Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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16 aprile 2023.

Rassegna anno IV/n. 105

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I titoli:

Sudan: Duri combattimenti con bombardamenti aerei e artiglieria pesante. 56 morti e 600 feriti tra i civili. Situazione ancora incerta nella capitale. Comunicati di propaganda non verificabili. Lunghe colonne di fumo si addensano nei cieli di Khartoum. Caduti nel vuoto gli appelli dell’ONU.

Yemen: Proseguono per il terzo giorno gli scambi di prigionieri di guerra. Sono arrivati a Riad 19 miliari sauditi.

Palestina Occupata: Restrizioni del governo Netanyahu contro le chiese cristiane a Gerusalemme, per le festività della Pasqua ortodossa.

Iran: La polizia minaccia di sanzioni chi non rispetta l’hijab sulla base del riconoscimento facciale.

Turchia: Gli sfollati accusano il governo di voler impedire il loro voto.

Le notizie

Sudan

È un colpo di Stato a Khartoum. Gli ex generali golpisti sono in guerra. Nelle prime ore di stamattina domenica sono ripresi gi scontri tra l’esercito guidato dal generale Burhan e le forze di Pronto Intervento guidate dal generale Hamidati. La situazione è tuttora confusa e non si conosce la eale situazione dei combattimenti. I comunicati militari delle due parti sostengono di aver risolto a proprio favore lo scontro.  

Il sindacato dei medici ha comunicato che i combattimenti hanno causato la morte di 56 persone in prevalenza civili e quasi 600 feriti.

Tutte le forze politiche hanno lanciato appelli di cessate il fuoco, ma i belligeranti non hanno dato ascolto.  

 Gli scontri sono iniziati sabato all’alba quando uomini delle forze di Pronto Intervento (gli ex Janjaweed) alle dipendenze del generale, Mohamed Hamdan Dagalo, noto con il diminutivo Hamidati, hanno attaccato la sede di rappresentanza del presidente generale Abdel-Fattah Burhan e il Palazzo presidenziale, ma sono stati respinti dalla forte presenza dell’esercito con carri armati.

I Janjaweed controllano i ponti che collegano le tre parti della città di Khartoum, ad est e ovest del Nilo. L’aeroporto della capitale, situato a sud, ha visto un duro attacco dei miliziani, che hanno bombardato la pista per impedire i voli dei caccia dell’esercito. Diverse colonne di fumo sono sprigionate dai depositi di carburane dello scalo e dagli aerei in fiamme.

Gli uomini di Hamidati assediano il palazzo della radio-televisione.  

Combattimenti sono in corso anche in altre località. Nella città di Merowe, sede di una base militare e di un’importante centrale idroelettrica. I Janjaweed hanno postato video dalla base militare con decine disoldati catturati, tra i quali ufficiali egiziani, presenti nella base per accordi di addstramento.

I due generali ex alleati hanno rilasciato ieri interviste ad Al-Jazeera e si sono accusati uno l’altro con parole dure e inconsuete. Hamidati ha accusato l’esercito di aver attaccato le sue basi e ha definito il generale Burhan assassino al servizio dei seguaci dell’ex dittatore Bashir. Il suo rivale non è stato di meno ed ha accusato le forze di pronto intervento di essere una milizia al servizio di potenze straniere (senza definire quali). Tutt’e due i generali golpisti hanno affermato che i combattimenti continueranno fino alla disfatta o la resa della controparte. Tutte le mediazioni messe in campo ieri dalle forze politiche sono state spazzate via.

È anche una guerra mediatica sui social:  vedi i video sull’account dell’esercito.

In un contatto web di Anbamed con il sindacato dei medici sudanesi, ci hanno informato che le trasmissioni della TV di Stato sono state interrotte e che la gente si era svegliata in questo mese di Ramadan al suono delle bombe e dei voli dei caccia. “La situazione è molto più grave a 24 ore dall’inizio degli scontri. Tra i moti c’è una dottora che stava intervenndo per i soccorsi nell’aeroporto di Khartoum. Tra l vittime ci sono tre operatori della FAO. Non si conoscono le perdite tra i militari. Devono essere ingenti, visto l’uso dei caccia e dell’artiglieria pesante in zone abitate. In tutti gli ospedali della capitale è stata dichiarata l’emergenza ed è stato rivolto un appello ai medici e sanitari di raggiungere le loro sedi”.  Ci hanno confermato anche che in molte località le comunicazioni telefoniche e Internet sono interrotte.

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha condannato i combattimenti ed ha invitato le parti a deporre le armi e avviare trattative. È stata convocata una riunione a porte chiuse dedicata specificatamente alla situazione in Sudan.

Yemen

Prosegue lo scambio di prigionieri di guerra per il terzo giorno consecutivo. Ieri altri due aerei hanno trasportato decine di persone da e per Aden e Sanaa. Un terzo aereo della croce rossa internazionale ha trasportato 19 prigionieri sauditi a Riad ed un altro volo ha riportato da Abha a Sanaa 125 miliziani yemeniti prigionieri nelle mani dei sauditi.

Le operazioni umanitarie dovrebbero concludersi oggi e permettere l’avvio alle due fasi successive degli accordi: una tregua di sei mesi e poi trattative per un governo unitario entro due anni.

Palestina occupata

Anche i cristiano ortodossi a Gerusalemme non si sono salvati dalle misure coercitive del governo israeliano. Sono stati ridotte le visite al Sacro Sepolcro nel giorno più atteso dai fedeli, quello del sabato del miracolo della luce. I posti di blocco attorno alla città vecchia hanno impedito a migliaia di fedeli di raggiungere il luogo di culto più antico della cristianità.  

Iran

La polizia di Teheran ha annunciato di aver messo a punto gli strumenti elettronici per il controllo del rispetto dell’hijab nei luoghi pubblici. Il portavoce della polizia ha affermato che “togliere l’hijab nei luoghi pubblici è un reato e va punito”. La polizia non ha remore ad utilizzare il riconoscimento facciale applicando tecnologie prodotte dal “grande satana”. Le misure punitive prevedono il blocco dei conti correnti e la punizione dei centri commerciali con giornate dii chiusura. Anche l società che non controlleranno il rispetto dell’hijab tra le proprie dipendenti vedranno applicate delle sanzioni. Un regime di polizia.

Turchia

Milioni di elettori rischiano di non poter partecipare al voto, perché sono nelle condizioni di sfollati, vivono lontani dalle zone di residenza. Un gruppo di attivisti ha lanciato un appello che accusa il governo Erdogan “di manovrare per ridurre il numero dei votanti tra gli sfollati arrabbiati dalla condotta governativa durante il terremoto”. La registrazione della nuova residenza è scaduta il 2 aprile e non c’è stato verso di convincere il governo a prolungare la data. Soltanto 50 mila su un totale di 850 mila degli sfollati originari di Kahraman Marash si sono registrati nelle nuove liste elettorali per gli sfollati. L’opposizione segnala casi di tentativi da parte degli addetti alle registrazioni di convincere gli sfollati di non cambiare il luogo del voto per non rischiare di perdere gli aiuti (falso). Un altro pericolo di falsificazione dei risultati è la mancata pubblicazione dell’elenco dei dispersi.

Notizie dal mondo Sono passati 13 mesi e 21 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Approfondimenti

  • In ricordo del grande Gianni Minà

di Amerigo Kashbur vai all’articolo

  • “Eurocentrismo” di Samir Amin

di Giorgio Riolo QUI

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Alla scoperta del romanzo kuwaitiano

di Federica Pistono qui

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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

L’amico e compagno Vittorio Bellavita, ci ha lasciati. Venerdì si sono tenuti i funerali a Milano. (Un ricordo)

In ricordo di Vittorio Arrigoni, nell’anniversario del suo assassinio a Gaza. L’Associazione Culturale ART.TRE di Salerno dà il via alla prima edizione della rassegna di cortometraggi palestinesi dedicata a Vittorio Arrigoni. Il 15 aprile, a 12 anni esatti dalla morte dell’attivista e giornalista italiano, si terrà presso la sede dell’Associazione, la proiezione dei 4 cortometraggi finalisti.

Il messaggio video della madre di Vittorio, Egidia Beretta (Vedi su Pagine Estere). Restiamo umani.

Il 30 aprile si terrà, in presenza ed online, l’assemblea dei soci di Anbamed. Più avanti vi forniremo l’odg e il link per partecipare. All’assemblea saranno invitati/e anche abbonati/e e amici/amiche di Anbamed, senza diritto di voto.

Si è tenuta 11 aprile la giornata di iniziative a sostegno della liberazione di Julian Assange in diverse città d’Italia e d’Europa, a quattro anni dal suo arresto. Il movimento “Free Assange” ritiene importante che anche nelle nostre città si ricordi la vicenda umana e giudiziaria del fondatore di WikiLeaks, poiché questa vicenda va ben oltre la figura di Assange e mette in discussione diritti e libertà fondamentali di noi tutte/i. (Per approfondire).

17 aprile 2023 ore 17:00. Università Ca’ Foscari -Venezia, convegno su “Diritti umani in Palestina”. Presentazione del rapporto Onu 2022 a cura dalla Relatrice Speciale dr.ssa Francesca Albanese. Organizzano: Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea (Barbara De Poli, Simone Sibilio), Centro di Studi sul Medio Oriente Contemporaneo – CEM; Centro Studi sui Diritti Umani – CESTUDIR. (La locandina).

Il prossimo 22 aprile 2023 partirà la raccolta firme per la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace” promosso dalla Cooperativa di mutuo soccorso ecologica Generazioni Future (erede della visione del mondo dei beni comuni di Stefano Rodotà), portavoce prof. Ugo Mattei, unitamente al Comitato Ripudia la Guerra, portavoce il prof. Enzo Pennetta.

Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.

Il centro di Guantánamo deve chiudere!

Firma ora l’appello di Amnesty International.

Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.

Ci scrivono da Fondazione di Comunità Messina: giorno 20 aprile viene presentato il libro che raccoglie il piano strategico della fondazione di comunità: “Domani”. In presenza o su piattaforma digitale ore 16:00-18:00

(Per seguire il convegno su Zoom)

Anteprima del LIBRO. (Per saperne di più sulla Fondazione).

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1 commento

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