Quello che leggerete in seguito è una rapporto dettagliato sulle atrocità compiute dall’esercito di occupazione israeliano a Gaza. Prendere di mira ospedali e ambulatori significa condannare malati e feriti alla morte. Il rapporto è redatto dall’associazione Fonti di Pace ed è frutto dell’esperienza diretta dei suoi operatori. DA LEGGERE!
La redazione
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“Nelle scorse ore siamo stati informati che la struttura sanitaria del Palestinian Medical Relief Society in Tel al Hawa, Gaza city, è stata bombardata. La struttura, di 4 piani, ospitava:
- al piano terra la farmacia, il deposito e l’area adibita ai prelievi
- al primo piano il laboratorio analisi e la dental clinic
- al secondo piano gli ambulatori del medico generico, cardiologo, pediatra, ginecologo e l’infermeria per le medicazioni
- al terzo piano gli uffici amministrativi
- al quarto piano un appartamento per i collaboratori esterni e la sala riunioni.
Anche l’ambulanza è andata distrutta.
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La nostra collaboratrice, Giuditta Brattini ,come in passato, aveva lasciato effetti personali a disposizione per il viaggio successivo oltre alle macchine fotografiche e il computer. Strumentazioni queste che venivano utilizzate per raccogliere le informazioni relative al progetto di riabilitazione per bambini ed adulti con disabilità, finanziato con 8×1000 della Chiesa Valdese.
Un’altra struttura sanitaria strappata ai bisogni della popolazione.
Il governo israeliano in 3 mesi di aggressioni ha commesso violazioni contro il sistema sanitario che hanno portato alla morte di 326 operatori sanitari e alla distruzione di 121 ambulanze, prendendo di mira deliberatamente 150 istituzioni sanitarie, lasciando fuori servizio 30 ospedali e 53 centri sanitari in tutte le aree della Striscia di Gaza. L’occupazione detiene ancora 99 operatori sanitari, compresi direttori ospedalieri, in condizioni disumane, tra cui tortura fisica e psicologica. Le continue aggressioni armate mettono a rischio ed impediscono il funzionamento degli ospedali Al-Aqsa e Al-Awda nell’area centrale della striscia di Gaza.
![](https://www.anbamed.it/wp-content/uploads/2024/01/Ambulatori-Fonti-di-Pace.png)
Da Gaza chiedono di intraprendere azioni urgenti per proteggere gli ospedali della Striscia, per garantire l’accesso dei feriti e dei malati. L’occupazione ha deliberatamente distrutto le infrastrutture degli ospedali e dei distretti sanitari di Gaza. Il Ministero della Salute chiede medicinali e attrezzature sanitarie per gli interventi; oltre 1 milione e 500mila persone sono sfollate nelle scuole Unrwa, nelle tendopoli, senza acqua, corrente elettrica, cibo e servizi sanitari. Infezioni diffuse respiratorie ed intestinali, vaiolo, scabbia, epatiti, meningiti. I bambini sono senza vaccinazione. Gli aiuti umanitari entrano a rilento e non sufficienti per il fabbisogno della popolazione. Un genocidio è in corso a Gaza.
Un aggiornamento del portavoce del Ministero della Salute, Dr. Ashraf Al-Qudra, nel 90° giorno dell’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza ci dice che nelle ultime 24 ore sono stati commessi 13 massacri contro famiglie causando 125 martiri e 318 feriti. Dal 7 ottobre scorso Il numero totale dei martiri è salito a 22.438 e i feriti 57.614. Il 70% delle vittime dell’aggressione sono bambini e donne. Purtroppo, ancora migliaia di civili sono sotto le macerie
Dall’inizio dell’aggressione israeliana abbiamo cercato di mantenere i contatti con il nostro partner Palestinian Medical Relief Society. E’ stato doloroso apprendere che la struttura sanitaria è andata distrutta. All’occupante israeliano diciamo che ogni azione violenta contro il popolo Palestinese rafforza la nostra solidarietà per la loro lotta e i loro diritti.
Continuiamo la raccolta fondi per Gaza finalizzata all’acquisto di un nuovo mezzo di soccorso e per materiali sanitari.
AIUTA LA POPOLAZIONE PALESTINESE, VITTIMA DI QUESTO SCONTRO, DANDO UN TUO CONTRIBUTO.
FONTI DI PACE IBAN IT45N 01030 01656 00000 2624683
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