Qualche giorno fa, la redazione ha lanciato un appello agli ascoltatori/lettori di invitare i loro amici ad iscriversi alla newsletter di ANBAMED (QUI). Dal Brasile, un nostro lettore /ascoltatore ha prontamente risposto. Ha preso carta e penna (eufemismo in effetti; peraltro anche computer e mouse sarebbero strumenti antiquati) e ha scritto ai suoi contatti email questa ragionata lettera, mettendo attenzione a uno dei problemi della nostra epoca: il diritto all’informazione.
Con il suo consenso, abbiamo deciso di pubblicarla, anche per attivare un circuito virtuoso di riverbero delle onde, come il lancio di un sasso nel lago, formando cerchi concentrici sempre più larghi e diffusi.
Buona lettura:
Care amiche e cari amici,
scusatemi se Vi raggiungo con una mail collettiva, ma siete tanti e non ce la farei a mandare un messaggio a ciascuno, col poco tempo che mi lascia il piccolo José, che vuole giocare.
Innanzi tutto Vi abbraccio!
Voglio che sappiate che ho pensato ad ognuna e ad ognuno di voi, singolarmente, al momento di includerVi nella lista.
Con tanti di Voi ci siamo sentiti poco fa, con altri sono anni, se non decenni che non ci si scambia una mail e molti messaggi, immagino, torneranno indietro, senza raggiungerVi… ma ci provo.
La questione, infatti, mi pare urgente.
Penso all’informazione, al nostro essere almeno informati.
Informati di quello che succede in un angolo di Mediterraneo, quello sud-orientale, attraversato da conflitti, in cui – a nostra più o meno insaputa – il nostro caro Occidente gioca un ruolo primario, che credo sia importante conoscere.
Anche se forse non ci piace pensarlo, infatti, quell’Occidente siamo noi.
Il servizio di informazione pubblico sappiamo che cosa è diventato, in parte per la degenerazione politica interna, in parte per l’accelerazione della guerra a livello globale.
Farid Adly, tanti di Voi forse lo conosceranno, anche per la passata collaborazione con Radio Popolare, da qualche anno ha messo in piedi un preziosissimo servizio di informazione ed analisi, con foco sulla regione.
Si chiama “Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo”.
Il servizio che offre è gratuito e fruibile attraverso l’ascolto (o la lettura) di una newsletter quotidiana di alcuni minuti, che con puntualità e precisione fa il punto sulla situazione: dallo scontro militare alla contesa politica, fino alla mediazione diplomatica, approfondendo le questioni all’ordine del giorno, grazie anche alla conoscenza della lingua araba e del dibattito in corso nelle opinioni pubbliche della regione medio-orientale.
Un servizio essenziale per capire questo pezzo di mondo, così vicino e così lontano.
Vista la situazione internazionale ed il precipitare degli eventi in Palestina, mi sono impegnato in prima persona a far conoscere questo canale indipendente di informazioni. So che siete persone attente, magari anche con una domanda inevasa di approfondimento, e che non vogliono limitarsi ad applaudire i camalli di Genova o Livorno, quando si rifiutano di far partire una nave carica di armi…
Informiamoci.
Tanti di Voi, tra l’altro, conosceranno anche altri canali, altrettanto necessari per seguire con attenzione ciò che “stiamo facendo” in Medio Oriente e Vi prego di metterli in comune.
Attendo un Vostro segnale.
Chi non fosse abile col digitale, o semplicemente pigro o molto preso, può mandarmi un messaggio, così ci salutiamo, ed io provvedo alla sua iscrizione.
Ancora un abbraccio forte!
Gabriele Ciapparella (Rio De Janeiro – Brasile)
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