Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

27 giugno 2022.

Rassegna anno III/n. 177

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122 giorni di guerra. Missili su Kiev. La Russia è in default tecnico: non ha potuto pagare gli interessi sui debiti a causa delle sanzioni. I filorussi di Lugansk sono entrati a Lysychansk da cinque direzioni. Il Canada manda due navi da guerra nel mar Baltico. Manifestazione a Madrid contro il vertice: “No alla guerra, no alla Nato”.
Continua lo sciopero della fame solidale a staffetta per chiedere la liberazione di #AlaaAbdelFattah, attivista egiziano leader delle rivolte di piazza Tahrir, da 86 giorni in sciopero della fame nelle carceri di Al-Sissi. Anche la sorella, Mouna Seif, ha iniziato 15 giorni fa lo sciopero della fame permanente.

In Italia, oggi digiunano: Rosita Di Peri, Gianluca Diana e Alessandra Icardi.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

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Titoli

Iraq: 4 missili contro la base turca nel nord dell’Iraq.

NATO mediorientale: Altre rivelazioni sul coordinamento militare tra Israele e i paesi arabi.

Iran: Lancio di un missile che trasporta un satellite “per ricerche scientifiche”.

Arabia Saudita-Iran: Baghdad media per il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Riad e Teheran.

Marocco: La società civile chiede un’inchiesta sulla strage di migrani a Melilla.

Sudan: Un cantante popolare detenuto ingiustamente riscattato da una campagna di solidarietà dopo un’intervista.

Le notizie

Iraq

La presenza militare turca nel nord iracheno è contrastata non soltanto dai curdi ma anche dalle milizie di Baghdad. La base militare turca di Zulkan, nella provincia di Ninive, è stata bombardata da 4 razzi Katiuscia nella notte tra sabato e domenica. Secondo fonti dell’autonomia curda, i razzi sono partiti dal distretto di Bassora e due dei quali hanno colpito la struttura, mentre gli altri due sono caduti nel perimetro della base. Nella zona c’è anche una base dei Peshmerga dell’autonomia curda, che però assumono una posizione neutrale sulla questione della presenza militare turca in Iraq. Non ci sono dichiarazioni da parte del governo di Ankara, che risponderà come al solito con un attacco contro Sinjar e le altre zone dove sono presenti le unità di difesa del popolo yazide, considerate vicine al PKK.

NATO mediorientale

Si accumulano, giorno dopo giorno, elementi chiarificatori sulla strategia USA-Israeliana per trascinare i paesi arabi in un’alleanza militare anti-iraniana. Il Wall Street Journal ha rivelato che lo scorso marzo si è tenuto a Sharm Sheikh, in Egitto, un incontro segreto tra alti ufficiali USA, Israeliani e arabi. Oggetto della riunione è il coordinamento delle azioni di contrasto allo sviluppo della produzione aereospaziale iraniana e la minaccia di attacchi missilistici. Secondo il quotidiano, quello di Sharm Sheikh sarebbe il primo incontro di questo alto livello militare al quale partecipano generali arabi e israeliani coordinati da statunitensi. All’incontro hanno partecipato alti ufficiali egiziani, giordani e di paesi del Golfo, oltre a quelli israeliani e statunitensi. La riunione segreta non era possibile nel passato, per l’impego arabo nel sostegno alla causa palestinese. Lo scorso venerdì, il monarca giordano ha dichiarato di essere il primo ad aderire ad un’eventuale alleanza militare nel Medio Oriente parallela alla NATO. Il sito statunitense Breakingdefence ha rivelato che la prossima visita di Biden in Israele e Arabia Saudita poterà molte novità sulle nuove alleanze militari in Medio Oriente in chiave anti iraniana e soprattutto anti russa e cinese.

Iran

Il ministero della difesa di Teheran ha informato che è stato sperimentato con successo un secondo lancio di un satellite “Per ricerche scientifiche”. Il primo era avvenuto nel febbraio 2021. Secondo il portavoce del ministero della difesa, il missile trasportatore è del tipo “Dhul-Janah+”, un vettore alimentato a carburante misto solido-liquido, capace di posizionare il satellite in un’orbita a 500 km da terra e di trasportare fino a 220 kg di strumentazioni. L’Iran ha anche un programma di costruzione di missili balistici militari, denominati Nour (Luce) per la messa in orbita di satelliti di spionaggio.

Arabia Saudita-Iran

Il premier iracheno Al-Kadhimi è in visita a Teheran proveniente da Riad. L’Iraq sta tentando di arrivare ad una pacificazione della regione del Golfo e alla ripresa dei rapporti diplomatici tra Arabia Saudita e Iran, interrotte dal 2016. Baghdad teme i movimenti diplomatici condotti da Washington per la creazione di un’alleanza militare tra Israele e paesi arabi in funzione anti iraniana. Una simile prospettiva porterebbe la situazione politica interna ad implodere. L’Iraq è di fatto un protettorato statunitense con una forte influenza politico-militare iraniana. La nascita di una NATO mediorientale, il vecchio piano del Patto di Baghdad degli anni ’50, in funzione anti iraniana questa volta, farebbe saltare i fragili equilibri iracheni.   

Marocco

Le organizzazioni della società civile marocchine hanno chiesto a voce alta una inchiesta seria per definire i contorni della strage di migranti a Melilla. Il “Sindacato democratico dei lavoratori”, primo organismo marocchino di difesa dei diritti di tutti i lavoratori, compresi gli immigrati, ha emesso un comunicato nel quale chiede “un’inchiesta giudiziaria seria e approfondita per comprendere le circostanze che hanno portato a questa drammatica strage, senza precedenti nella storia del regno”.

Sudan

Una storia di mala giustizia finita bene, grazie ad una campagna di solidarietà. Il protagonista della vicenda è il noto cantante popolare sudanese, Raed Merghani. Ha scontato quasi due anni di carcere per una vicenda di gestione patrimoniale di famiglia della quale non ha nessuna responsabilità, se non la buona fede di aver firmato delle carte, senza leggerne il completo contenuto. Da vittima di una truffa è diventato il principale imputato. Grazie ad un’intervista nella quale ha spiegato i contorni reali della vicenda e grazie alla diffusione virale di quell’intervista sui social, è partita una campagna di solidarietà per la raccolta delle somme necessarie a garantirgli la libertà. Ieri, Raed è tornato ad abbracciare la famiglia. (Ascolta) 

Finestra sulle Rive Arabe – seconda puntata

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1 commento

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