Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 017 (1268)

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Appello

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie

Genocidio a Gaza

163 civili palestinesi sono rimasti uccisi nella sola giornata di ieri. Il totale delle vittime è 24.448 e i feriti sono 61.504. Un’altra notte d’incubo in tutta la Striscia.

A Khan Younis oltre ai bombardamenti aerei e di artiglieria, le truppe a terra hanno avviato la procedura delle demolizioni delle case con la dinamite.

All’alba di oggi, dopo un bombardamento anche i soccorritori sono stati attaccati da un secondo raid con elicotteri e droni.

Nel centro della Striscia, interi quartieri sono stati rasi al suolo a Nuseirat. Nei campi profughi di Rafah, dove sono raccolti gli sfollati dal nord, i caccia israeliani hanno compiuto lancio di missili contro le case densamente abitate.

Il cimitero di Khan Younis è stato divelto dalle truppe israeliane con i bulldozer lasciando i corpi delle vittime senza sepoltura e oggetti ad essere divorati dai cani randagi. L’intervento sul cimitero è avvenuto dopo un intenso bombardamento sulla zona. I missili hanno lambito l’ospedale da campo giordano, situato ad un centinaio di metri dal cimitero. Un soldato giordano è stato ferito ed è stato evacuato in elicottero verso il territorio giordano. Un comunicato di Amman accusa Israele di aver violato gli accordi bilaterali, compiendo una violazione delle convenzioni internazionali che vietano di prendere di mira gli ospedali.  

Settimo giorno di interruzione delle comunicazioni di telefonia cellulare e Internet.

Le agenzie dell’ONU denunciano che almeno un milione di sfollati palestinesi soffrono dell’estrema carenza di cibo, e oltre la metà di questi sono in fase avanzata di fame e a rischio di morte.

Cisgiordania e Gerusalemme est

La situazione in Cisgiordania si avvicina sempre di più a quella di Gaza. Ieri, 10 assassinati in Cisgiordania con azioni di esecuzioni di piazza extragiudiziali. A Tulkarem l’incursione militare ha portato all’arresto di oltre 100 attivisti palestinesi. L’operazione dura da due giorni e le esecuzioni sono avvenute con droni. Centinaia di case e esercizi commerciali sono state distrutte con i bulldozer. Le strade sono state divelte per mettere fuori uso gli impianti dell’acquedotto, fognature e linee elettriche. Una vendetta collettiva per domare la resistenza contro l’occupazione.

Anche la sede dell’UNRWA a Gerusalemme est adesso è presa di mira dalle forze di occupazione. Il vice sindaco ha dichiarato provocatoriamente che sarebbe necessario accertarsi che non ci siano tunnel sotto la struttura.

Israele

La rottura al vertice governativo di Tel Aviv è oramai sotto gli occhi di tutti. Netanyahu ha tolto al ministro della difesa, Galant, la possibilità di seguire il dossier delle trattative con Qatar per la consegna delle medicine alla popolazione di Gaza (cioè all’amministrazione sanitaria di Hamas), in cambio della fornitura delle medicine ai prigionieri israeliani nelle mani palestinesi. I due uomini sono d’accordo sul proseguimento della guerra genocida contro Gaza, ma sono in conflitto per la futura guida del governo alla fine della guerra. La bagarre nel vertice politico israeliano è nata dopo la dichiarazione di un dirigente di Hamas che i camion di medicine non saranno perquisiti dall’esercito israeliano. Immediatamente i ministri estremisti hanno chiesto spiegazioni, altrimenti avrebbero abbandonato la coalizione.

Yemen

Gli Stati Uniti hanno colpito con missili il territorio yemenita, poco dopo mezzanotte ora locale. L’attacco è avvenuto dopo che Washington aveva riclassificato gli Houthi come organizzazione terroristica internazionale. E gli Houthi hanno classificato gli Stati Uniti come un paese canaglia. In risposta agli attacchi militari statunitensi sul territorio yemenita, i miliziani hanno lanciato missili contro una nave commerciale statunitense. Secondo Centcom la nave è stata colpita da un missile, provocando un incendio a bordo, ma senza vittime. La nave ha proseguito il suo viaggio.

Iran

Il Pakistan ha bombardato il territorio iraniano nelle prime ore di stamattina. Diversi missili sono caduti sulla città di Sarawan, uccidendo almeno 7 persone. È la risposta al bombardamento iraniano di ieri. La mediazione cinese tra Teheran e Islamabad era fallita a raffreddare la tensione, dopo il bombardamento iraniano di ieri in territorio pachistano. Teheran aveva rassicurato il Pakistan che non ha nessuna intensione di violare la sovranità, ma non ammette che il suo territorio venga minacciato. Lo stesso ha affermato oggi il governo pakistano. È un cane che si morde la coda. La risposta era nell’aria. Il ministro della difesa pakistano aveva ordinato alla popolazione di allontanarsi dalle zone di confine. Una telefonata di fuoco tra i due ministri degli esteri. “La lotta contro i movimenti autonomisti va coordinata e non con azioni unilaterali di aggressione”, aveva detto il ministro pachistano.

Islamabad ha richiamato il suo ambasciatore a Teheran e ha vietato il ritorno di quello iraniano, attualmente in patria, alla sua sede. Il ministero degli esteri pachistano ha duramente condannato la violazione del territorio nazionale che ha causato l’uccisione di civili innocenti, tra i quali due bambini e tre ragazze minorenni. Il comunicato aggiunge anche che questa aggressione è provocatoria ed inaccettabile e che il Pakistan si riserva il diritto di rispondere. E la risposta non è tardata ad arrivare alzando la tensione tra i due paesi.

Ucciso in Belucistan-Sistan un generale iraniano. Hossein Jawadenver è stato colpito da ignoti con proiettili sparati da una pistola, mentre era in macchina di ritorno a casa da una missione. Le autorità sospettano che gli autori siano autonomisti belusci.

Libano

Si allarga lo scontro sul confine israelo-libanese. I bombardamenti israeliani sono stati ieri molto intensi e con armi più distruttive. I caccia hanno sorvolato i cieli libanesi per tutta la giornata. Il comando nord dell’esercito israeliano ha comunicato che 20 basi di lancio di missili nel Libano meridionale sono state colpite. Hezbollah e formazioni palestinesi hanno dichiarato di aver lanciato missili contro basi militari israeliane sulla linea di demarcazione.

Iraq-Siria-Turchia

Attacchi con l’artiglieria turca contro le zone dell’autonomia curda in Siria. I più violenti sono avvenuti a Manbij e Tal Rifaat, nella provincia di Aleppo. Nei giorni scorsi, l’offensiva turca ha colpito, con i bombardamenti aerei e droni, centrali elettriche, raffinerie, unità di pompaggio idriche provocando l’interruzione dell’elettricità e dell’acqua in molte città del nordest siriano, sotto l’amministrazione autonoma curda. Leggi tutto

Cultura

Anche questa notizia non sbarcherà sulle pagine dei giornaloni della scorta mediatica di Netanyahu. Oltre mille intellettuali europei e internazionali hanno sottoscritto un appello a boicottare gli enti culturali pubblici tedeschi, vista la discriminazione antipalestinese in corso dall’inizio della guerra israeliana a Gaza. Tra i firmatari la premio Nobel per la Letteratura 2022, Annie Ernaux. Ha firmato l’appello anche la scrittrice bosniaca Lana Bastašić, che ha sciolto il rapporto con la sua casa editrice tedesca. I promotori dell’iniziativa contestano il doppio standard che i circoli culturali ufficiali tedeschi compiono a danno della cultura palestinese e contro tutti coloro che esprimono solidarietà al popolo palestinese o chiedono il cessate il fuoco a Gaza.

A metà ottobre, la Fiera del Libro di Francoforte si era schierata sfacciatamente con Israele e contro la cultura, cancellando l’assegnazione di un premio alla scrittrice palestinese Adania Shibli, che nel romanzo “Un dettaglio minore”, pubblicato in Italia da La nave di Teseo, racconta di una ragazza palestinese rapita e uccisa da soldati israeliani nel 1949.

Nei primi due mesi di guerra a Gaza, in Germania sono stati vietati almeno 10 eventi culturali con riferimento alle posizioni di condanna all’aggressione contro Gaza espresse da artisti e autori. È stata annullata la mostra di un artista haitiano per un post sui social nel quale chiedeva il cessate-il-fuoco. La Biennale della fotografia moderna ha annullato una mostra di tre artisti bengalesi, perché uno di loro è un attivista pro Palestina.

Il senso di colpa radicato nella società tedesca si trasforma in un razzismo anti palestinese e straripa fino a diventare una censura sulla creatività, alla faccia della libertà d’espressione e di opinione.

L’altra faccia dell’antisemitismo di ieri è la discriminazione antipalestinese di oggi. La volpe perde il pelo ma non il vizio.

Notizie dal Mondo

Sono passati 22 mesi 24 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Approfondimenti

Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

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In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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