Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Per ascoltare l’audio di oggi, 10 novembre 2023:

Rassegna anno IV/n. 313 (1200)

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Appello

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

La popolazione di Gaza sta morendo di fame e sete, oltre alle bombe. Un crimine contro l’umanità che nessun’autorità internazionale è stata capace di fermarlo. Immagini atroci arrivano dalle strade di Gaza. Bambini smembrati, corpi sotto le macerie che non si riesce a estrarre, sangue e distruzioni e molta gente che fugge sull’unica strada lasciata libera dai tank israeliani, per sole 4 ore, per raggiungere il sud della Striscia, verso il confine egiziano. È una nuova Nakba, uno sterminio e sostituzione etnica.

Colpito l’ospedale pediatrico e l’ospedale indonesiano (Vedi) . È stato bombardato un edificio nei pressi dell’ospedale Shifà. Il ministro della guerra israeliano Galant lo ha presentato, per motivi propagandistici, come il comando centrale di Hamas, parlando della morte di 70 miliziani.

A nord e sud di Gaza city sono avvenuti combattimenti di terra tra uomini della resistenza e carri armati israeliani. I tank israeliani sono bloccati ai limiti delle zone urbane oramai completamente rase al suolo e la loro avanzata si è misurata in alcuni metri per tutta la giornata di ieri.

Anche le colonne di sfollati che si dirigevano verso sud non si sono salvate dai bombardamenti, malgrado le bandiere bianche e le mani alzate. (Galleria di immagini di sfollati palestinesi).

Prigionieri

Israele e USA stanno trattando con Hamas. Indirettamente tramite la mediazione del governo del Qatar. Un responsabile del Mossad e il direttore della Cia sono stati giovedì a Doha dove si sono incontrati con il primo ministro qatariota. L’Emiro del Qatar è volato ad Abu Dhabi e oggi sarà al Cairo. Al Cairo sono arrivati ieri i due capi di Hamas, Ismail Hanie e Khaled Mishaal.

Jihad Islamica ha rilasciato un video di due prigionieri civili nelle sue mani. Abbiamo già detto che non pubblicheremo questi messaggi video e manteniamo la parola. Li vogliamo liberi, come vogliamo che siano liberi tutti i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. I due messaggio, di un ragazzo di 13 anni e di una donna anziana, ringraziano in ebraico gli israeliani che manifestano a Tel Aviv per la liberazione degli ostaggi e addossano tutta la responsabilità della situazione su Netanyahu che con i suoi bombardamenti uccide i bambini e distrugge la città, mettendo in pericolo la vita stessa degli ostaggi.   

Cisgiordania e Gerusalemme est

Nove morti palestinesi a Jenin per il bombardamento con droni del centro cittadino. Altri sei sono stati assassinati in diverse altre operazioni di rastrellamento dell’esercito di occupazione a Nablus, Betlemme, Qalqilia e El-Khalil.

L’oppressione militare degli occupanti si aggiunge al piano capillare dei coloni armati nell’accaparrarsi altri territori da includere negli insediamenti illegali, per la legge internazionale. Attacchi di coloni sostenuti dall’esercito hanno costretto diverse comunità isolate di palestinesi ad abbandonare le loro terre sotto la minaccia delle armi. “I coloni ebrei stanno ridisegnando la cartina geografica della Cisgiordania per preparare i piani di annessione ad Israele”, ha denunciato il Comitato popolare per la difesa della terra, un organismo non governativo palestinese.

Libano

Si estendono i bombardamenti aerei israeliani sulle zone del Libano meridionale. Gli attacchi hanno colpito case e zone rurali causando crolli e incendi. Un drone ha preso di mira con un missile un’ambulanza. Il comunicato di Tel Aviv come al solito parla di cellule di Hezbollah colpite. Quest’ultimo ha preso di mira le caserme dell’esercito israeliano al confine e sostiene di aver distrutto due cari armati. Le città del sud hanno visto uno sfollamento della popolazione e chiusura delle scuole. I profughi si sono diretti nelle città di Tiro, Sidone e anche nei quartieri sud di Beirut, già sovrappopolati.

Palestinesi di Israele

(Da Pressenza) Ieri mattina sono stati arrestati illegalmente i principali membri dell’Alto Comitato per il Coordinamento dei Cittadini Arabi di Israele (un’organizzazione extraparlamentare che rappresenta cittadini palestinesi con cittadinanza israeliana). Dall’inizio della guerra a Gaza, il Parlamento israeliano ha vietato tutte le forme di resistenza pacifica. Sono state introdotte norme repressive sulle proteste, limitandole a soli 50 partecipanti. Il Comitato ha organizzato un presidio silenzioso a Nazaret, rispettando la legge, chiedendo la fine della guerra a Gaza. Nonostante tutti gli sforzi, i suoi organizzatori sono stati arrestati. Molti di loro sono ex membri del Parlamento e importanti leader della lotta palestinese civile e pacifica in Israele. “Questa è una fase critica di grave oppressione, che deve essere conosciuta in tutto il mondo”, ha detto Baraka, segretario del Comitato, prima del suo arresto. A Tel Aviv un gruppo di attivisti, arabi ed ebrei, ha organizzato una protesta in solidarietà. La polizia ha arrestato venti persone e sequestrato cartelli, tamburi e megafoni.

Yemen

Le milizie Houthi hanno annunciato di aver lanciato un missile balistico contro Eilat. L’esercito israeliano sostiene di averlo intercettato in aria e che i rottami sono caduti su alcune case, causando lievi danni e molto spavento tra la popolazione. Le scuole sono state chiuse durante la giornata di oggi.

Iraq-Siria

Un altro attacco con droni su una base statunitense nel Kurdistan iracheno. L’attacco è stato rivendicato dalla solita sigla “Resistenza islamica in Iraq”, che si pensa sia vicina alle milizie irachene filo iraniane. Anche a Baghdad, l’ambasciata statunitense è stata oggetto di un lancio di droni, che ha richiesto l’attivazione delle sirene di allerta.

Questi attacchi sono oramai diventati quotidiani sia in Siria, sia in Iraq. La maggior parte di questi attacchi, con droni o con razzi, ha causato leggeri danni perché la maggioranza è stata intercettata in cielo. Il comando USA in Iraq ha dichiarato che dal 7 ottobre sono avvenuti 38 attacchi nei quali sono rimasti feriti 45 soldati. Mercoledì, due caccia F-15 statunitensi hanno bombardato un edificio di Deir Azzour provocando l’uccisione di 9 miliziani. Secondo l’Osservatorio siriani vi era un deposito di armi di milizie affiliate a Teheran operanti in Siria.

Egitto

Il sindacato dei giornalisti egiziani ha avviato la mobilitazione per “Una carovana internazionale per la protezione di Gaza”. L’idea del segretario, Khaled El-Balshy, è quella di raccogliere adesioni di attivisti di tutto il mondo per accompagnare i camion di aiuti internazionali all’interno della Striscia assediata e bombardata. “Scudi umani internazionali, per sfidare la macchina di guerra di Netanyahu, visto che le diplomazie non si muovono per fermare l’aggressione e rompere l’assedio”, ha detto El-Balshy. Non è ancora chiaro se questa iniziativa ha trovato l’avvallo del governo del Cairo o meno. Nel porto di Port Said, il sindacato giornalisti egiziani ha accolto la “barca della solidarietà e della Pace” proveniente dal Giappone per portare aiuti a Gaza.

La sporca coscienza dell’UE

A Parigi si è tenuta la conferenza dei finti soccorritori che avevano finora foraggiato Israele di armi e di sostegno politico e diplomatico, per massacrare maggiormente le popolazioni palestinesi. Conferenza per gli aiuti umanitari è stata chiamata dal presidente francese, ma la questione è politica. Le organizzazioni dell’ONU e le ONG presenti hanno richiamato sulla necessità di una forte pressione per un cessate il fuoco e l’avvio di un processo politico, per la fine dell’occupazione israeliana della Palestina. I paesi arabi ed islamici di fatto hanno boicottato l’iniziativa mandando delegazioni minori. A rappresentare la Palestina ha partecipato il premier dell’ANP, Shtieh, che ha detto chiaramente: “Le nostre sofferenze durano da 75 anni. Bisogna mettere fine al doppio standard. A Gaza, muore un bambino ogni 8 minuti. Bisogna fermare la mano degli assassini”. La conferenza si è conclusa senza un comunicato finale comune.  

Siria

Daiesh colpisce duramente le forze governative nella Badia siriana, la zona desertica centrale. In una serie di attacchi simultanei contro posti di blocco nella zona di Rasafa, nel triangolo tra le province di Raqqa-Homs-Deir Azzour, sono morti 30 governativi tra militari e membri della guardia civile. Gli attacchi jihadisti contro le zone controllate dalle truppe di Damasco, dall’inizio dell’anno, hanno provocato la morte di 514 persone. Subito dopo questa strage, l’aeronautica russa ha compiuto raids sulla zona ed ha ucciso almeno 6 jihadisti.

Un ennesimo attacco aereo israeliano ha colpito il territorio siriano, a Damasco e nella provincia meridionale di Souweida. A Damasco sono rimasti uccisi 3 persone e ferite altre tre. Nell’altro raid ci sono stati soltanto danni materiali.

Nel nord est della Siria, droni turchi hanno attaccato una caserma dei combattenti curdi e un’auto civile che stava percorrendo l’autostrada M4.

Un’alleanza di fatto tra Israele, Turchia e Isis contro la Siria e i curdi.

Notizie dal Mondo

Sono passati 20 mesi e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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