Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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Rassegna anno V/n. 040 (1291)

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Le notizie

Genocidio a Gaza

127esimo giorno di aggressione israeliana su Gaza. 107 uccisi e 142 feriti nella sola giornata di ieri. I bombardamenti sono incessanti dal cielo, terra e mare su Gaza, Khan Younis e Rafah. A Khan Younis, l’ospedale Amal è stato invaso dalle truppe israeliane, entrate con i carri armati nella struttura e si sono svolte incursioni delle squadre d’assalto all’interno delle corsie. “Tutti i contatti con il personale sono stati interrotti. La sorte di 300 medici e personale sanitario, 450 feriti e 10 mila sfollati è finita nell’ignoto”, ha detto il portavoce della Mezzaluna rossa palestinese.  

A Ginevra, l’OMS ha pubblicato un rapporto sulle istituzioni sanitarie palestinesi colpite dall’esercito israeliano nei territori palestinesi occupati (Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme est) a partire dal 7 ottobre 2023. Sono 721 le istituzioni sanitarie prese di mira, tra le quali 98 ospedali distrutti o messi fuori servizio. Distrutte 90 ambulanze e uccise 645 persone tra i quadri medici e infermieristici. 818 i feriti.

Particolarmente intensi i bombardamenti su Rafah, che rappresenta il prossimo obiettivo del genocidio israeliano contro la popolazione civile palestinese. Sono 13 le stragi compiute nella città di confine con l’Egitto nella giornata di ieri. Netanyahu ha affermato di “aver dato ordini all’esercito di prepararsi per il colpo di maglio finale contro Hamas. non si può lasciare il lavoro a metà quando ci sono 13 brigate a Rafah”. Il premier israeliano sostiene che i militari hanno concluso i preparativi per lo sfollamento dei civili da Rafah, senza però spiegare se la direzione di marcia è verso sud, cioè in territorio egiziano oppure altrove.

L’ufficio media di Gaza ha lanciato l’allarme sul pericolo di morte per fame nel nord della Striscia, dove manca tutto. “Sono finite la farina e le derrate alimentari, anche quelle per il mangime degli animali sono stati consumati dagli abitanti e non ce ne sono più nei magazzeni. Manca l’acqua e tutto quanto è necessario per sopravvivere”. Un rapporto simile è stato pubblicato dal PAM, il programma alimentare dell’ONU. Il portavoce dell’Unicef ha descritto Gaza come “il luogo dove si prova la peggior condizione di malnutrizione rispetto a qualsiasi altro luogo nel mondo”. 

Il ministro degli esteri norvegese ha messo in guardia il governo israeliano da un certo bagno di sangue in caso di offensiva di terra dell’esercito israeliano. Stephane Dujarric, il portavoce del segretario dell’ONU, ha detto senza mezzi termini: “Con una così alta densità della popolazione in un territorio tanto piccolo, chi parla di protezione dei civili in un’avanzata delle truppe di terra dice una grande bugia, per non guardare la realtà. Sarà una carneficina che si aggiunge a quelle passate e sarà oggetto di attenzione delle Corti internazionali”.

Un medico israeliano che ha servito per due mesi come ufficiale a Gaza ha scritto una lettera pubblicata, in forma anonima, su Yedioth Ahronoth. È un elenco di crimini compiuti dai soldati, in forma singola o di gruppo, che vanno dai saccheggi delle case dei palestinesi, appropriandosi di mobili d’epoca, tappeti, lavatrici, televisori, caldaie a gas e addirittura bombole di gas, caricate sui camion militari sotto gli occhi degli ufficiali, fino alle distruzioni gratuite delle abitazioni e dei mobili non trasportabili, per giungere alle sparatorie sui muri e le porte, per il gusto di distruggere danzando.  Un altro atteggiamento è quello di dare fuoco alle case o farle saltare, senza che ci siano motivi militari. La denuncia più grave nella lettera del medico ufficiale riguarda l’esecuzione di un prigioniero. “Stavo visitando le fratture subite da un gruppo d’élite che si erano arresi, uno di loro aveva una frattura e quelli che erano intorno mi hanno guardato di sbieco, come per dire cosa stai facendo? A circa 200 metri da me c’era un ufficiale che stava interrogando il capo del gruppo. Ad un certo punto ho sentito un colpo di pistola e il palestinese giaceva per terra in una bozza di sangue. Era stato giustiziato”. La lettera era stata indirizzata ai vertici dell’esercito, ma poi visto che non era stata aperta nessuna inchiesta, il medico l’ha passata al giornale. Dopo la pubblicazione, la polizia militare ha comunicato che indagherà sul caso dell’esecuzione extragiudiziale.

Trattativa

Al Cairo ci sono state ieri le trattative indirette tra una delegazione di Hamas e una del governo israeliano. Tel Aviv sostiene di aver fornito ai mediatori egiziani e qatarioti la sua posizione di rifiuto delle condizioni di Hamas. “Non ci sarà nessun impegno a concludere le operazioni militari, a rimuovere il blocco su Gaza o ammettere il ritorno della popolazione al nord della Striscia, una volta finite le operazioni di scambio di prigionieri”. La stampa di Tel Aviv ha scritto in tarda serata di ieri che la delegazione israeliana è stata richiamata dal Cairo.

Da Washington, i portavoce sostengono, invece, che “c’è ancora spazio di manovra per giungere ad una tregua per la liberazione degli ostaggi e il rifornimento di aiuti umanitari”. Nella narrazione statunitense e israeliana, lo scambio di prigionieri non compare mai come un punto essenziale della trattativa.

Cisgiordania e Gerusalemme

Un giovane palestinese è stato assassinato a Beita, nei pressi di Nablus. I soldati israeliani hanno invaso la cittadina con carri armati e hanno distrutto strade e abitazioni, scontrandosi con gli abitanti che tentavano di bloccarli con il lancio di pietre. I rastrellamenti israeliani hanno toccato quasi tutte le principali città della Cisgiordania. Decine di arrestati che portano il numero dei palestinesi finiti in carcere dal 7 ottobre a quasi 8 mila attivisti. Oltre alle incursioni dei soldati, i coloni hanno operato devastazioni e occupazioni di terre dei contadini in tutte le zone limitrofe agli insediamenti ebraici illegali.

A Gerusalemme est, le forze di occupazione hanno attaccato fedeli palestinesi musulmani che tentavano di raggiungere la moschea di Al-Aqsa. Sotto l’occupazione non c’è libertà di fede e le spianate delle moschee sono un obiettivo di occupazione da parte dei coloni messianici, che sognano di demolire le moschee per ricostruire il fantomatico Monte del tempio.

Israele

Si è svolta a Gerusalemme una manifestazione dei guerrafondai. Ex militari, coloni estremisti dei partiti sionisti e sostenitori del Likud hanno sfilato numerosi fino alla sede del governo. Hanno chiesto al premier di non arretrare e di completare il lavoro a Gaza “fino alla vittoria” e incitato alla colonizzazione della Striscia. “Gaza è israeliana”, hanno gridato.

Una mobilitazione delle destre in Israele per contrastare l’opinione prevalente di coloro che chiedono prima una trattativa per la liberazione degli ostaggi e poi completare l’operazione di annientamento dei palestinesi. Un “pacifismo” disumano all’israeliana.

Siria

Missili hanno colpito una zona residenziale ad ovest della capitale Damasco. L’agenzia stampa pubblica parla di un attacco israeliano con droni che è stato contrastato dalla contraerea ed ha causato soltanto danni. L’Osservatorio siriano parla di “forti esplosioni che hanno interessato una palazzina in un attacco che sembra un assassinio mirato di elementi militari non siriani”. È il 20esimo attacco sul territorio siriano nel 2024. Tel Aviv ha negato ogni responsabilità. Washington non ha rivendicato l’attacco.

Eni e la rapina del gas a Gaza

Il gruppo Eni (partecipato al 30% dal Tesoro italiano) ha ricevuto dallo studio legale Foley Hoag LLP di Boston, negli Stati Uniti, un avviso perché non intraprenda attività nelle aree marittime della Striscia di Gaza che appartengono alla Palestina. Lo riportano i siti delle associazioni ricorrentiLo studio legale si muove su mandato dei gruppi palestinesiper i diritti umani Adalah, Al Mezan, Al-Haq e il Centro palestinese per i diritti umani (PCHR). La questione riguarda concessioni di licenza per l’esplorazione delle acque antistanti a Gaza assegnate da Israele ad alcune società petrolifere lo scorso 29 ottobre, dopo l’inizio dei bombardamenti sulla Striscia. Quello davanti alle coste di Gaza, a circa 30 chilometri, è un giacimento il cui potenziale è stato stimato in 30 miliardi di metri cubi di gas. Secondo calcoli di economisti palestinesi potrebbe generare introiti fino ad 800 milioni di dollari l’anno.

Le associazioni palestinesi prospettano infine ad Eni il rischio di rendersi complici in crimini di guerra. Il riferimento è all’indagine per genocidio da parte della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia che potrebbe, secondo la notifica dello studio legale, avere risvolti molto gravi sulle azioni “di saccheggio” delle risorse naturali appartenenti ai Territori palestinesi occupati da Israele.

Yemen

Nuovi attacchi anglo-statunitensi sullo Yemen.  Il Pentagono ha informato di aver preso di mira 100 postazioni di lancio missilistiche nelle zone sotto il controllo degli Houthi. Le milizie hanno sostenuto che gli attacchi hanno colpito due zone nei pressi di Hodeida, il principale porto yemenita. È il terzo attacco di Washington in due giorni. “Il nostro potenziale è intatto e continueremo la battaglia a fianco delle popolazioni di Gaza fino alla conclusione delle operazioni militari e l’assedio”, hanno dichiarato.

Pakistan

I candidati indipendenti vicini al partito Insaf dell’ex premier attualmente in carcere, Oumran Khan, hanno vinto le elezioni politiche e regionali in Pakistan. 98 seggi contro i 69 vinti dal partito della Lega islamica di Nawwaz Sherif. Mancano 22 seggi da assegnare. Sia Sherif che Khan hanno dichiarato la vittoria. Il discorso di Khan è stato realizzato con l’Intelligenza artificiale, sulla base di un file audio precedentemente preparato e consegnato agli avvocati. Sherif ha detto che formerà un governo di coalizione. Le elezioni pachistane sono importanti per la stabilità della regione, perché Islamabad è una potenza nucleare in una regione turbolenta. Il potere politico reale è nelle mani dei generali che decidono le fortune e le disgrazie dei politici. Sono stati loro alla base dell’ascesa dell’ex campione di cricket, Oumran Khan, nella sua battaglia contro la corruzione, ma poi quando ha dimostrato la sua indipendenza, lo hanno disarcionato, sostenuti dall’amministrazione Biden che non aveva gradito l’astensione del Pakistan al Consiglio di Sicurezza su una risoluzione sulla guerra in Ucraina.  

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 16 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Oleksandr Syrsk, il nuovo comandante dell’esercito nominato da Zelensky, in sostituzione del popolare, Saluzny, (defenestrato con un post su X), “spera di migliorare” il rendimento dei soldati. Gli emirati arabi uniti hanno condotto una mediazione per lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina.

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