Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
(testata giornalistica fondata da Farid Adly.
Direttore responsabile Federico Pedrocchi)
Per ascoltare l’audio di oggi, 23 agosto 2023:
Rassegna anno IV/n. 234 (1121)
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I Titoli:
Palestina Occupata: A sud di Jenin, un minorenne palestinese ucciso dai soldati mentre scappava.
Siria: Nella provincia drusa per la prima volta è rivolta contro il carovita e contro il regime.
Egitto: “L’aereo del tesoro” scuote il regime. Chi è il sesto personaggio arrestato in Zambia?
Sudan: 496 bambini morti di fame nei 4 mesi di conflitto.
Tunisia: Prorogato di 4 mesi l’arresto preventivo di 6 politici di opposizione.
Iraq: Progetto di legge prevede la pena capitale per chi compie rapporti omosessuali.
Turchia-Iraq: Ricatto di Ankara a Baghdad. Acqua in cambio di repressione del PKK.
Etiopia-Arabia Saudita: Addis Abeba annuncia un’inchiesta congiunta con i sauditi sul caso migranti etiopici uccisi al confine con lo Yemen.
Le Notizie:
Palestina Occupata
Un giovane di 17 anni è stato ucciso dalle pallottole dei soldati israeliana a Zababda, a sud di Jenin. Othman Abu-Kharaj è stato colpita alla nuca da uno sparo, mentre stava fuggendo dopo aver lanciato pietre contro i soldati dell’occupazione militare. È il 53esimo minorenne ucciso dall’esercito israeliano in Cisgiordania dall’inizio dell’anno.
Nella giornata di ieri sono stati arrestati 50 palestinesi nei diversi rastrellamenti compiuti particolarmente nella provincia di Al-Khalil, dove c’è stato un attacco armato palestinese, due giorni fa, che ha causato l’uccisione di una donna israeliana e il ferimento di un uomo.
Siria
Nelle regioni meridionale è di fatto una rivolta popolare contro il carovita e contro il regime. Nella provincia drusa, in decine di città e villaggi, compreso il capoluogo, al-Suwaidaa, è in corso da tre giorni uno sciopero generale, con la chiusura forzata di banche, sedi governative e del partito Baath. In queste zone non è intervenuta la polizia a reprimere le manifestazioni, che finora sono state pacifiche e molto partecipate. Il clero druso sostiene le rivendicazioni economiche della popolazione.
A Daraa, invece, l’esercito ha sparato contro i manifestanti. I rapporti degli attivisti parlano di feriti e per il momento di nessun morto. Il clima è molto teso e la gente è esasperata dall’aumento dei prezzi in seguito alla cancellazione delle sovvenzioni statali ai carburanti ed alle principali derrate alimentari.
Egitto
È stato rinviato alla prossima settimana, in Zambia, il processo ai passeggeri dell’aereo partito dal Cairo a Lusaka. La gente al Cairo lo chiama “L’aereo del tesoro”. E la domanda più ricorrente è: “Chi è il sesto personaggio egiziano che era a bordo?”. Lo scandalo dei quasi 6 milioni di dollari in banconote, i 602 lingotti d’oro falso e le 5 pistole con munizioni, sta scuotendo la società egiziana, nel silenzio totale delle autorità. Il giornalista che ha rivelato i nomi di 5 passeggeri. Karim Asaad, è stato arrestato in un blitz violento delle forze di sicurezza, ma poi è stato rilasciato dalla procura, per l’inconsistenza dell’accusa di “diffusione notizie false”. La stampa zambiana pubblica notizie di offerte di denaro ai poliziotti di frontiera per permettere all’aereo di ripartire, ma le autorità, con in testa il presidente, Hakainde Hichilema, sono stati inflessibili. La stampa del Cairo, invece, compreso il fu glorioso Al-Ahram, ripete come un pappagallo le veline del regime: “l’aereo non è egiziano; era in transito ed è stato perquisito regolarmente non riscontrando anomalie”.
Sudan
Dopo tre giorni di combattimenti all’interno della più grande caserma militare sudanese, a sud di Khartoum, l’esercito ha annunciato in un comunicato, corredato di video, la cacciata dei ribelli che vi erano penetrati. Le milizie di pronto intervento (RSF), dal loro canto, affermano di aver conquistato diverse zone della caserma e di aver distrutto decine di carri armati e veicoli.
Una guerra distruttiva che ha causato danni irreversibili al paese e non accenna ad avere una conclusione, né militare, né negoziale. Le vittime sono sempre i civili e gli strati più deboli tra la popolazione. In un rapporto sanitario, si afferma che 498 bambini sono morti in Sudan per fame durante i quattro mesi di conflitto.
Tunisia
La procura di Tunisi ha prorogato, per altri 4 mesi, la detenzione preventiva di 6 politici di opposizione accusati di “complotto contro la sicurezza dello Stato”. Le indagini sono condotte dal tribunale speciale antiterrorismo, ma finora i collegi di difesa non sono riusciti a conoscere i motivi e i documenti dell’accusa. Gli interrogatori finora svolti – secondo quanto rivelato dagli avvocati – hanno riguardato dichiarazioni contro il capo di Stato e riunioni di organi di partito.
Iraq
Esportare la democrazia è una specialità statunitense per diffondere caos nei paesi considerati avversari e denominati mediaticamente “paesi canaglia”. Un esempio lampante è l’Iraq. A vent’anni dalla criminale invasione di Bush e Blair, l’Iraq è infettato dal terrorismo jihadista (che prima non c’era), retto da un sistema etno-confessionale bloccato, sconvolto da una corruzione per miliardi che impoverisce la popolazione di un paese ricco di petrolio. Tutta questa premessa per rendere la gravità di un progetto di legge che si sta discutendo nel parlamento di Baghdad, che prevede la pena capitale o l’ergastolo per chi compie atti di omosessualità. Il progetto di legge contiene anche raccomandazioni ai media, come in ogni paese retto da un potere fascista, di non usare termini come “transgender” e “omosessualità” e sostituirli con “deviazioni di comportamento sessuale”.
Turchia-Iraq
Il ministro degli esteri di Ankara, Hakan Fidan, ha fatto visita ieri a Baghdad, dove si è incontrato con il suo omologo iracheno, Fuad Hossein. Nella conferenza stampa congiunta, i due ministri hanno chiarito che l’incontro ha discusso la questione delle acque dei fiumi Tigre ed Eufrate che nascono in territorio turco e raggiungono il Golfo attraverso l’Iraq. Negli ultimi anni, i due fiumi hanno visto un disastroso abbassamento dei livelli di acqua a diventare praticamente dei piccoli torrenti. L’Iraq ha accusato Turchia per il mancato rilascio delle quote spettanti, secondo le leggi internazionali. Sul percorso d’acqua, Ankara ha costruito diverse dighe ed utilizza l’arma dell’acqua per imporre politiche ai propri vicini, sia in Siria che in Iraq. Il ricatto turco è quello di chiedere al governo iracheno di mettere fine alla presenza dei combattenti curdi del PKK, nella zona di confine, in cambio di “un gesto puramente umanitario sulla questione acque”, come ha detto lo stesso ministro turco.
Etiopia-Arabia Saudita
Il governo di Addis Abeba ha annunciato che aprirà un’inchiesta, in collaborazione con le autorità saudite, sulle rivelazioni di HRW riguardanti l’uccisione da parte delle guardie di frontiera di Riad di centinaia di migrantietiopici al confine con lo Yemen. Il comunicato etiopico è molto prudente e sottolinea che “malgrado la tragedia descritta, i rapporti tra i due paesi sono storicamente solidi e la vicenda richiede il massimo di autocontrollo, senza rilascio di dichiarazioni inopportune fino alla conclusione dell’inchiesta”. HRW in un rapporto pubblicato due giorni fa (vedi Anbamed di ieri QUI) ha affermato che centinaia di migranti sono stati uccisi con sparatorie, mine e colpi di artiglieria sui sentieri dei passatori al confine con lo Yemen. Le reazioni delle cancellerie internazionali sono state molte timide. Londra si accinge a ricevere la visita ufficiale dell’erede al trono, Mohammed Bin Salman, la prima dopo l’assassinio del giornalista Khashoggi nel consolato saudita di Istanbul, il 2 ottobre di cinque anni fa.
Notizie dal mondo
Sono passati 17 mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Distrutte due navi militari di ricognizione ucraine nel Mar Nero. Ancora droni su Mosca.
Vertice BRICS: al tavolo delle trattative l’allargamento e la riduzione dell’uso del dollaro negli scambi commerciali tra i paesi membri.
In Niger, L’Unione Africana ha sospeso la partecipazione di Niamey alle attività del sodalizio. Algeria ha chiuso lo spazio aereo algerino ai voli militari francesi.
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