PRIGIONE N. 5
di Zehra Dogan

Ed. Becco Giallo, 2021, 20 euro

Il diario dal carcere dell’artista, attivista e giornalista curda Zehra Doğan. Una testimonianza autobiografica di straordinario coraggio e profonda ingiustizia.

La rabbia, la resistenza e la ribellione di una giovane donna condannata per un disegno.

“Prigione numero 5” è il risultato di un lavoro ostinato e creativo che ha trasformato quasi tre anni di reclusione in resistenza e lotta.

È la storia di Zehra Doğan, una attivista, giornalista e artista contemporanea curda, condannata per un disegno e gettata nella prigione numero 5 di Diyarbakir, nella Turchia orientale. Una prigione inscritta nella storia del paese come un luogo di persecuzione, ma anche di resistenza e di lotta del popolo curdo. I disegni che lo compongono, fatti uscire clandestinamente dalla prigione numero 5, sono stati fatti da Zehra Doğan nonostante la mancanza di materiale, sfidando muri e divieti.

Le idee non possono essere prigioniere. Trovano la loro strada, scivolano dentro le fessure, attraversano le finestre con le sbarre e le crepe dei muri. Evitano agili il filo spinato. Raggiungono l’esterno della prigione come rami d’edera. E alla fine, arrivano a noi.

Un libro bellissimo, che non potete non avere. L’artista e giornalista curda Zehra Dogan ha realizzato un piccolo capolavoro: racconta la sua prigionia nelle carceri turche, attraverso testi e soprattutto immagini fortemente evocative. Tutte le tavole che compongono il libro sono uscite una ad una clandestinamente dal carcere.
Nel racconto personale, sorge anche il racconto collettivo della lotta del popolo curdo in Turchia e della sua organizzazione (il Pkk), con chiarezza, precisione storica e incisività politica.
Ma è l’intreccio tra parola e immagine che realizza un effetto eccezionale: mentre si legge si guarda, e nello sguardo si sprofonda nei visi delle prigioniere, e quella immedesimazione provoca una comprensione innervata da forte emozione, una specie di sentimento comune e di razionalità condivisa. A partire dallo sguardo delle donne, quello che penetra la realtà con più forza.
Un libro bellissimo, una piccola opera d’arte, uno strumento utilissimo nella lotta di liberazione del popolo curdo.
Non potete non averlo.
E la mia copia ha una bellissima dedica personale.
Grazie di cuore Zehra.

Zehra Doğan è un’artista, attivista e giornalista curda, incarcerata dalle autorità turche per un disegno. Le sue opere sono state esposte al Peace Forum di Basilea, al Drawing Center di New York, alla Tate Modern di Londra, al Museo di Santa Giulia di Brescia, al PAC di Milano, all’Opéra de Rennes e alla Biennale di Berlino. Nel 2020 ArtReview l’ha inserita tra i 100 artisti più influenti al mondo.
Sul libro
https://www.beccogiallo.it/zehra-dogan-prigione-numero-5/
La presentazione della mostra di Zehra Dogan al PAC di Milano (16 Febbraio- 30 maggio 2021)
http://www.arte.it/calendario-arte/milano/mostra-zehra-do-an-il-tempo-delle-farfalle-74645

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