Per ascoltare l’audio di oggi, 14 aprile 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 103 (1354)

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Oggi, 14 aprile, alle 14.30, alla Casa della Cultura, Milano, un convegno. Anche online, sul canale YouTube della Casa della Cultura QUI

Le notizie

Genocidio a Gaza

190 giorni di aggressione contro la popolazione civile di Gaza.

In totale sono stati compiuti 2970 stragi, in media 16 al giorno. Il numero totale dei morti e scomparsi accertati è di 40.686, tra i quali 14.560 bambini e 9.582 donne.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Attacchi dei coloni israeliani in tutta la Cisgiordania con incendi di case e di auto palestinesi. Un’offensiva generalizzata, una vendetta indiscriminata per l’assassinio di un giovane israeliano della colonia ebraica di Malachei Shalom, vicino a Ramallah. Dopo la sua scomparsa, è stato trovato assassinato. Era un bambino, aveva soltanto 14 anni. Giustizia fai da te da parte dei coloni armati che ha già fatto almeno tre vittime tra i palestinesi oltre a decine di feriti. L’esercito israeliano ha mandato altre truppe in Cisgiordania, ma per impedire una rivolta generalizzata dei palestinesi, non certo per mettere fine alle aggressioni dei coloni. I video lanciati sui social dai palestinesi mostrano i coloni spalleggiati dai soldati.

Un operaio palestinese, Abdel Rahim Amer, è morto in carcere in Israele dopo un mese dall’arresto per ingresso senza visto. Era insieme al figlio alla ricerca di un lavoro e sono stati arrestati il 16 marzo e condannati ad un mese di reclusione. Pochi giorni prima della conclusione della pena, è stata comunicata la sua morte. Non si conoscono le circostanze che hanno portato a questa tragica fine di una persona in buone condizioni di salute fino al suo arresto. Aveva 59 anni.

Iran

Il Conflitto si allarga. Attacco iraniano contro il territorio israeliano in risposta al bombardamento del consolato di Teheran a Damasco della scorsa settimana. Centinaia di droni sono stati lanciati dall’Iran ma la maggior parte sono stati rintracciati ed abbattuti dai caccia USA, britannici e francesi, fuori dallo spazio aereo israeliano, nei cieli dell’Iraq e Giordania. Missili dal Libano verso il Golan occupato e droni dallo Yemen contro il sud di Israele. Caccia israeliani hanno bombardato Damasco.

Tel Aviv ha chiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza. Il rappresentante di Teheran all’ONU ha affermato che la risposta iraniana a Israele è stata conclusa e ha chiesto agli Stati Uniti di rimanere fuori dalla contesa (Qui in inglese). Biden ha convocato il suo gabinetto di sicurezza, ma ha rinunciato al discorso in diretta. Ha chiamato Netanyahu chiedendo la calma. È stato convocato il G7 “per una risposta diplomatica a Teheran”.

Secondo l’esercito israeliano il 99% dei droni sono stati intercettati ed abbattuti. La stampa israeliana parla di una trentina di feriti tra i quali un bambino ferito gravemente da una scheggia. Per Teheran è un’azione dimostrativa, per galvanizzare le masse, che sono scese nelle piazze festanti ed in giubilo.

Il premier israeliano ha minacciato: “Risponderemo”.

USA, UE e Nato hanno dimostrato il loro doppio standard. Gli innumerevoli bombardamenti israeliani contro il territorio siriano sarebbero una normalità, quello iraniano a Israele è una minaccia che richiede il loro intervento diretto nella guerra. La politica irresponsabile israeliana è sostenuta ed incoraggiata, mai condannata. Gli Stati Uniti hanno usato il veto per bloccare la risoluzione di condanna all’attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco, dove sono stati uccisi 7 alti ufficiali iraniani.

Teheran ha messo in campo le sue buffonate. Tanto fragore senza strutto, soltanto per salvare la faccia. Le dichiarazioni altosonanti di aver dato una “dura risposta” sono per il consumo interno atte ad ammansire le masse. I paesi arabi hanno dimostrato la loro fedeltà ai padroni nordisti, mettendo a disposizione il proprio spazio aereo e le proprie basi militari in difesa di Israele.

Iran 2

Le guardie rivoluzionarie iraniane hanno annunciato di aver: “sequestrato una nave commerciale battente bandiera portoghese e di proprietà di un armatore israeliano, che stava navigando nel golfo vicino allo stretto di Hormuz”. La società proprietaria ha confermato l’avvenuto, sostenendo che l’attacco è avvenuto con lo sbarco di elicotteri. “I 25 marinai sono in buone condizioni”, dice la società. Il portavoce dell’esercito israeliano ha minacciato ritorsioni militari contro l’Iran. Da Teheran rispondono che la presenza militare israeliana negli Emirati è una minaccia alla sicurezza nazionale e si dicono disponibili alla chiusura dello stretto di Hormuz.

Solidarietà artisti con Gaza

Il gruppo “Cinema per Gaza” con sede nel Regno Unito ha raccolto aiuti, in sostegno del Medicale Aid for Palestinians, per 317 mila dollari. Gli artisti promotori, di diverse nazionalità e fedi, hanno donato loro opere come locandine firmate, testi di loro canzoni scritte a mano e autenticati e altri cimeli che sono stati messi all’asta per raccogliere fondi a favore della sanità a Gaza. Il regista di The Zone of InterestJonathan Glazer, per esempio, ha donato una serie di poster autografati del suo film.

L’iniziativa è stata creata dai giornalisti e registi Hanna Flint, Julia Jackman, Leila Latif, Sophie Monks Kaufman e Helen Simmons, che nel comunicato stampa di presentazione dell’iniziativa hanno dichiarato: “Mentre entriamo nel sesto mese di assedio militare di Israele a Gaza, non è mai stato così vitale raccogliere fondi per l’urgente lavoro umanitario condotto da Medical Aid for Palestinians (MAP). I loro sforzi non sono solo essenziali ma anche salvavita, dato che i bombardamenti di Israele hanno cancellato le infrastrutture sanitarie di Gaza”.

Germania complice genocidio

La Germania riscopre il suo innato antisemitismo, questa volta in versione antipalestinese. Un convegno internazionale con relatori rinomati professori universitari, giornalisti di fama, filosofi, medici che hanno operato come volontari a Gaza e l’ex ministro delle finanze greco, Varoufakis. All’esponente greco è stato negato l’ingresso e gli è stato comunicato che non potrebbe intervenire neanche online (leggi in inglese il suo commento: QUI e ascolta il discorso censurato: qui). Alla conferenza sulla Palestina sono intervenuti oltre 900 poliziotti antisommossa e subito dopo l’avvio dei lavori è stata interrotta la fornitura elettrica e ordinata l’evacuazione della sala pena la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e di “atti di odio contro Israele”. Al rettore dell’università di Glasgow Gassan Abu Sitta, relatore al convegno sulla Palestina, è stato impedito di parlare ed è stato allontanato con la forza. L’accusa di “atti di odio contro Israele” era stata comminata ad un manifestante che in una piazza di Berlino aveva innalzato una bandiera palestinese e gridato “Viva la Palestina!”. La polizia tedesca è come la volpe, perde il pelo ma non il vizio. Affonda le radici nella Gestapo.

Francia continua esportare armi ad Israele

La giustizia amministrativa francese ha dichiarato la propria non-competenza nella causa intentata da Amnesty International per ottenere un ordine di sospensione urgente delle esportazioni di armamenti francesi ad Israele.

Libia

Truppe usa in una base militare libica “per contrastare Wagner”. La stampa libica scrive che nella base di Watia, ad ovest di Tripoli, ha fatto visita una delegazione militare USA per coordinare la lotta contro la presenza russa nell’est libico e per far fronte alle sfide di Mosca nell’Africa sub sahariana. 

La visita avviene dopo l’annuncio di importanti accordi militari tra Mosca e le giunte militari del Niger e Mali. Nei giorni scorsi si erano diffusi rapporti sul ruolo di istruttori militari USA che svolgevano corsi di addestramento per le milizie del governo Dbeiba.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, un mese e 20 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Spenti i reattori di Zaporizhzhia per evitare un pericolo nucleare. Germania riprende la fornitura di Patriot a Kiev.

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