Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

22 febbraio 2022

Rassegna anno III/n. 052

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Anbamed da oggi è una testata giornalistica, con direttore responsabile il collega e amico Federico Pedrocchi. N. cronologico 1615/2022 del 21/2/2022 RG n. 687/2021.

Nella rubrica Approfondimenti pubblichiamo l’appello di Silvana Barbieri dell’Associazione Fonti di Pace, in solidarietà con i prigionieri curdi in Turchia: Basta una cartolina!

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I titoli

Yemen-Arabia Saudita: Continua il lancio di droni Houthi yemeniti sul sud dell’Arabia Saudita.

Libia: Prove di mediazione tra i due governi, ma Dbeiba annuncia unilateralmente elezioni a giugno.

Sudan: 40 attivisti rilasciati dalle carceri della giunta militare. Iniziata la visita dell’esperto ONU, Adama Dieng.

Egitto: I familiari di un detenuto vengono informati della sua morte una settimana dopo.

Qatar-Iran: Visita del presidente Raissi a Doha, per una prova di distensione con i paesi arabi del Golfo.

Iran: Un caccia cade su una scuola a Tabriz.

Le notizie

Yemen-Arabia Saudita

L’aeroporto di Jazan, nel sud dell’Arabia Saudita, è stato colpito da un drone lanciato dai ribelli Houthi yemeniti. Secondo il comando militare di Riad, il drone è stato intercettato e colpito in cielo. I rottami dell’esplosione hanno causato 16 feriti tra passeggeri e lavoratori. La guerra in Yemen sta devastando il paese da sette anni, senza che ci siano seri impegni internazionali per mettere fine alle violazioni, impedire i bombardamenti sauditi e emiratini e portare le parti yemenite al tavolo delle trattative. Il peso del petrolio saudita e le importazioni di armi di Raid hanno zittito qualsiasi ruolo della diplomazia.

Libia

Il presidente del Congresso Meshri ha convinto i due premier Basha-Agha e Dbeiba ad incontrarsi ad Ankara, con la mediazione del governo turco. Nella mattinata di ieri, una delegazione di esponenti di Misurata ha fatto visita a Tripoli ed ha incontrato separatamente i due premier, per evitare lo scontro militare. Non è chiara la proposta di mediazione.

Dbeiba ha tenuto un discorso, trasmesso in diretta Fb e da diverse testate, annunciando elezioni da realizzare a giugno. Ha detto: “Restituiamo la parola al popolo”. Un discorso che è sembrato populista. Ha compiuto un attacco insensato contro la politica (“Tutti i guai che abbiamo vissuto in questi anni e le guerre sono causate dalla politica”);”Contro ogni guerra, diamo la parola al popolo”; non ha presentato la proposta di legge elettorale, che aveva annunciato precedentemente. Le elezioni -secondo il premier in carica- dovrebbero avvenire soltanto per eleggere il nuovo Parlamento e non il presidente. La stessa proposta che faceva la corrente politica della Fratellanza Musulmana.  

Sudan

Si sono svolte ieri, in molte città sudanesi, imponenti manifestazioni contro la giunta militare. “Il popolo vuole un governo civile” e “Liberazione degli arrestati” sono gli slogan scanditi. Dal 25 ottobre la gente scende in piazza quotidianamente, malgrado la repressione dura che ha ucciso finora 82 attivisti. La giunta militare, in occasione della visita a Khartoum dell’esperto dei diritti umani Adama Dieng, ha liberato 40 detenuti politici. Dieng è stato incaricato lo scorso novembre dall’Alta Commissione ONU per i Diritti Umani di verificare la situazione in Sudan. Ieri si è incontrato con il ministro ad interim della Giustizia El-Helu e si incontrerà con attivisti e forze politiche.   

Egitto

Le autorità carcerarie egiziane non rispettano più neanche le leggi. La famiglia di un detenuto è venuta a sapere della morte del loro parente in carcere, una settimana dopo. Le norme, invece, obbligano la direzione del carcere di informare la famiglia entro 24 ore dal decesso. Tamer Fikri, 50 anni, scontava una condanna a 10 anni per appartenenza ad un’organizzazione illegale. È morto nel carcere di Minia, circa 250 km a sud del Cairo, ma i suoi parenti sono venuti a sapere della scomparsa soltanto il giorno delle visite, una settimana dopo, quando è stato indicato loro l’ospedale dov’era stato trasferito il corpo.  

Qatar-Iran

A Doha si è svolto l’incontro tra l’emiro Tamim Al-Thany e il presidente iraniano Raissi. La visita avviene alla vigilia del vertice per il gas ospitato dal Qatar. I due paesi hanno firmato diversi accordi commerciali e di cooperazione economica. Doha tenta di giocare il ruolo di mediatore tra Teheran e Riad per la ripresa delle relazioni diplomatiche e tra Europa e Iran per eventuali forniture di gas, in caso mancassero le forniture energetiche dalla Russia.   

Iran

Un caccia F-5 è caduto alle 09:00 di ieri mattina su una scuola nel centro di Tabriz, provocando la morte di 3 persone. Il disastro è avvenuto – secondo i media locali – durante le operazioni di addestramento militare. I morti sono: i due piloti e un civile, dipendente della scuola. Il governatore della provincia di Tabriz ha spiegato che è stata evitata una strage, semplicemente perché la scuola era chiusa a causa del Covid19. La Tv di Stato ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per individuare le cause del disastro, ma dalle prime valutazione sembra prevalere l’ipotesi del guasto tecnico.

Approfondimento

NON LASCIAMOLI SOLI – BASTA UNA CARTOLINA

Il 21 marzo d’ogni anno il popolo curdo festeggia il suo capodanno, in curdo Newroz. Negli ultimi anni più del Covid è la repressione a impedire ai curdi di Turchia di festeggiare le loro feste. Tuttavia, nonostante la repressione, nonostante le migliaia di persone in carcere, Erdogan non è riuscito né a piegare il popolo curdo, né a cancellare la notevole parte democratica del popolo turco. Molta parte dei loro esponenti è in carcere da più di sei anni, senza che ancora sia stato fatto il processo, tra cui Selahattin Demirtas e Osman Kavala, inoltre, le condanne definitive risultano pesantissime, in quanto basate sull’accusa di terrorismo.

Abbiamo scelto cinque tra queste persone (si vedano le loro schede allegate) a cui inviare, a marzo, nel mese del capodanno curdo, una cartolina da parte di tutti noi. Pensate cosa può provare una prigioniera o un prigioniero politici, in carcere da oltre sei anni, ricevere una cartolina dall’Italia con una firma. Scrive Zehra Dogan (la pittrice alla quale Banksy le dedicò un murales a New York) a una amica: “La tua cartolina con l’albero mi ha fatto particolarmente piacere, e non solo a me, perché tutto il braccio carcerario l’ha sentita sua. Il carcere è fatto di corridoi strettissimi, il soffitto è molto basso, tutto l’ambiente è tetro, grigio, di tinteggiato c’è solo l’infermeria. E’ difficile descrivere la nostalgia che si può sentire per un fiore, un colore, la montagna, la campagna, la città. Il nostro braccio carcerario è tutto circondato da filo spinato. Anche se le finestre hanno le sbarre, il filo spinato che è lì a ostruire la vista delle uniche due stelle che ci appaiono alla sera”. (Zehra Dogan: “Avremo anche noi dei bei giorni”, Fandango libri, euro 22).

Mandiamo loro una cartolina da dove abitate! Fate sentire a queste persone di essere meno soli, per loro può essere molto, e lo può essere anche per tutti quelli che sono in carcere con loro.

Qui sotto trovate gli indirizzi, il francobollo per una cartolina da mandare in Turchia, indipendentemente di quanto ci scrivete sopra, costa euro 1.30.

Scrivete se potete un messaggio di augurio in italiano e in inglese (evitate messaggi politici per non dare la scusa alla censura di distruggere la cartolina).

HAPPY NEWROZ PIROZ BE AUGURI PER IL NEWROZ

Silvana Barbieri

Fonti Pace onlus

Le schede dei prigionieri le trovate su http://www.puntorosso.it/iniziative.html

Indirizzi dei prigionieri:

1- Figen Yüksekdağ

Kandıra 1 Nolu F Tipi Cezaevi A3-15

Kocaeli, Turkey

2- Leyla Güven

Elazığ Kadın Cezaevi, Ataşehir Mah.

Elazığ, Turkey

3- Selahattin Demirtaş

Edirne F Tipi Cezaevi B1-38,

Edirne, Turkey

4- Osman Kavala

Silivri F Tipi 9 Nolu Kapali Cezaevi,

Istanbul/Turkey

5- Aysel Tuğluk

Kocaeli Kandıra 1 Nolu F Tipi Cezaevi A3-15,

Kocaeli, Turkey

Letture

il 3 marzo uscirà nelle librerie “Una persona alla volta”, di Gino Strada: un racconto appassionato delle sue radici, del suo lavoro, della nascita e dell’attività di EMERGENCY, una riflessione radicale sull’abolizione della guerra e sul diritto universale alla salute.

“Una persona alla volta” è il racconto in prima persona dell’impegno e delle esperienze che lo hanno condotto da giovane chirurgo di Sesto San Giovanni fino a Paesi lontani sconvolti dalla guerra, per seguire un’idea: i diritti sono di tutti o sono privilegi.

Per acquistarlo: Emergency shop

Approfondimenti

Turchia: appello per il rilascio immediato dell’avvocata Aysel Tuğluk

Grazie alla segnalazione dell’amica e compagna Silvana Barbieri pubblichiamo questo appello lanciato da un’associazione turco-tedesca di Berlino. I nostri lettori sono invitati a firmare la petizione tramite il link, in fondo all’appello.

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Echi della stampa araba n. 11

In questa rubrica riprendiamo in sintesi, ma fedelmente, opinioni, commenti ed editoriali apparsi sulla stampa araba, che valutiamo siano di un certo interesse per il lettore italiano.

La pubblicazione non significa affatto la condivisione delle idee espresse.

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