Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 236 (1123)

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I Titoli:

Sudan: Il generale Burhan lascia Khartoum e trasferisce il comando dell’esercito a Port Sudan. Nominato un nuovo governo d’emergenza.

Palestina Occupata: Nei rastrellamenti delle forze di occupazione israeliane, 200 palestinesi arrestati in tre giorni.

Kurdistan-Turchia: Sette combattenti curdi uccisi nei bombardamenti turchi con droni al confine tra Iraq e Iran.

Brics: Sei nuovi paesi entreranno nel gruppo BRICS da gennaio 2024.

Egitto: Arrestati ii genitori di dissidenti all’estero.

Libia: Catturato a Tripoli un pericoloso jihadista, responsabile degli attacchi terroristici del 2018 nella capitale.

Le Notizie:

Sudan

Il generale Burhan, capo dell’esercito, ha annunciato, in un video, che condurrà la battaglia contro la ribellione dei miliziani del suo ex vice, Hamidati, da Port Sudan e che visiterà Arabia Saudita e Egitto. È uno sviluppo significativo che segna le difficoltà dell’esercito nel far fronte all’offensiva delle milizie di Pronto intervento (RSF), che nei giorni scorsi hanno attaccato la più grande caserma militare delle truppe corazzate, a sud di Khartoum.

Le difficoltà dell’esercito nella battaglia per il controllo della capitale sono ulteriormente provate dall’annuncio di nominare un nuovo governo d’emergenza.

La situazione sul fronte si aggrava di giorno in giorno, con bombardamenti aerei e di artiglieria ed uso di droni. I comunicati delle due parti belligeranti sono contraddittori. Gli effetti del conflitto sulla popolazione civile sono tragici. Gli organismi dell’ONU hanno comunicato che le derrate alimentari di aiuti internazionali sono sufficienti per una settimana e non ci sono possibilità per far giungere nuovi aiuti a causa del conflitto.  

Palestina Occupata

Campagna sistematica di rastrellamenti dell’esercito israeliano in diverse città della Cisgiordania occupata. Sono stati arrestati 40 palestinesi nella sola giornata di ieri. Nelle ultime tre giornate, il numero degli arrestati è di 120 persone e dall’inizio dell’anno, è di 5000.

Kurdistan-Turchia

Due attacchi turchi con droni hanno provocato l’uccisione 7 militanti del PKK in Kurdistan iracheno nei pressi di Erbil, in una località al confine con l’Iran. L’attacco viene in contemporanea con la visita del ministro degli esteri di Ankara, Fidan, ad Irbil e il suo incontro con il presidente ed il premier curdi iracheni, i fratelli Barzani. Fidan ha visitato ieri l’altro Baghdad e da lì aveva annunciato il ricatto sottile di liberare maggiori quantità di acque dell’Eufrate, in cambio dell’avvio di un’offensiva dell’esercito iracheno contro i combattenti PKK presenti sul territorio iracheno. I governi di Baghdad e Erbil sono conniventi con la presenza delle truppe turche in territorio iracheno, una violazione palese della sovranità del paese, malgrado le ripetute condanne a parole dichiarate dopo ogni aggressione compiuta dall’esercito di Ankara in Iraq.

Brics

Sei nuovi paesi sono stati ammessi all’ingresso nel gruppo BRICS. Oltre all’Argentina, gli altri 5 paesi appartengono alla regione del grande vicino oriente: Egitto, Arabia Saudita, Etiopia, Emirati Arabi Uniti e Iran. La decisione è stata presa durante il vertice del gruppo che si è concluso ieri in Sud Africa. Il vertice ha visto la partecipazione di 40 capi di Stato e di governo e segna l’avvio di un sistema economico-finanziario alternativo a quello statunitense europeo. Altri 20 paesi avevano presentato le loro candidature ad entrare a far parte del gruppo, ma non sono stati ammessi, per la mancanza degli indicatori economico-finanziari fissati per l’adesione. Tra questi paesi spicca la bocciatura della candidatura dell’Algeria, che aveva annunciato più di una volta la sua volontà politica di contrapporre il dominio occidentale con una nuova politica non allineata al dominio neoliberista.

Egitto

Tre centri per la difesa dei diritti umani hanno denunciato la politica governativa di arresti contro i parenti di persone ricercate dalle forze di sicurezza, ma residenti all’estero. Il caso più eclatante è quello dell’arresto, ieri, del padre del giornalista dissidente residente in Belgio, Ahmed Jamal Ziadeh. Una settimana fa, anche il padre di un’attivista ricercata, Fajr al-Adly, è stato arrestato al suo ritorno in Egitto.

Le tre organizzazioni egiziane denunciano anche i ritardi nella liberazione dei detenuti compresi nella grazia presidenziale e nelle misure intraprese dalla procura del Cairo, annunciate alcuni giorni fa. Secondo il comunicato delle tre organizzazioni, “nessuno dei 30 detenuti, compresi nella lista dei soggetti da liberare, è stato finora rilasciato”.

Libia

La milizia Rada ingaggiata dal governo con i compiti di lotta al terrorismo ha pubblicato un video con le confessioni di un daieshista libico conosciuto con il nome di battaglia Abu Issa, al secolo Tareq Anwar Abdel-Malek. Il jihadista dello Stato Islamico, che aveva coperto in passato l’emiro dell’Isis a Bengasi, ha ammesso di aver architettato gli attacchi terroristici che avevano colpito la capitale nel 2018. “Il primo obiettivo è stato quello di colpire la sede della commissione elettorale (2 maggio 2018), per poi organizzare l’attacco contro la sede della NOC (National Oil Company) e due mesi dopo contro il ministero degli esteri”. Il terrorista ha svelato anche i preparativi non compiuti per un attacco contro la sede dell’ONU a Tripoli. 

Abu Issa ha raccontato di aver combattuto fino a gennaio 2017 a Bengasi contro le truppe di Haftar, per poi fuggire dopo la sconfitta verso il deserto centrale della Libia e il viaggio fino a Sebha nel Fezzan, da dove ha ripreso i contatti con altri jihadisti, ottenendo rifornimenti militari in armi e esplosivi, per realizzare gli attacchi nella capitale.

Notizie dal mondo

Sono passati 18 mesi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Un anno e mezzo di conflitto che ha seminato morti e distruzioni. L’inchiesta russa sulla caduta dell’aereo della Wagner si concluderà sicuramente con il guasto tecnico o l’errore umano. A Mosca, non mancano le accuse propagandistiche velate di un coinvolgimento della CIA.

In Niger, la giunta militare approva l’intervento di Mali e Burkina Faso in caso di attacco militare straniero. Attivismo diplomatico algerino per trovare una soluzione negoziata.

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1 commento

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