Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

29 dicembre 2021

Rassegna anno II/n. 180

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È sul sito la puntata n. 5 della rubrica Echi dalla stampa araba, curata da Francesca Martino. (Qui)

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I titoli

Palestina Occupata: Liberata dopo due anni e mezzo Inas Asafira, detenuta per essere moglie di un militante della resistenza.

Sudan: 31 lavoratori morti nel crollo di una miniera dell’oro.

Afghanistan: Le donne sfidano i taliban in piazza contro il divieto di viaggiare.

Giordania: Rissa con pugni e calci durante la seduta parlamentare.

Tunisia: Il governo approva il bilancio 2022 con un buco di 6,5 miliardi di dollari.

Kuwait: È nato il nuovo governo con tre ministri dell’opposizione.

Afghanistan 2: Rivelato il vero nome del capo dell’ISIS Khorasan.

Mauritania-Algeria: Con la visita del presidente della Mauritania, l’Algeria apre al partenariato economico-strategico con l’Africa.

Le notizie

Palestina Occupata

La detenuta palestinese Inas Asafira è stata liberata dopo due anni e mezzo di carcere duro, senza accuse e senza processo. Nessuna visita dei parenti e neanche dei suoi due figli (Abdulrahman, 2,5 anni e Mohammed, 5 anni al momento del suo arresto). Inas non ha compiuto nessun reato se non quello di essere la moglie di un uomo della resistenza contro l’occupazione. Alcune ore dopo l’arresto di suo marito, il 10 agosto 2019, è stata condotta in carcere, ammanettata davanti ai suoi due piccoli. Alcuni giorni dopo la sua casa a Beit Kahel, nel distretto di Al-Khaleel, per vendetta è stata demolita dalle forze di occupazione. Inas ha subito pressioni psicologiche durante gli interrogatori. “Mi dicevano che non sarei più uscita dalla prigione e non avrei visto più i miei figli, che sarei stata condannata all’ergastolo e la mia casa demolita. Mi tenevano dentro per ricattare mio marito e costringerlo a confessare”, ha detto ai giornalisti al momento del suo arrivo alla casa dei genitori, dove ha potuto finalmente abbracciare i suoi due bambini.

Sudan

Sono morti 31 lavoratori nel crollo di una miniera dell’oro nella cittadina di Nohoud, nel Kordofan occidentale. Un responsabile dell’Ente minerario ha confermato che c’è stato un solo sopravvissuto e mancano all’appello 8 lavoratori, ma non sembra ci siano speranze di poterli salvare. Nel settore minerario sono impiegate circa 2 milioni di persone e la provincia produce circa l’80% dell’oro estratto in Sudan, valutato in 80 tonnellate l’anno.

Afghanistan

Un’imponente manifestazione di donne ha attraversato ieri le vie di Kabul, sfidando i taliban contro le ultime misure che relegano le donne alla dipendenza dei maschi di famiglia. Il governo ha infatti decretato che le donne non potranno più viaggiare senza l’accompagnamento di un familiare maschio. “Noi donne ci siamo svegliate, odiamo ogni discriminazione! Siamo la voce del popolo affamato”. (Vedi)

Giordania

Il dibattito parlamentare si è trasformato ieri in rissa, con pugni, calci e lancio di sedie, costringendo il presidente della seduta a sospenderla. La discussione verteva sulle proposte di riforma costituzionale da adeguare ad un linguaggio non sessista. Le proposte sono state formulate da una commissione parlamentare nominata dal monarca Abdallah II. Dai video della seduta non è risultato chiaro il motivo del contendere.

Tunisia

Il governo ha approvato il bilancio previsionale 2022 per un valore di 57,2 miliardi di dinari (circa 20 miliardi di dollari) con disavanzo di 9,3 miliardi di dinari (3,2 miliardi di dollari) equivalente al 6,7% del PIL. Il bilancio di previsione è in crescita del 2,3% rispetto al 2021. Per coprire il fabbisogno finanziario, il governo ha bisogno di prestiti per circa 18,7 miliardi di dinari (6,5 miliardi di dollari), innalzando il debito pubblico al 82,6% del PIL. Per sanare le finanze dello Stato, la ricetta del FMI è quella solita della riduzione degli stipendi dei dipendenti pubblici, l’aumento delle tariffe e la privatizzazione delle aziende statali. Misure che trovano l’opposizione dei sindacati e delle forze progressiste.

Kuwait

Il premier incaricato Sabah Khaled Sabah ha consegnato nelle mani dell’emiro, Nawwaf Al-Ahmad, la lista dei 15 ministri del nuovo governo. Nella nuova compagine entrano tre parlamentari dell’opposizione, segnando una tregua tra l’esecutivo e il Parlamento. Per raggiungere questo risultato, l’emiro ha emesso decreti di amnistia su oppositori detenuti. Tra tutte quelle del Golfo, il Kuwait è l’unica monarchia costituzionale con un Parlamento eletto.    

Afghanistan 2

Secondo un’inchiesta di Al-Jazeera, il capo dell’Isis-Khorasan è un giovane di una ricca famiglia, nato nel 1990 e laureato in ingegneria all’Università di Kabul. Si chiama Thanaullah Ghifari e il suo nome di battaglia è Shihab Muhajer. È inserito nella lista nera degli Stati Uniti dopo l’accertamento del suo ruolo nell’attacco contro l’aeroporto di Kabul nelle concitate giornate di fuga dalla capitale afghana. È stato chiamato alla guida del movimento terroristico nel 2020, dopo l’arresto del suo predecessore, Islam Farouqi, catturato a Qandahar nel 2019 dalle forze di sicurezza del governo Ghani. Secondo molti esperti afghani, Isis-Khorasan darà filo da torcere al governo dei taliban, perché utilizza gli stessi metodi che loro hanno sperimentato contro i governi sostenuti dagli Stati Uniti.

Mauritania-Algeria

Il presidente della Mauritania, Mohammed Ghazwani, ha fatto visita ieri ad Algeri per un incontro con il presidente Tabboune. Il vertice avviene in concomitanza con l’apertura di una nuova arteria commerciale tra i due paesi che fornirà opportunità di accrescere l’import-export tra i paesi africani. L’iniziativa algerina di riavvicinamento con la Mauritania è un tentativo di rompere l’isolamento nel quale rischia di trovarsi dopo la rottura con il Marocco, il litigio con la Francia e il contenzioso con l’UE. L’apertura verso il resto del continente africano ha anche una dimensione di sicurezza, visto che i militari francesi si apprestano a lasciare il Mali e di conseguenza la minaccia terroristica potrebbe riaffacciarsi in casa, sfruttando i confini labili con Mali, Tunisia e Libia. L’attivismo del governo algerino tenta di riprendere il ruolo nel continente africano come esempio di liberazione dal colonialismo, ma non soltanto in senso politico-ideologico, ma su basi economiche: la costruzione di uno scambio commerciale che garantisca benessere per tutte le nazioni che vi partecipino. Tra questi progetti vi è quello del gasdotto che collegherà la Nigeria al Mediterraneo.   

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