Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica. Direttore responsabile: Federico Pedrocchi)

24 agosto 2022.

Rassegna anno III/n. 231

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Per ascoltare l’audio:    

                                                     

Le vignette sono QUI

 È iniziato il settimo mese di guerra russa in Ucraina.

Alaa Abdel Fattah ha iniziato lo sciopero della fame il 2 aprile, nel carcere egiziano di Wadi Natroun. In Italia dal 28 maggio è in corso un digiuno solidale a staffetta per chiedere la sua liberazione.

Oggi digiunano Marina Atti e Paolo Pignocchi, di Amnesty International Italia – Coordinamento Europa – Circoscrizione Marche. 

Appello della redazione di Anbamed ai lettori ed ascoltatori di aderire alla staffetta solidale di sciopero della fame per un giorno.

Per maggiori info: http://www.invisiblearabs.com

Il 30 giugno, Anbamed ha spento la seconda candelina. Due anni fa è iniziata questa maratona dell’informazione quotidiana sul Grande Vicino Oriente. Puntuale, completa e senza interruzioni. Agli abbonati del 2022 andranno due quadri donati da Silvia Lotti e Giuseppe Di Giacinto.

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I titoli

Palestina Occupata: Un giovane palestinese ucciso nelle operazioni di rastrellamento israeliane a Nablus.

Yemen: Le milizie autonomiste avanzano verso Aden.

Siria/Turchia: Ankara ammette la collaborazione dei servizi di sicurezza dei due regimi.

Libano: Crolla un’ala dei silos del porto di Beirut.

Qatar: Espulsi i lavoratori stranieri che hanno protestato contro il mancato pagamento dei salari.

Le notizie

Palestina Occupata

Un altro giovane palestinese è stato ucciso a Nablus, durante un rastrellamento delle truppe di occupazione israeliane. Mohammed Arayishi è morto in spedale in seguito al ferimento per una pallottola di guerra che lo ha colpito nel torace. In diverse località della Cisgiordania occupata, 9 palestinesi sono stati arrestati. Da diversi mesi, l’esercito israeliano compie rastrellamenti quasi quotidiani nei territori palestinesi occupati.

Ieri, la Mezzaluna rossa palestinese ha ricevuto dalle truppe di occupazione israeliane il corpo di una ragazza di 27 anni, May Afana, assassinata dall’esercito israeliano un anno fa, in un posto di blocco a Gerusalemme est. La famiglia Afana ha potuto svolgere i funerali un anno dopo la morte della figlia. Un sadico accanimento gratuito dei generali israeliani.

Yemen

Le milizie autonomiste di Al-Amaliqa, sostenute dall’aviazione degli Emirati sono all’offensiva per conquistare la provincia di Abiyan, ad est di Aden. La nuova offensiva militare avviene dopo aver conquistato quella di Shabwa e occupato gli impianti petroliferi. L’operazione in corso tende a svuotare le province meridionali dello Yemen dalle unità dell’esercito governativo, in preparazione di un’azione secessionista, per il ritorno alla creazione di due Stati yemeniti, come nella fase precedente all’unificazione avvenuta nel 1990. Questi sviluppi rischiano di minare il processo negoziale con gli Houthi, per la fine del conflitto che insanguina uno dei paesi più poveri del mondo.

Siria/Turchia

La guerra turca di bassa intensità contro le zone dell’autonomia curda è incessante. Nella zona di Afrin le truppe di Ankara hanno colpito con l’artiglieria diversi villaggi sotto il controllo delle Forze Democratiche Siriane. In alcuni punti della linea di separazione delle truppe ci sono stati tentativi di avanzamento da parte delle milizie filo turche.

Il governo Erdogan non ha ottenuto la luce verde dai partner internazionali, per la sua offensiva su larga scala contro il nord est della Siria (Rojava), amministrato con un’esperienza democratica di convivenza tra le diverse etnie. Per aggirare questo ostacolo sta aprendo un canale diplomatico con il regime di Damasco. Il ministro degli esteri di Ankara ha ammesso che tra i due regimi sono in corso, già da tempo, incontri tra i rispettivi capi dei servizi di sicurezza. L’obiettivo di Erdogan è quello di minare il progetto di autonomia curda dall’interno.  

Libano

Un’altra ala delle torri del porto di Beirut è crollata. È il secondo crollo in poche settimane, dopo la forte esplosione di due anni fa, che aveva causato una strage con oltre 200 vittime. I silos di grano, alti 48 metri, sono pericolanti e finora non sono state intraprese procedure per la demolizione oppure di consolidamento. I familiari delle vittime chiedono di salvare le strutture rimanenti per creare un mausoleo per la memoria storica. Nel vuoto politico ed istituzionale che vive il paese, il deterioramento strutturale dell’edificio ha portato ai nuovi ripetuti crolli.

Qatar

L’associazione Equidem, in difesa dei diritti dei lavoratori, ha denunciato che il governo del Qatar ha espulso 60 lavoratori migranti che avevano compiuto, all’inizio di agosto, uno sciopero con presidio stradale. I lavoratori rivendicavano il pagamento di 7 mesi di salari arretrati. Il governo di Doha ha ammesso l’arresto dei lavoratori che hanno partecipato alla protesta. Equidem ha ricevuto comunicazioni di lavoratori del Nepal e dell’Egitto, che confermano l’avvenuta espulsione. La Coppa del mondo UEFA 2022, che si terrà a Doha a partire del mese di novembre, è costata finora la morte di 6500 lavoratori stranieri, nei 10 anni di lavori per la costruzione degli impianti sportivi e delle strutture di ricezione turistica collegate. (per approfondire l’argomento: QUI)    

Approfondimenti

Finestra sulle Rive Arabe n. 4

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1 commento

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