Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno IV/n. 355 (1242)

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Appello

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

L’ambulatorio della Mezzaluna rossa palestinese a Jebalia è stato occupato dai soldati israeliani, hanno portato via tutti gli uomini, tra i malati e il personale sanitario, chiudendo donne e bambini in un locale, senza nessuna assistenza, senza cibo e senza acqua. Rischiano la morte se entro oggi non saranno soccorsi.

Colpita da un bombardamento aereo una scuola piena di sfollati, sempre a Jebalia, causando la morte di oltre 60 persone, in maggioranza bambini e donne. Ferito il direttore degli ospedali di Gaza, Munir Bursh, in un bombardamento su Jebalia, ieri sera. Uccisa sua figlia, Jana.

I bombardamenti hanno toccato tutti i centri abitati di Gaza. Secondo un organismo dell’ONU, due terzi delle costruzioni a Gaza city sono stati distrutti e un terzo di quelle di Khan Younis.

La moschea centrale di Gaza, dopo essere stata occupata per un mese dalle truppe per oltre un mese, è stata minata e fatta saltare completamente.

L’esercito israeliano ha annunciato il ritiro della Brigata 13 delle truppe speciali Golani, in seguito alle forti perdite tra le loro file, in un dispiegamento delle forze militari a Gaza.

Dopo 77 giorni di guerra guerreggiata contro i civili di Gaza, Hamas è ancora capace di colpire Tel Aviv con il lancio di razzi dal nord di Gaza.

OMS/UNICEF/PAM

Il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebryeusus, ha messo in guardia dalla diffusione di malattie infettive tra gli sfollati palestinesi a causa della fame, mancanza di acqua e il freddo. “Gli orrori sono infiniti per gli sfollati in quello che appare un inferno in terra. La carneficina deve finire!”.

L’Unicef ha affermato in un nuovo rapporto che “metà dei bambini di gaza è a rischio morte per la mancanza di acqua. La disponibilità attuale di acqua non potabile è di un litro e mezzo al giorno, metà del fabbisogno vitale giornaliero. È una condanna a morte per un milione di minori palestinesi”.

La situazione nella Striscia di Gaza è “sempre più disperata e caotica”, ha dichiarato Carl Skau, vicedirettore esecutivo del Programma Alimentare Mondiale (PAM) a New York, dopo aver visitato di recente Gaza. “La triste realtà è che 9 persone su 10 non mangiano abbastanza e non mangiano tutti i giorni-, ha affermato Skau – Non sanno da dove arriverà il prossimo pasto”. La situazione umanitaria è “davvero sull’orlo del collasso”, secondo Skau, che ha sottolineato come non sia possibile effettuare consegne regolari nelle condizioni attuali. 

ONU

Per l’ennesima volta, il Consiglio di Sicurezza ha rinviato il voto sulla bozza di risoluzione che chiede l’aumento delle forniture di aiuti umanitari alla popolazione di Gaza. La delegazione statunitense continua ad annunciare la disponibilità ad ammettere la richiesta di far fronte all’emergenza alimentare per i quasi due milioni di gazzawi, ma non approva i testi di compromesso proposti e insiste nell’inserire la condanna di Hamas come movimento terrorista nel testo, senza nessun accenno ai crimini dell’esercito israeliano contro la popolazione civile. Un ricatto disumano.

Prigionieri

Le Brigate Qassam hanno pubblicato le foto di tre ex soldati israeliani, prigionieri nelle sue mani, che – sostiene l’ala militare di Hamas – sono stati uccisi in un bombardamento israeliano.

Fonti del Cairo hanno parlato di un nulla di fatto nella visita al Cairo di Ismail Hanie, presidente dell’ufficio politico di Hamas. Non è stato possibile discutere nessuna proposta di scambio prigionieri, “perché le condizioni di una trattativa non ci sono, a causa dei continui bombardamenti e occupazione”. Hanie ha lasciato il Cairo e non è stata svolta nessuna conferenza stampa, segno del fallimento della missione egiziana. Una fonte di Hamas ha affermato che l’unica opportunità per lo scambio di prigionieri è quella di “tutti contro tutti” dopo la fine definitiva dell’aggressione e ritiro dell’esercito dell’occupazione.

La stampa israeliana aveva pubblicato alcuni elementi di una proposta di Tel Aviv: una tregua limitata a una settimana per permettere il rilascio di 40 prigionieri israeliani nelle mani di Hamas, in cambio di 120 detenuti, tra i quali alcuni di condanne alte. Sempre secondo la stampa israeliana, Hamas avrebbe insistito sul rilascio di Marwan Barghouti. Il movimento palestinese ha mantenuto invece la sua unica proposta: “tutti contro tutti” e la trattativa inizia soltanto dopo la fine dell’aggressione.

Cisgiordania e Gerusalemme

Irruzione delle truppe in assetto di guerra a Ramallah, Yaabad, Halhoul, Tobas e Betlemme. Decine di feriti con colpi di arma da fuoco, tutti in testa e al torace. Chi ha sparato ha inteso uccidere. Uno scontro impari tra mitra e pietre.

A Gerusalemme permane la chiusura delle vie per raggiungere la moschea di Al-Aqsa, impedendo ai fedeli musulmani di compiere la preghiera collettiva del venerdì.

Dal 7 ottobre 303 morti e 4.655 arrestati in Cisgiordania. Nei rastrellamenti quotidiani e generalizzati, le truppe erano sempre accompagnate da bulldozer, per la demolizione delle case degli attivisti. Una guerra non dichiarata.

Libano

L’esercito israeliano ha intercettato un drone lanciato dal territorio libanese. Hezbollah ha dichiarato di aver preso di mira 6 raggruppamenti militari dell’esercito israeliano nel nord Galilea e nei territori libanesi occupati. L’esercito di Tel Aviv ha compiuto raids aerei su tutta la fascia di confine e con particolari attacchi è stata colpita Khiam. Due civili uccisi e almeno altri 10 feriti.

Sudan

La provincia di Al-Jazira vede una nuova ondata di fuga della popolazione, dopo l’occupazione del capoluogo Wadi Madani da parte delle milizie di Hamidati. “Sono fuggiti 300 mila persone a seguito degli scontri tra l’esercito e le milizie”, ha detto un funzionario dell’ONU. Il programma alimentare delle Nazioni Unite non è più in grado di distribuire gli aiuti nelle zone della provincia, dove sono in corso duri combattimenti.

Secondo attivisti, “nel capoluogo ci sono ancora cadaveri per le strade, in seguito ai duri combattimenti della scorsa settimana. Le milizie hanno avviato una campagna di arresti arbitrari e si registrano molti dispersi”. Una guerra dimenticata.

Notizie dal Mondo

Sono passati 21 mesi e 28 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Dagli Stati Uniti niente più armi all’Ucraina fino al nuovo anno. Il braccio di ferro tra l’amministrazione Biden e il Congresso ha bloccato i finanziamenti militari.

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Approfondimenti

A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

Per Ocalan. Pensieri che spezzano le sbarre: non potete imprigionare le idee!
  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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