Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

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23 aprile 2023.

Rassegna anno IV/n. 112

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I titoli:

Sudan: Blitz di elicotteri USA in accordo con l’esercito regolare ha evacuato diplomatici e loro famiglie da Khartoum. La tregua non regge e gli analisti prevedono l’aumento degli scontri. La sanità è al collasso.

Siria: Scoperto l’ultimo covo del fu falso califfo. Dentro lingotti d’oro e un milione di dollari.

Palestina occupata: Blitz delle forze di occupazione israeliane nel campo profughi di Shu’fat a nord di Gerusalemme est.

Iran/Cina: Aumentano nel 2023 le esportazioni cinesi in Iran mentre le importazioni sono in calo.

Lega Araba: Il 19 maggio vertice arabo a Riad. Ci sarà l’abbraccio tra Mohammed Bin Salman e Bashar Assad?

Le notizie

Sudan

Blitz USA a Khartoum con 6 elicotteri per l’evacuazione dei diplomatici e le loro famiglie. L’operazione – secondo i comunicati di Washington – è durata un’ora ed è avvenuta in accordo con l’esercito regolare sudanese. Gli elicotteri USA sono partite da Gibuti attraverso lo spazio aereo  etiopico, dove hanno avuto assistenza tecnica. L’ambasciata è stata chiusa e sono stati lasciati funzionari locali per la custodia della sede diplomatica. Il dipartimento di Stato ha spiegato che al momento non ci sono le condizioni di sicurezza per l’evacuazione dei cittadini statunitensi residenti per lavoro in Sudan e raccomandano loro di non lasciare le loro abitazioni, a causa della mancata sicurezza dei percorsi terrestri verso Port Sudan.

L’Arabia Saudita ha evacuato diplomatici e cittadini sauditi e giordani, via terra fino a Port Sudan sul Mar Rosso e poi in nave fino a Gedda. Sono state svolte anche evacuazioni via terra tramite i confini etiopici, via terra.

Altri paesi occidentali stanno valutando le operazioni da svolgere. La Francia ha messo in allerta le proprie truppe in una base in Chad e l’Italia ha mandato reparti a Gibuti. Diplomatici italiani hanno raggiunto via terra Port Sudan e sono stati trasportati da aerei militari egiziani al Cairo.

Ieri il generale Burhan ha messo in guardia dalla violazione dello spazio aereo sudanese: “La nostra aeronautica è vigile sui confini del nostro territorio e tutti i voli militari non autorizzati saranno abbattuti. Siamo impegnati a collaborare con tutte le nazioni per la salvezza dei loro cittadini”.

Il portavoce delle milizie guidate da Hamidati ha vantato che le operazioni di evacuazione statunitensi sono avvenute in collaborazione con le loro truppe. La dichiarazione è stata smentita da Washington.

Gli scontri a Khartoum tra l’esercito e le milizie sono stati incessanti malgrado l’annunciata tregua. Combattimenti strada per strada.

Le due parti belligeranti continuano a rilasciare dichiarazioni di accuse agli avversari e annunciano la cattura o la diserzione di militari dell’altra parte.

È evidente che ciascuna parte tenta di migliorare le proprie posizioni per aver maggiori opportunità da utilizzare in un’eventuale trattativa politica. Viste le forze in campo, nessuna è capace di vincere la battaglia. Gli analisti sostengono che i combattimenti dureranno a lungo e, in seguito all’evacuazione delle ambasciate straniere, l’intensità degli scontri crescerà. La sanità è al collasso. Il comitato dei medici sudanesi sostiene che il 70% degli ospedali è fuori servizio. Alcune strutture sono state colpite da obici e pallottole e in altre mancano attrezzature e medicine.

Decine di partiti, di associazioni della società civile e di migliaia di esponenti della politica e della cultura hanno pubblicato un appello contro la guerra e per la consegna del potere ad un governo civile con un solo esercito.

Ondate di profughi stanno arrivando alle zone di confine del Sudan con l’Etiopia e il Ciad, da tutte le zone di scontri, ma le organizzazioni locali e internazionali non sono pronte ad accoglierli a causa della mancanza di rifornimenti e la chiusura dello spazio aereo sudanese.

Siria

L’Osservatorio siriano ha informato che le truppe statunitensi dislocate in Siria e le forze democratiche siriane (curdi) hanno perquisito una fattoria a sud di Raqqa, dove hanno scoperto un bunker sotterraneo ben attrezzato di tutti i comfort (illuminazione, acqua corrente, aria condizionata, …).

Tre stanze (due uffici ed una stanza da letto) con annesso un deposito per armi, munizioni e cinture esplosive.

Sono state trovate armi, pubblicazioni e volantini di recente stesura e soprattutto la somma in valuta USA per un milione di dollari insieme a 3 contenitori con lingotti d’oro.

La fattoria è conosciuta tra i contadini della zona con l’appellativo “La fattoria di Al-Baghdadi”. 

Nel momento dell’irruzione non c’era nella fattoria nessun miliziano e il covo era stato abbandonato di recente.

Palestina occupata

Le truppe israeliane hanno attaccato il campo profughi di Shu’afat, a nord di Gerusalemme est occupata. Ne è nata una battaglia tra i giovani palestinesi che lanciavano pietre e i soldati che sparavano pallottole. Sono stati feriti una decina di ragazzi e altri sono stati arrestati.

Le restrizioni ai movimenti dei palestinesi in Cisgiordania sono sempre più dure. Ieri a sud di Nablus è stato arrestato un giovane ad un posto di blocco, senza che l’esercito di occupazione spieghi le motivazioni dell’arresto. Altri tre sono stati fermati ad un altro posto di blocco vicino ad una colonia costruita sulla terra delle loro famiglie.

Iran/Cina

Le esportazioni cinesi in Iran hanno visto nel primo trimestre di quest’anno un aumento del 52% rispetto allo stesso periodo del 2022. Le importazioni invece sono diminuite del 41%. In cifre assoluto, le esportazioni cinesi in Iran nei primi tre mesi di quest’anno sono state di oltre 4 miliardi di dollari mentre le importazioni dall’Iran sono state di 2,9 miliardi di dollari. Il calo delle esportazioni iraniane viene attribuito alla concorrenza russa, che a causa delle sanzioni di USA e Ue, ha abbassato i prezzi dei propri prodotti sia nel settore energetico che siderurgico.

Lega Araba

Il prossimo 19 maggio si terrà a Riad il vertice della Lega araba, per incoronare il principe Mohammed Bin Salman leader arabo indiscusso e senza rivali. Declassata la leadership dell’Egitto, neutralizzato il ruolo del Qatar e messo in secondo piano il protagonismo degli Emirati, l’era saudita ha la strada lastricata per l’egemonia regionale sul mondo arabo. Il trionfo di MBS, il macellaio di Khashoggi, verrà suggellato con l’abbraccio ad un altro macellaio: Bashar Assad. Riad e Damasco hanno già riallacciato le relazioni diplomatiche, dopo 12 anni di rottura, con le visite dei rispettivi ministri degli esteri, Miqdad in Arabia Saudita e Bin Farhan in Siria. Il ritorno della Siria alla Lega araba è una questione di tempo, perché ci sono ancora resistenze di Qatar, Egitto e Marocco. Per la riammissione ci vuole l’unanimità. Gli Stati Uniti non gradiscono questo passo, ma la loro influenza nella regione sta assistendo ad un reflusso senza precedenti.  

Notizie dal mondo Sono passati 13 mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

Approfondimenti

  • In ricordo del grande Gianni Minà

di Amerigo Kashbur vai all’articolo

  • “Eurocentrismo” di Samir Amin

di Giorgio Riolo QUI

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Alla scoperta del romanzo kuwaitiano

di Federica Pistono qui

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Qui le vignette dell’ottimo Mimmo Lombezzi).

Il 30 aprile si terrà, in presenza ed online, l’assemblea dei soci di Anbamed. Più avanti vi forniremo l’odg e il link per partecipare. All’assemblea saranno invitati/e anche abbonati/e e amici/amiche di Anbamed, senza diritto di voto.

Si è tenuta 11 aprile la giornata di iniziative a sostegno della liberazione di Julian Assange in diverse città d’Italia e d’Europa, a quattro anni dal suo arresto. Il movimento “Free Assange” ritiene importante che anche nelle nostre città si ricordi la vicenda umana e giudiziaria del fondatore di WikiLeaks, poiché questa vicenda va ben oltre la figura di Assange e mette in discussione diritti e libertà fondamentali di noi tutte/i. (Per approfondire).

A Perugia, durante Int. Journalism Festival (19-23 Aprile), il 23 aprile si terrà il dibattito su:  “Teheran, Damasco, Kabul: come l’UE può sostenere la battaglia per la libertà delle donne”, con la partecipazione dell’amica Farian Sabahi (QUI).

Domani, 22 aprile 2023 partirà la raccolta firme per la campagna referendaria denominata “L’Italia per la pace” promosso dalla Cooperativa di mutuo soccorso ecologica Generazioni Future (erede della visione del mondo dei beni comuni di Stefano Rodotà), portavoce prof. Ugo Mattei, unitamente al Comitato Ripudia la Guerra, portavoce il prof. Enzo Pennetta.

Giovedì 27 aprile 2023 ore 20.30

La crisi israeliana 

nel terremoto sociale e politico

dell’area euromediterranea

cerniera del “nuovo disordine mondiale”.

a cura del “Centro di documentazione contro la guerra”

Per seguire on-line, chiedi il link a questo Indirizzo di posta eletronica

Campagna Amnesty International per la chiusura di Guantanamo. Da 21 anni il centro di detenzione di Guantánamo è una vergogna per i diritti umani. La maggior parte dei detenuti non è mai stata accusata di nessun reato. Troppi hanno subito feroci torture e maltrattamenti.

Il centro di Guantánamo deve chiudere!

Firma ora l’appello di Amnesty International.

Pubblicato il numero 1/2023 della Rivista “Diritto, Immigrazione e Cittadinanza” promossa da ASGI e Magistratura Democratica dal 1999.
Dal 2017 la Rivista è passata dal formato cartaceo al sito internet dove pubblica i suoi contenuti gratuitamente online.

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1 commento

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