Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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Rassegna anno IV/n. 274 (1161)

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I Titoli:

Palestina Occupata: L’esercito israeliano ha rilasciato lo studente Khaled Al-Qaisy.

Turchia: Un’azione terroristica nel cuore di Ankara. Uccisi i due attentatori suicidi che si erano penetrati nella sede delle forze di sicurezza. Rivendicazione curda. Turchia bombarda il Kurdistan iracheno.

Siria: Le forze democratiche siriane catturano capi de jihadismo.

Iraq: La polizia disperde la manifestazione per l’anniversario delle proteste di 4 anni fa.

Libia: Inizia l’anno scolastico nelle zone devastate dall’alluvione.

Sudan: Si apre un nuovo fronte in Kordofan. Devastata dalle milizie la città di Wad Ashana.

Israele: Decine di migliaia di manifestanti protestano contro la riforma ammazza giustizia.

Jihadismo e capitalismo: La società di cemento francese Lafarge ha finanziato i jihadisti in Siria.

Le Notizie:

Palestina Occupata:

Scarcerato ieri dai militari israeliani lo studente italo-palestinese, Khaled Al-Qaisy (Leggi tutto)

Turchia

Poco prima dell’apertura dei lavori del Parlamento, due attentatori suicidi hanno attaccato, ad Ankara, la sede delle forze di sicurezza. La prontezza delle guardie ha impedito che avvenga una strage. Appena scesi dall’auto i due terroristi sono stati bersagliati da pallottole delle guardie. Uno si è fatto saltare in aria con la cintura esplosiva e l’altro è stato ucciso. Due feriti tra gli agenti. La zona è stata chiusa al pubblico ed al traffico. All’inaugurazione della seduta parlamentare il presidente Erdogan ha svolto il suo discorso in condizioni di massima allerta delle forze di sicurezza. L’agenzia curda ANF news ha pubblicato un comunicato del cosiddetto Centro Difesa Centrale nel quale rivendica l’attentato. “è stata un’azione di preavviso per denunciare i crimini compiuti dal regime turco contro il nostro popolo. Avremmo potuto cambiare l’orario e causare perdite più dure”. Il governo e la stampa turca hanno parlato di un attentato del PKK, il partito dei lavoratori del Kurdistan.

Dopo la mezzanotte, caccia turchi hanno bombardato i campi profughi curdi e le basi del PKK nel nord dell’Iraq.

Siria

Le unità antiterrorismo curde nel nord della Siria hanno ucciso un capo dell’Isis e catturato altri due tra i quali un emiro di Daiesh nella provincia di Hasaka. Secondo fonti locali, i combattenti curdi hanno accerchiato una casa nella cittadina di Marsaka. Nella sparatoria durata un’ora è rimasto ucciso uno dei jihadisti e catturati gli altri due, dopo l’esaurimento delle loro munizioni. L’operazione avviene dopo 48 ore di un’altra condotta nella provincia di Raqqa, che aveva portato alla cattura di altri due miliziani islamisti. La cattura di questi terroristi, le conseguenti loro confessioni e le indagini su cellulari e computer sequestrati nei covi, hanno portato ai blitz statunitensi dove sono stati catturati i vertici dell’organizzazione terroristica, nascosti nei territori sotto l’occupazione delle milizie filo turche.

Iraq

La polizia ha disperso una manifestazione indetta dai movimenti di opposizione popolare, nel quarto anniversario del movimento di protesta dell’ottobre 2019. I manifestanti hanno esposto cartelli contro la corruzione e la repressione e rivendicato riforme politiche ed economiche, per superare la spartizione etno-confessionale del potere e creare occupazione. L’Iraq è il secondo esportatore di petrolio in Medio Oriente, ma il 30% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. Nelle manifestazioni di 4 anni fa, le forze di sicurezza hanno ucciso 600 persone e ferito altre 25 mila. Malgrado le promesse, nessuno è stato mai processato per questi crimini.

Libia

Il governo con sede a Bengasi ha rinviato ai primi di novembre la conferenza internazionale indetta a Derna per la ricostruzione della città disastrata dalle alluvioni del 10 settembre. Il motivo addotto è “questioni logistiche”, ma il tema è politico. I due governi, di Tripoli e di Bengasi, stanno facendo a gara per intestarsi i fondi per i contratti della ricostruzione.

Una notizia positiva viene dal fronte della scuola. L’anno scolastico è iniziato nella maggior parte delle scuole della zona colpita dall’alluvione. I lavori di ristrutturazione delle scuole danneggiate sono stati conclusi e dove non era rimasto nulla, i corsi vengono tenuti in tende da campo.  

Sudan

Notizie contraddittorie arrivano dalla provincia di Kordofan. Le milizie hanno annunciato di aver conquistato la città di Wad Ashana, sulla strada di collegamento con la capitale. L’esercito, invece, afferma di aver respinto l’attacco e inferto gravi perdite ai miliziani. Fonti locali confermano la versione dell’esercito e aggiungono che i miliziani nella loro ritirata hanno devastato e rapinato case, uffici pubblici e negozi.

Il generale Burhan, in un discorso alle reclute nella polizia, ha ripetuto la sua determinazione a mettere fine alla ribellione. “Se le milizie vogliono una soluzione negoziale, devono abbandonare le città e concentrarsi nelle caserme, con la garanzia di salvacondotto; altrimenti è la guerra”. Nel frattempo i combattimenti nella capitale proseguono con un inasprimento senza precedenti. Artiglieria, droni e caccia sono in azione giorno e notte con un effetto devastante sulla popolazione.   

Israele

Per la 39esima settimana decine di migliaia di israeliani sono scesi in piazza, a Tel Aviv e in molte altre città, per protestare contro la riforma ammazza giustizia di Netanyahu. Gli organizzatori hanno annunciato altre iniziative, durante la settimana, con presidi davanti alle residenze dei ministri autori delle proposte di riforma e soprattutto nella colonia del Golan siriano occupato, dove il premier sta passando il periodo di vacanza per le festività ebraiche.

Jihadismo e capitalismo

La società francese Lafarge ha finanziato i jihadisti in Siria. È il responso della Cassazione parigina sul caso della società produttrice di cemento, che ha mantenuto la sua fabbrica siriana operativa fino al 2014, mettendo in pericolo i suoi dipendenti siriani, mentre i funzionari di nazionalità europee li aveva evacuati già dal 2012. Il procedimento giudiziario è iniziato nel 2017 e già nel 2021, la Cassazione aveva giudicato definitivamente la società colpevole per “finanziamento a organizzazioni terroristiche”. La società, che nel 2015 è stata acquistata da una multinazionale svizzera, tenta di scagionarsi dalle altre due accuse: “mettere in pericolo la vita dei dipendenti” e “complicità in crimini contro l’umanità”. Il collegio di difesa si sta aggrappando ad espedienti giuridici per ottenere, domani martedì, un responso di non competenza dei tribunali francesi in questi crimini. Lafarge ha ammesso di aver pagato agli Stati Uniti un risarcimento di 778 milioni di dollari, ma vuole evitare di indennizzare i suoi ex dipendenti siriani.

Notizie dal mondo

Sono passati 19 mesi e 7 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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