Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

29 aprile 2022. 

Rassegna anno III/n. 118

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64 giorni di guerra russa contro l’Ucraina. I russi avanzano nel Donbass. Bombardata Kiev durante la visita del Segretario generale dell’ONU. Germania accetta di pagare in rubli il gas russo, contro le decisioni dell’Unione Europea. 8 mila soldati britannici per le esercitazioni Nato nell’Est europeo. Biden chiede al Senato 38 miliardi di dollari per aiuti militari all’Ucraina.

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I titoli

Yemen: Arabia Saudita rilascia unilateralmente 163 prigionieri di guerra yemeniti houthi.

Migranti: Centinaia di richiedenti asilo accampati da settimane davanti alla sede Acnur a Tunisi.

Iraq: Catturato un dirigente Isis a Kirkuk.

Afghanistan: Gli Usa hanno abbandonato materiale bellico per 7 miliardi di dollari.

Marocco: Arrestate decine di giovani per mancato rispetto in pubblico del digiuno islamico.

Le notizie

Yemen

L’Arabia Saudita ha liberato 163 prigionieri di guerra yemeniti appartenenti ai ribelli Houthi. L’azione unilaterale “serve a creare un clima di fiducia, per aiutare le parti yemenite ad andare avanti nel processo negoziale”, si legge nel comunicato del comando delle forze saudite in Yemen. I prigionieri sono stati consegnati ad una delegazione della Croce rossa internazionale che li trasferirà a Sanaa, la capitale yemenita sotto il controllo dei ribelli Houthi dal 2014.

Migranti

La chiusura dei centri di accoglienza per migranti, gestiti dall’ACNUR, ha lasciato per strada centinaia di richiedenti asilo in Tunisia. Da oltre due settimane, queste persone sono accampate davanti alla sede dell’organismo Onu per i rifugiati nella capitale tunisina. Chiedono una maggiore attenzione alle loro condizioni e di ristabilire il piccolo contributo economico (2,5 dollari al giorno). La richiesta più pressante è quella di destinarli ad un paese terzo, per ottenere lo status di rifugiato. Alcuni di loro hanno passato anche 4 anni nei centri di raccolte di Mednine e Zarzis, dopo aver passato dure esperienze nel viaggio dal loro paese d’origine fino in Tunisia, passando dalla Libia. Alcuni hanno raccontato della loro fuga a piedi verso la Tunisia. Altri invece sono stati salvati dopo l’avvenuta di un naufragio nel Mediterraneo. La maggior parte degli accampati è proveniente dall’Eritrea e dal Sudan.

Iraq

Il Ministero dell’Interno ha comunicato che un “pericoloso terrorista è stato catturato a Kirkuk”. Non è stato fornito il suo nome, ma viene indicato come “aderente a Daiedh (Isis) dal 2014”. Durante gli interrogatori avrebbe ammesso di aver partecipato a diverse azioni armate, anche dopo la sconfitta dell’organizzazione. Martedì scorso, altri due terroristi sono stati arrestati, sempre nella città di Kirkuk.

Afghanistan

Un rapporto del Pentagono presentato al Congresso rivela che l’esercito USA ha lasciato in Afghanistan materiale bellico per il valore di 7 miliardi di dollari. Dal 2005 al 2021, Washington ha fornito all’esercito ed alle forze di sicurezza di Kabul, armamenti e strumenti bellici (veicoli militari, mezzi di comunicazione, ecc…) per 18,6 miliardi di dollari. Durante la precipitosa fuga, nell’agosto 2021, le truppe statunitensi hanno distrutto una parte del materiale bellico non trasportabile, soprattutto elicotteri, carri armati e munizioni, ma molto materiale era rimasto intatto ed è caduto nelle mai dei taliban.

Marocco

Decina di persone sono state arrestate dalla polizia, perché colte in fragranza mentre mangiavano in ristoranti durante il mese di digiuno islamico, ramadan. Il giudice le ha subito liberate, ma nei loro confronti è stato aperto un procedimento penale. La legge vieta l’ostentazione del mancato rispetto dei precetti religiosi e prevede la pena fino a 6 mesi di reclusione ed una multa pecuniaria. Sui social si è aperto un dibattito, nel quale molti hanno espresso un forte rifiuto della criminalizzazione dei comportamenti privati in materia religiosa, “perché – hanno scritto in molti – la fede è una scelta personale e la libertà dell’individuo va salvaguardata”.

Echi dalla stampa araba n. 14

Da Al-Arabi Al-Jadeed (Il Nuovo Arabo)

Sette anni di guerra in Yemen:

una svolta decisiva per le sorti della pace.

Di Zakaria al-Kamaly

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1 commento

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