Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi, 03 novembre 2023:

Rassegna anno IV/n. 306 (1193)

Per informazioni e contatti, manda un messaggio:

anbamedaps@gmail.com

Le vignette sono QUI

Sostieni Anbamed

Basta un click

Le donazioni nel mese di ottobre sono state 29, per un valore di 1745 € (+ 1485 € rispetto al mese di settembre). Una crescita importante che segna l’apprezzamento dei nostri lettori e ascoltatori per la copertura della guerra in corso a Gaza. Grazie di cuore!

Tutte le indicazioni per versare un contributo si trovano in fondo a questa newsletter e nel sito (ecco il link). Puoi contribuire usando PayPal

Appello

Altri firmatari si aggiungono tutti i giorni sull’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco e per il rilascio dei prigionieri civili. Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete. L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie:

Genocidio a Gaza

I bombardamenti israeliani sono incessanti. Sono stati colpiti i palazzi confinanti con l’ospedale Al-Quds, con decine di morti e centinaia di feriti. Bombardamenti a tappeto in tutte le zone della Striscia, comprese quelle a sud verso le quali l’esercito aveva ordinato alla popolazione civile di dirigersi. L’unica zona non colpita nelle ultime 24 ore è quella di Rafah, dove è in corso l’evacuazione dei feriti, dei cittadini stranieri e quelli palestinesi con la doppia cittadinanza.

Le truppe israeliane hanno iniziato l’entrata all’interno di Gaza City.

L’esercito di Tel Aviv ha comunicato di aver circondato Gaza City con le truppe di terra. Dal mare vengono bombardate le zone del lungomare. È guerriglia urbana nelle zone limitrofe dei campi profughi e della città. I politici a Tel Aviv, da Netanyahu a Gantz, parlano di “un prezzo alto pagato in termini di perdite tra i soldati, ma è necessario e continueremo la nostra battaglia”. L’esercito israeliano parla di 20 soldati morti nei combattimenti, mentre sarebbero 130 i combattenti palestinesi morti. Le cifre fornite dalle Brigate Qassam sono all’inverso: oltre cento i soldati uccisi e decine di carri armati distrutti con i razzi anti carro e non parla delle perdite tra i propri combattenti.

Il giornalista palestinese Muhammed Abu Hatab, corrispondente della Tv Palestinese, è stato ucciso in un attacco israeliano sulla sua casa a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Abu Hatab aveva lasciato 15 minuti prima la postazione di trasmissione quando è stato colpito a morte. Nel raid israeliano sono morti anche undici membri della famiglia del giornalista, tra cui la moglie, il figlio e il fratello. Abu Hatab è il 36esimo giornalista che ha perso la vita dall’inizio della guerra israeliana su Gaza. Secondo il Committee to Protect Journalists le vittime sono 31 palestinesi, quattro israeliani e un libanese.

Blinken è arrivato oggi in Israele. La sua missione toccherà anche la Giordania secondo il programma annunciato. Il segretario di Stato USA affronterà con i politici israeliani lo sviluppo della guerra e il tentativo di salvare i prigionieri nelle mani di Hamas con un cessate-il-fuoco temporaneo per consentire la liberazione dei prigionieri. Washington non ha nascosto la contrarietà ad una tregua permanente, richiesta a gran voce dai paesi arabi.

Fonti giornalistiche USA parlano di missioni militari di Washington su Gaza con droni di spionaggio, per scoprire i nascondigli dei prigionieri catturati da Hamas. I voli durano da almeno una settimana.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Sei giovani palestinesi uccisi in scontri con le truppe israeliane in diverse località. Scontri con armi da fuoco sono avvenuti a Jenin dopo un tentativo di rastrellamento nel campo profughi. Le azioni di contrasto alle truppe israeliane sono avvenute anche Qalqilia, Qalandia, El-Khalil, Nablus e Ramallah.

Un lavoratore palestinese che lavorava in una colonia ebraica è stato assassinato dal datore di lavoro. La sua famiglia aveva ricevuto nei giorni scorsi una telefonata dai coloni, nella quale informavano di aver ucciso Mujahid Farroukh. Ieri il suo corpo è stato consegnato alla famiglia dall’esercito israeliano. Gli assassini sono liberi e nessuno è stato incriminato. Oggi si terranno i funerali nel villaggio di Si’ir, a nord di El-Khalil (Hebron).

A Gerusalemme est, le truppe di occupazione hanno invaso l’ospedale di Al-Maqassed ed hanno portato via 12 malati originari di Gaza. Sono stati arrestati anche alcuni operatori sanitari. Nessuno degli arrestati è ricercato dalle forze di sicurezza israeliane e sono stati portati via soltanto per la loro provenienza territoriale. Una vendetta collettiva degna dei crimini delle SS nella seconda guerra mondiale.

Il gruppo euro-mediterraneo per i diritti umani ha pubblicato un rapporto sulle violazioni delle forze di occupazione in Cisgiordania e Gerusalemme est. Il rapporto denuncia la violazione delle Convenzioni di Ginevra e accusa Israele di crimini di guerra contro i civili palestinesi nei territori palestinesi occupati. Qui

Libano

Si acuisce ulteriormente lo scontro al confine israelo-libanese. Lo scambio di artiglieria e razzi è continuato per tutta la giornata di ieri. Israele ha bombardato lungo un’area profonda oltre tre km dalla linea di demarcazione. Dal lato libanese, combattenti libanesi e palestinesi hanno compiuto attacchi contro le basi militari e le colonie israeliane. In particolare, Kiriat Shmona è stata attaccata con bombe incendiarie causando un colossale fuoco nei boschi attorno.  

A Beirut c’è molta attesa per il discorso del segretario di Hazbillah, Nasrollah. Nei giorni scorsi si erano palesate le divergenze tra il governo di Beirut guidato dal premier Miqati e il fronte della resistenza. Anticipazioni non ufficiali prevedono un discorso attendista ma allo stesso tempo di sfida a Tel Aviv. Il piano d’emergenza governativo valuta di dover fronteggiare lo sfollamento di due milioni di persone in caso di offensiva generalizzata israeliana.

Bahrein

Il regno del Bahrein ha richiamato il proprio ambasciatore a Tel Aviv ed ha deciso di annullare tutte le collaborazioni e scambi economici e finanziari con Israele, fino alla fine dell’aggressione contro la popolazione di Gaza. Il portavoce del ministero degli esteri di Manama ha detto che il governo israeliano è stato informato che al momento attuale non è gradito il ritorno dell’ambasciatore israeliano in Bahrein. È il secondo paese arabo con relazioni diplomatiche con Israele ad intraprendere un’iniziativa del genere. Due giorni fa, un passo simile era stato intrapreso dalla Giordania.

Tunisia

Il Parlamento ha avviato la discussione su una proposta di legge che rende un reato qualsiasi collaborazione con Israele. I sei articoli, avanzati da parlamentari sostenitori della linea del presidente Saied, prevedono pene da 6 a 12 anni per chi viene riconosciuto responsabile di rapporti di qualsiasi livello con Tel Aviv e l’ergastolo per la recidiva. La linea massimalista del presidente Saied tenta di cavalcare l’onda dello sdegno nel mondo arabo e islamico contro la carneficina di Gaza. All’Assemblea generale dell’ONU, la Tunisia infatti si è astenuta sulla proposta araba che chiedeva il cessate-il-fuoco, “perché non vi era la condanna esplicita di Israele”.     

Egitto

Boicottaggio economico delle società che hanno appoggiato l’invasione israeliana di Gaza. È un’iniziativa dal basso avviata sui social, ma che ha trovato una rispondenza popolare. Secondo uno studio economico, alcuni prodotti di grandi società, europee e statunitensi, hanno visto un crollo del 40% delle vendite. Un’inchiesta giornalistica che ha sondato l’opinione dei consumatori egiziani nei supermercati ha dimostrato che “la campagna è considerata il minimo che si possa fare per ostacolare l’aggressione contri i fratelli palestinesi”. Uno degli intervistati ha affermato che “così si favorisce le produzioni locali e nello stesso tempo si lancia un messaggio alle grandi società internazionali che il popolo egiziano è a fianco di Gaza”.

Siria-Iraq

Caccia israeliani continuano a sorvolare Quneitira e si teme un imminente bombardamento. Ieri, dalla provincia di Daraa, sono partiti lanci di razzi che hanno colpito le postazioni dell’esercito israeliano nel Golan occupato.

In Iraq, la base di Al-Hareer in Kurdistan è stata oggetto di un attacco con droni. Secondo il comunicato statunitense sono stati intercettati e distrutti in cielo. La base di Al-Hareer si trova a 75 km ad est di Erbil ed è la più vicina base statunitense in Iraq ai confini con l’Iran.

Cultura

L’attrice statunitense Angelina Jolie, paladina di numerose cause umanitarie, ha pubblicato un post su Instagram in cui ha dichiarato che Gaza sta diventando una “fossa comune” e ha accusato i leader mondiali di complicità per non aver agito per imporre un cessate il fuoco nella guerra di Israele contro la popolazione palestinese.

“Questo è un bombardamento deliberato di una popolazione intrappolata che non ha nessun posto dove fuggire. Gaza è stata una prigione a cielo aperto per quasi due decenni e sta rapidamente diventando una fossa comune”, ha scritto Jolie. L’attrice ha sottolineato che “intere famiglie vengono assassinate” e il 40% delle vittime sono bambini.

“Sotto gli occhi del mondo e con il sostegno attivo di molti governi, milioni di civili palestinesi (bambini, donne, famiglie) vengono puniti e disumanizzati, mentre vengono privati di cibo, medicine e aiuti umanitari in violazione del diritto internazionale”, ha aggiunto Jolie.

“Rifiutando di chiedere un cessate il fuoco umanitario e impedendo al Consiglio di sicurezza dell’Onu di imporlo a entrambe le parti, i leader mondiali sono complici di questi crimini”, ha concluso. (Leggi, in inglese).

Notizie dal Mondo

Sono passati 20 mesi e 9 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Sostenete Anbamed!

Novità: potete pagare le vostre donazioni anche tramite PayPal

Le donazioni sono deducibili dalle tasse.

Dal 2 febbraio 2023, l’associazione “Anbamed, aps per la Multiculturalità” è registrata nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) nell’elenco delle associazioni di promozione sociale. Questo significa che tutte le donazioni versate sui conti correnti di Anbamed nel 2023 saranno deducibili dalle tasse dei donatori (nella dichiarazione dei redditi 2024) e si potrà destinare il 5 per mille (sempre nella dichiarazione 2024).

Questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente continua “puntuale, completa e senza interruzioni”, come l’ha definita un collega e, quindi, merita il vostro sostegno.

Questa rassegna sopravvive grazie ai contributi dei suoi lettori e ascoltatori

Ecco i dati per il versamento:

Associazione Anbamed, aps per la Multiculturalità

Iban: IT33U0891382490000000500793              

Oppure: tramite PayPal

Se continuiamo a tenere vivo questo spazio è merito tuo/vostro. Anche un piccolo contributo per noi significa molto.

Torna/te presto a leggerci ed ascoltarci!

––––

1 commento

  1. […] [Anbamed]1193-03 novembre ’23 [Anbamed]1192-02 novembre ’23 [Anbamed]1191-1° novembre ’23 ANBAMED Tag articolo: #Anbamed#GUERRA#MEDIO ORIENTE#MEDITERRANEO […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *