Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

09 agosto 2022.

Rassegna anno III/n. 216

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Sono trascorsi 166 giorni di guerra in Europa. Si è rischiato lo scontro in estremo oriente per Taiwan. Ed è in arrivo un’altra tra Serbia e Kossovo. E ci sono stati tre giorni di bombardamenti israeliani su Gaza. In Ucraina, preoccupazione ONU per le bombe sulle centrali nucleari. Mosca e Kiev si accusano a vicenda.  

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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Palestina Occupata: Rastrellamento a Nablus. Ucciso un esponente di Fatah. Scontri ad armi impari: pietre contro pallottole.

Libia: Processo a Misurata contro 56 miliziani di Daiesh (ISIS).

Iran: Nulla di fatto a Vienna. La mediazione europea non ha portato ad un accordo tra Washington e Teheran.

Algeria-Migranti: Sei vittime al largo delle coste di Hammamat, ad ovest di Algeri.

Siria: Aumento della benzina del 130%.

Le notizie

Palestina Occupata

Le truppe di occupazione israeliane hanno compiuto all’alba di oggi martedì 9 agosto un’incursione a Nablus, dove è stato ucciso un esponente di Fatah. Si sono svolti scontri tra giovani che lanciavano pietre e soldati che sparavano pallottole. 14 feriti sono stati curati dalla Mezzaluna rossa, ma molti feriti nella città vecchia non è stato possibile raggiungerli, a causa del rifiuto dell’esercito israeliano di autorizzare il passaggio delle autombulanze.

A 36 ore dall’entrata in vigore, la tregua a Gaza regge. La mediazione egiziana, supportata dal Qatar e dagli Stati Uniti, ha bloccato per il momento l’aggressione di Tel Aviv contro la popolazione di Gaza. Dopo 7 giorni di chiusura totale dei valichi di transito, il trasferimento di merci e passeggeri ha ripreso lunedì 8 agosto. Al Consiglio di sicurezza nulla di fatto. Alla conclusione nessuna decisone. Neanche una dichiarazione del presidente. Israele, membro osservatore della Nato, gode di una protezione speciale contro le critiche delle cancellerie internazionali. Il premier Lapid, dopo un incontro con i vertici militari, ha dichiarato che “Se necessario, torneremo a colpire”. In tre giorni di aggressione, sono stati assassinati dai generali israeliani 44 palestinesi, in maggioranza civili, tra i quali 16 bambini.

Libia

Nel tribunale di Misurata si è tenuta ieri lunedì la quarta udienza del processo contro 56 miliziani di Daiesh (Isis). Sono tutti di nazionalità libica e sono stati catturati durante gli scontri a Sirte. Il processo avviene in ambito civile e non militare, per mancanza di una legge contro il terrorismo. Gli avvocati di parte civile, in rappresentanza delle vittime del terrorismo daieshista, hanno chiesto il massimo della pena: l’ergastolo. La sentenza si prevede sarà pronunciata nella prossima udienza fissata per la fine di settembre.

Iran

A Vienna non si è tenuto l’incontro diretto tra delegazione iraniana e quella statunitense. Il rappresentante dell’UE ha presentato la bozza di accordo “non modificabile” e il rappresentante di Teheran ha presentato le sue contro proposte. Il testo delle proposte europee non è stato pubblicato ufficialmente e concerne le garanzie reciproche per il rispetto dei punti dell’accordo del 2015: da una parte monitoraggio AIEA dei siti nucleari iraniani, che Teheran ha bloccato nei mesi scorsi e dall’altra cancellazione delle sanzioni economiche USA. Le diverse parti sono interessate ad arrivare ad un accordo: l’Europa per vedere tornare il petrolio e il gas iraniani al mercato internazionale e Teheran per alleggerire la crisi economico finanziaria che vive il paese a causa delle sanzioni USA. Tutte le delegazioni, anche quella russa, sostengono che ci sono stati sviluppi in avanti e ci vuole del tempo per le consultazioni con i rispettivi governi.

Algeria-Migranti

Sei migranti sono morti durante un tentativo di viaggio in barca dalle coste algerine verso quelle spagnole. Altri sei sono stati salvati in gravi condizioni di salute, tra i quali una donna incinta. Manca all’appello un numero imprecisato di dispersi. Secondo le autorità marittime algerine, i migranti sono tutti di paesi africani subsahariani ed erano su una barca di costruzione artigianale. Sono partiti da un piccolo porto a ovest della capitale Algeri, Hammmat. I salvati sono agli arresti in ospedale e subiranno un processo per ingresso illegale nel territorio della repubblica.

Siria

Il ministero del commercio interno ha alzato il prezzo del litro di benzina da 1100 lire a 2500. È il terzo aumento nel 2022. Lo scorso maggio, il prezzo alla pompa era di 750 lire. Un aumento del 130%, che renderà la vita ancora più difficile alla popolazione stremata dalle guerre, dalla dittatura e dalle sanzioni: inflazione a due cifre, mancanza di carburanti e interruzioni delle forniture elettriche. La Siria è un paese produttore di petrolio, ma i giacimenti sono sotto occupazione delle truppe statunitensi, nell’est del paese. In questi anni di guerra, la Siria ha perso circa 91,5 miliardi di dollari di introiti petroliferi.  

Approfondimento

Speciale Gaza:

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1 commento

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