Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

29 gennaio 2022     

Rassegna anno III/n. 028

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I titoli

Iraq: Sei razzi sull’aeroporto internazionale di Baghdad. Due aerei danneggiati.

Siria: Jihadisti irriducibili assediati nel carcere di Hasaka. Trovati 18 corpi di combattenti curdi presi in ostaggio.

Israele: Il premier Bennett promette che non ci sarà nessuno Stato palestinese.

Palestina Occupata: Nel villaggio di Nah-halin 150 case sono a rischio di demolizione.

Turchia: Scandalo appalti truccati assegnati a società amiche del partito islamista al potere.

Etiopia: Medici fanno la fila dell’assistenza alimentare in Tigray.    

Arabia Saudita: Interi quartieri saranno demoliti per progetti “moderni” di urbanizzazione.

Le notizie

Iraq

L’aeroporto internazionale di Baghdad è stato colpito con sei razzi che hanno danneggiato due aerei civili. Il premier Al-Kadhimi ha condannato l’accaduto definendo gli autori “terroristi che vogliono calpestare l’immagine del paese nel mondo, ma non rimarranno impuniti”. L’ufficio stampa delle forze armate ha comunicato di aver individuato il veicolo dal quale sono stati lanciati i razzi, parcheggiato nella città di Abu Ghraib, ad ovest della capitale. Nelle vicinanze sono stati rinvenuti 3 razzi pronti per il lancio. Nei pressi dell’aeroporto è collocata una struttura che ospita i consiglieri statunitensi e della Nato.

Siria

L’ONU chiede di salvare i minori figli di jihadisti che erano all’interno del carcere di Ghweiran, di essere rilasciati e trasferiti in strutture non carcerarie adatte alla loro età. Ha fatto appello alle nazioni dalle quali provengono i genitori di questi bambini, di riprenderli e dare loro un’educazione che li salvi dal percorso dottrinale di jihadismo. Questi bambini erano stati usati come scudi umani, dai jihadisti asserragliati all’interno del carcere, prima di arrendersi. Le forze democratiche siriane hanno informato che 18 combattenti curdi, che erano ostaggi nelle mani dei daieshisti, sono stati trovati uccisi. Nel carcere si troverebbero ancora circa 80 miliziani irriducibili, barricati in un piano sotterraneo di una palazzina. Non hanno risposto agli inviti di resa in cambio della salvezza; gli assedianti intendono prenderli per fame.

Nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU c’è stato uno scontro verbale tra i rappresentanti russo e statunitense. Il primo ha accusato le truppe USA di agire al di fuori della legalità e di aver bombardato indiscriminatamente zone abitate, con risultati che non si conoscono ancora sul numero delle vittime tra la popolazione civile.

Israele

Il premier israeliano Bennett ha dichiarato che non permetterà la creazione di uno Stato palestinese e non ci sarà nessuna trattativa, sulla base degli accordi di Oslo. “Se nella seconda parte della legislatura, dopo il passaggio della presidenza del Consiglio a Lapid, saranno avviate trattative con i palestinesi, farò cadere il governo”. Bennett ha rivelato anche che, lo scorso maggio, durante le trattative per la formazione del governo alternativo a Netanyahu, ha ricevuto minacce dall’ex premier: “Mi ha detto che avrebbe scagliato contro me dei droni per farmi fuori” – poi ha smussato – Forse intendeva il suo esercito di supporter nei social, nei media e sul web”. La coalizione “macedonia” messa insieme da Bennett e Lapid ha un unico collante l’opposizione a Netanyahu, accusato di corruzione in 3 processi.

Palestina Occupata

Nel villaggio Nah-halin, a sud di Betlemme, l’esercito di occupazione israeliano minaccia di demolire 150 case di proprietà di palestinesi. Il pretesto è il solito: mancanza di autorizzazioni, che in realtà le autorità militari non concedono mai, anche dopo decenni. Durante il mandato britannico (prima della costituzione dello Stato di Israele) il territorio del villaggio constava di 24 mila donum (unità di misura territoriale equivalente a 1000 mq). Nel ’48, metà dei terreni sono stati annessi ad Israele per la costruzione di una colonia e poi nel ’67, altri terreni sono stati considerati zone militari chiuse, dove sono state realizzate altre tre colonie che accerchiano il villaggio. Attualmente il terreno a disposizione dei 10 mila abitanti è di soltanto 1100 donum, più altri 4.000 ricadenti nella zona C, cioè sotto il controllo dell’esercito israeliano, secondo la classificazione degli accordi di Oslo. La popolazione non intende mollare e coltiva i terreni agricoli in mezzo a mille difficoltà, non ultime le aggressioni armate dei coloni.    

Turchia

Scandalo di appalti truccati per miliardi di lire turche. Lo ha rivelato il Partito Popolare Repubblicano, all’opposizione. Il leader Kemal Kılıçdaroğlu ha rivelato, in una conferenza video, che nel 2018 un importante bando era stato vinto da una ditta che ha presentato l’offerta di 3,19 miliardi di lire (800 milioni di $), ma l’appalto non è stato assegnato. Due anni dopo è stato rifatto lo stesso bando che lo ha vinto un’altra ditta con un’offerta di 9,45 miliardi di lire (1,3 miliardi di dollari).  Retoricamente il leader politico dell’opposizione si è chiesto “Come mai la prima ditta che ha presentato un’offerta di circa un terzo del valore della seconda non si è vista aggiudicare l’appalto? Forse perché non faceva parte della banda delle cinque società vicine al partito islamista?”.

Etiopia

Medici e personale sanitario in Tigray sono costretti a chiedere l’elemosina per sfamare le famiglie. Da otto mesi non ricevono i loro stipendi e nella provincia le banche sono chiuse. L’assedio sulla provincia ribelle è ermetico e dalla metà di dicembre non è entrato neanche un camion di aiuti umanitari. Soltanto mercoledì scorso una carovana della Croce Rossa Internazionale è riuscita a far giungere a Makallè una carovana di aiuti sanitari. Secondo la FAO, il 40% della popolazione (5,5 milioni di persone) è a rischio fame.

Arabia Saudita

Le autorità saudite stanno proseguendo un piano di demolizioni a tappeto in diversi quartieri di Jedda, soprattutto nella centralissima Medina. Il motivo è quello di dare “un assetto urbano moderno e creare attrattive per i turisti”. Secondo le autorità la maggior parte delle case è abusiva. Decine di magliaia di cittadini si sono trovati senza casa e non hanno potuto prelevare i mobili prima dell’arrivo dei bulldozer. Migliaia di famiglie passano la notte in auto perché non hanno i soldi per affittare o comprare un’abitazione in un’altra zona. La maggior parte dei quartieri sotto demolizione sono abusivi e costruiti su terreni demaniali. Lo Stato pagherà un indennizzo, per i terreni, soltanto a coloro che hanno documenti di proprietà e per la costruzione demolita a tutti, anche per quelle abusive.

Approfondimenti

Vent’anni di guerra afghana. Cronaca di un fallimento

di Daniela MusinaDelina Goxho

Echi della stampa araba n. 9

A cura di Francesca Martino

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