pubbliche per ottenere un prestito dal FMI.

Iran-Russia: Convocato l’ambasciatore russo a Teheran, per la dichiarazione sulle isole contese con Abu Dhabi.

Le notizie:

Sudan

Decine di morti in un bombardamento su un mercato di Umdorman, la parte ad ovest del Nilo della capitale sudanese. Secondo fonti sanitarie 34 persone, in maggioranza commercianti e venditori ambulanti, sono rimasti uccisi per la caduta di obici d’artiglieria. La guerra tra i due generali non vede possibilità di tregua. L’esercito ha bombardato con l’aviazione una caserma delle milizie ad est di Khartoum, ma non se ne conoscono gli effetti sul terreno. L’esercito conferma che le operazioni di rastrellamento continueranno fino alla cacciata dei miliziani dalla capitale.   

Oggi al Cairo si riunisce il vertice dei paesi confinanti del Sudan. Un’iniziativa egiziana per una proposta di tregua di tre mesi, l’impegno dei paesi partecipanti a non fornire armi ai belligeranti e coordinamento delle operazioni di assistenza ai rifugiati. Il governo del Cairo è contrario all’invio di forze di interposizione straniere in Sudan e lavora per un incontro tra militari dell’esercito e delle milizie per concordare la tregua lunga. La stampa sudanese è molto pessimista sulla possibilità di raggiungere un simile accordo, anche perché tra gli stessi paesi partecipanti alla conferenza cairota ci sono interessi contrapposti e rivalità su temi strategici, come la questione della spartizione delle acque del Nilo tra Egitto e Etiopia.

Libano

Tre libanesi sono rimasti feriti da un’esplosione alla linea di demarcazione con Israele. L’esercito israeliano ha accusato esponenti di Hezbollah di aver tentato di demolire la rete costruita unilateralmente da Tel Aviv, ma non ha svelato le modalità svolte. Il segretario di Hazbollah ha affermato che “il territorio che Israele ha recintato fa parte dei confini libanesi e deve essere liberato. Questo lo dicono le carte dell’ONU e si deve ristabilire la legalità internazionale”. L’Unifil, la forza di interposizione internazionale, ha invitato le due parti a non compiere azioni che minino la tregua. Israele occupa diverse località libanesi e intende annetterle definitivamente, ma il governo di Beirut non accetta l’imposizione militare di Tel Aviv ed ha fatto diversi ricorsi all’ONU.

Palestina Occupata

2500 bambini di Jenin hanno bisogno di cure psicologiche a causa dell’insonnia e sindrome di paura subite in seguito all’invasione militare israeliana. Il rapporto sanitario palestinese parla di casi gravi di improvviso mutismo nei bambini che hanno visto la distruzione delle proprie case sotto il bombardamento dell’aviazione israeliana. Nella scuola dell’UNRWA è stato predisposto un servizio specifico per l’attenzione nei confronti dei bambini che hanno subito questi traumi.  

Diritti Umani

Il Consiglio ONU per i diritti umani ha approvato a maggioranza una risoluzione avanzata dalla delegazione pachistana di condanna agli attacchi contro i simboli della fede e ad ogni discorso dell’odio. Il riferimento è alle manifestazioni per bruciare il corano e alle violenze contro i musulmani, senza specificazione. La risoluzione chiede al segretario dell’ONU di invitare tutte le nazioni ad approvare leggi contro il discorso dell’odio. USA, GB e paesi UE hanno votato contro, nel nome della difesa della libertà d’espressione. Un doppio standard che svela l’ipocrisia delle potenze dominanti. Sui 47 paesi membri, 28 hanno votato a favore, 12 contro e 7 astenuti.

Egitto

Il primo ministro, Mustafa Madbouli, ha annunciato la vendita di asset minoritari in 7 società pubbliche per 1,9 miliardi di dollari, ad investitori privati, egiziani, arabi e internazionali. Il piano governativo prevede la cessione entro il 2025 di altri asset per 3 miliardi di dollari. Il governo del Cairo risponde così alle pressioni del Fondo Monetario Internazionale per la privatizzazione dell’economia egiziana. Insieme alla liberalizzazione del cambio della valuta locale, queste privatizzazioni sono le condizioni per la concessione di un prestito di 3 miliardi di dollari. Il paese più popoloso dell’Africa vive una crisi economico-finanziaria acuta, che non trova soluzioni da decenni, malgrado le potenzialità strutturali del paese.

Iran-Russia

Il ministero degli esteri di Teheran ha convocato l’ambasciatore russo in seguito all’appoggio di Mosca alle rivendicazioni del EAU su tre isolotti nel Golfo, occupati dall’Iran nel 1971, ai tempi dello Scià, e rivendicati da Abu Dhabi. La presa di posizione di Mosca è avvenuta durante la conferenza di partenariato strategico russo-paesi arabi del Golfo. La dichiarazione finale della conferenza parla di “risolvere la questione pacificamente con il dialogo bilaterale oppure con il ricorso alla Corte internazionale di giustizia, sulla base delle norme dell’ONU”. Il portavoce iraniano ha commentato: “Le tre isole sono iraniane per l’eternità”.

Iran e Russia sono due alleati “forzati” a causa delle sanzioni dei paesi occidentali. Recentemente l’Iran ha avviato un percorso di normalizzazione dei rapporti con l’Arabia Saudita mediato dalla Cina.   

Notizie dal mondo: Sono passati 16 mesi e 18 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Pioggia di droni su Kiev. Il ministro della guerra britannico rivolto a Zelensky: “Non siamo Amazon”. 

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