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26 gennaio 2022     

Rassegna anno III/n. 025

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I titoli

Libano: La Banca Mondiale suona di nuovo l’allarme per la situazione economica.

Egitto: Un portale raccoglie i video documentari della rivolta di piazza Tahrir del 2011.

Israele: Si dimette il presidente della società NSO dopo lo scandalo Pegasus, usato dalla polizia per spiare gli oppositori.

Libia: Gli scandali inseguono il governo. Arrestato per corruzione il ministro della Sanità.  

Iran: Condannato a 8 anni di reclusione un turista francese accusato di spionaggio.

Kuwait: Le donne non potranno arruolarsi nell’esercito.

Oman: Inaugurata la più grande centrale di energia solare del paese.

Le notizie

Libano

La Banca Mondiale ha lanciato per l’ennesima volta l’allarme per l’economia libanese. È la crisi più acuta nel mondo negli ultimi 150 anni. La situazione è stata definita come “depressione economica deliberata”. Secondo il rapporto, la crisi è provocata dall’élite politica che ha retto da decenni le sorti del paese e lo ha letteralmente spolpato. Nel 2021, il prodotto interno lordo è calato del 10,6% mentre il debito pubblico è salito al 183% del PIL.   

Egitto

Il movimento egiziano “6 aprile” (https://twitter.com/shabab6april), per commemorare la rivolta del 25 gennaio 2011, ha lanciato un sito-archivio che documenta con video tutti i fatti salienti della giornata che ha cambiato la storia egiziana. Si intitola 858 che è il numero delle ore di video-documentari raccolti. È in arabo ed in inglese ed ha un dominio registrato in Marocco. Per visitare l’archivio e per contatti oppure manda email: 858@858.ma .

Israele

Il presidente di NSO Group, Asher Levi, si è dimesso dopo la conferma da parte della polizia dell’uso del programma Pegasus contro oppositori israeliani. Lo scandalo internazionale che aveva coinvolto il gruppo informatico di Herzliya è stato sempre negato o minimizzato. Lo scoop che ha defenestrato l’executive chairman è stato pubblicato dal giornale in lingua ebraica “Calcalist”, sostenendo che le forze di sicurezza utilizzano lo spyware dal 2013. Il capo della polizia ha ammesso la vicenda e la procura generale ha disposto le indagini. Lo scandalo Pegasus ha avuto un’estensione internazionale per il coinvolgimento della società israeliana nello spionaggio sui telefonini di migliaia di capi di Stato, di governo, di oppositori e giornalisti in tutto mondo. Le misure più drastiche sono arrivate da Washington che ha inserito il gruppo nella lista nera.

Libia

Un altro scandalo travolge il governo Dbeiba. Il ministro della Sanità, Alì Zenaty è stato arrestato nel quadro di inchieste della magistratura su episodi ripetuti di corruzione. Le indagini aperte riguardano due filoni: le importazioni di strumentazioni sanitarie e medicine ed i contratti per le cure in cliniche private all’estero. Le indagini sono partite in seguito ai rapporti dell’ente di controllo contabile che ha rilevato incongruità tra i prezzi praticati e quelli del mercato internazionale. Gli inquirenti hanno registrazioni di funzionari del ministero che imponevano tangenti alle società private. Un mese fa è stata arrestata la ministra della Cultura, Mabrouka Toghi Othman, sempre per accuse di corruzione. I libri di testo scolastici, che in Libia vengono distribuiti gratuitamente, sono stati stampati in tipografie estere a prezzi lievitati.

Iran

Il cittadino francese Benjamin Brière è stato condannato da un tribunale iraniano a 8 anni di reclusione per “spionaggio”. Il suo avvocato ha definito il processo “una farsa”. Brière è un turista che ha girato l’oriente in caravan con ultima tappa l’Iran, quando è stato arrestato nel maggio 2020. La polizia lo accusa di aver scattato fotografie in luoghi vietati. Il ministero degli Esteri francese ha definito la sentenza “inaccettabile”. Teheran usa questi casi giudiziari per fare pressioni diplomatiche nelle trattative per il nucleare in corso a Vienna. All’inizio di gennaio una dipendente del British Council, Aras Amiri, è stata liberata dopo diversi anni di carcere, sempre con l’accusa di spionaggio.

Kuwait

Le donne in Kuwait non potranno più arruolarsi nell’esercito. Lo ha decretato una fatwa sulla base della Sharia islamica, emessa da un consiglio religioso statale interpellato dal ministero della difesa. L’agenzia stampa Kuna ha scritto che il ministro Mohammed Jaber al-Alì ha annullato il decreto dello scorso anno per l’arruolamento di donne nelle forze armate. La fatwa vieta alle donne di essere ingaggiate in mansioni di combattimento ed anche il loro impiego in reparti promiscui. Sono invece ammesse le assunzioni per funzioni amministrative e nelle unità sanitarie militari.

Oman

È stato inaugurato il più grande progetto di energia pulita nel sultanato: una centrale elettrica di energia solare di 500 megawatt di potenza. L’investimento si aggira sui 400 milioni di dollari. La stazione Ibri occupa un’area di 13 milioni di metri quadrati e utilizzerà un milione e 500 mila pannelli. Il progetto è realizzato da un consorzio misto pubblico-privato con la partecipazione della società saudita AcwaPower e rientra in un programma più esteso di investimenti nel settore dell’energia rinnovabile (solare ed eolico) per ridurre le emissioni di anidride carbonica. L’obiettivo è quello di raggiungere, entro il 2030, una produzione del 30% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili.

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