Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica fondata da Farid Adly. Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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05 agosto 2023

Rassegna anno IV/n. 216 (1103)

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I Titoli:

Palestina Occupata: Tre giovani palestinesi uccisi in Cisgiordania. Un’esecuzione di piazza da parte dei soldati israeliani e un’aggressione dei coloni. A Jenin, sotto accusa sono le forze di sicurezza dell’ANP.

Libano: Manifestazione civile per chiedere verità e giustizia nel terzo anniversario della strage nel porto di Beirut.

Sudan: L’ONU accusa le milizie di crimini contro i civili in Darfur.

Etiopia: Dopo scontri con milizie locali, il governo federale ha dichiarato lo stato d’emergenza nella regione di Amhara.

Arabia Saudita: Una conferenza a Gedda sulla guerra in Ucraina. Assente Mosca.

Le Notizie:

Palestina Occupata

Esecuzione di piazza. Un giovane di 18 anni, Mahmoud Abu Saan, è stato assassinato, nel campo profughi Nour Shams a Tulkarem, con un colpo di pallottola in testa, sparato da distanza ravvicinata. Dell’episodio c’è un video che mostra il ragazzo ferito a terra e un soldato israeliano, in piedi sopra di lui, che gli spara uccidendolo. Il ministero degli esteri dell’ANP ha affermato in un comunicato che questo video sarà sottoposto all’attenzione della Corte penale internazionale per documentare i crimini di guerra compiuti dall’occupazione israeliana.

Un altro ragazzo, Qusai Maatan, 19 anni, è stato assassinato da coloni armati durante un tentativo di occupazione di terreni agricoli palestinesi nel villaggio di Burqa, ad est di Ramallah. Secondo l’agenzia Wafa, un gruppo di coloni protetti dall’esercito israeliano sono penetrati nei terreni del villaggio con le loro capre, per impossessarsi dei luoghi. Sono stati affrontati dalla popolazione con il lancio di pietre, ma dall’altra parte sono piovute pallottole.

A Jenin, un terzo giovane è rimasto ucciso nella sua auto colpito da pallottole, che secondo i testimoni sarebbero state esplose da agenti della polizia palestinese. Si sono svolte manifestazioni di protesta davanti alla sede del commissariato e di fronte all’ospedale dove è stato ricoverato, ma il sindaco, Rajoub, ha smentito che gli agenti palestinesi siano gli autori degli spari.

Libano

Una grande manifestazione di civiltà ha caratterizzato la giornata di ieri a Beirut, nel terzo anniversario dell’esplosione del porto. Migliaia di persone hanno risposto alla convocazione dei familiari delle vittime, in una lunga marcia silenziosa che ha attraversato la capitale fino al viale prospiciente il porto. Portavano in silenzio foto dei loro cari e alzavano cartelli con scritto: “volgiamo verità e giustizia”.

A tre anni dalla strage, l’inchiesta è ferma per le intromissioni politiche. Si sono succedute le nomine di due giudici speciali. Il primo, Fady Souan, è stato rimosso appena sei mesi dopo l’incarico, per aver spiccato un invito di comparizione all’allora premier dimissionario, Diyab, per interrogarlo. Il suo successore, Tariq Bitar, si è trovato di fronte agli stessi ostacoli di rifiuto di comparire da parte di ex ministri e deputati, sospettati di essere stati a conoscenza del pericolo, ma di non aver fatto nulla per evitare il disastro. Il Parlamento si è rifiutato di concedere l’autorizzazione a procedere nei confronti dei deputati e il ministero dell’interno non ha ammesso gli interrogatori di suoi alti ufficiali, anche loro erano a conoscenza della presenza di centinaia di tonnellate di nitrati di ammonio, depositati nei silos del porto. Pressioni politiche hanno portato infine a congelare l’incarico del giudice speciale e l’inchiesta di fatto è stata insabbiata.

Sudan

Duri combattimenti in Darfur tra le milizie di Pronto intervento e l’esercito. In particolare sono gravi gli scontri a Niyala e Zalingei. Le versioni delle due parti belligeranti non coincidono: L’esercito accusa le milizie di essersi insediate negli uffici pubblici e di usare la popolazione civile come scudi. Le milizie sostengono di aver cacciato i militari da Zalingei, che si sono ritirati nei campi degli sfollati. A Niyala, l’esercito sostiene che circa trecento miliziani si sono arresi e hanno aderito alle forze armate.

Il capo delle forze armate, generale Burhan, ha emesso un decreto per la costituzione di una commissione che avrà il compito di documentare le violazioni delle milizie contro la popolazione civile.

La missione ONU per il Sudan ha accusato le milizie di Pronto intervento di attacchi ingiustificati, in Darfur, contro i civili e di aver impedito a migliaia di sfollati di evacuare le città da loro occupate.  

Etiopia

Il governo federale ha dichiarato lo stato d’emergenza ad Amhara, dopo gli scontri tra l’esercito e milizie locali. La decisione del governo di disarmare le milizie, in applicazione dell’accordo di pace con il Fronte di liberazione del Tigray, è stata contrastata dai capi delle milizie che lucrano sul controllo del territorio. Sono stati sospesi i voli aerei da e per la capitale, Addis Abeba.   

Arabia Saudita

Inizia oggi e prosegue anche domani, la conferenza di Gedda per la pace in Ucraina. Una riunione che vede la partecipazione di circa 50 delegazioni, ma non la presenza della Russia. Pechino ha annunciato la propria presenza. Si parla di un piano di pace di Kiev, che sarà messo alla discussione dei maggiori responsabili delle politiche di sicurezza dei paesi partecipanti. Secondo anticipazioni dei media, l’incontro affronterà un documento del governo ucraino in 10 temi, che vanno dalla sicurezza alimentare, l’energia, la liberazione dei prigionieri di guerra, i deportati coercitivi ed in modo particolare dei minori, l’ambiente, la persecuzione dei crimini di guerra e le assicurazioni internazionali all’Ucraina fino al suo ingresso nella Nato. Secondo la stampa russa, Riad ha promesso di fornire a Mosca tutti i dettagli del dibattito. Il ministro degli esteri russo ha sferzantemente bollato la riunione di Gedda definendola “un tentativo da parte dei governi occidentali di mobilitare i paesi del sud del mondo, per isolare Mosca e proseguire la guerra e non per raggiungere un accordo di pace”.

Notizie dal mondo: Sono passati 17 mesi e 11 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Colpita una nave russa nel Mar Nero.  

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