Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 089 (1340)

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Appello 1

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L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Le notizie

Genocidio a Gaza

Israele ha compiuto nella giornata di ieri sabato 8 stragi a Gaza: 82 uccisi e 90 feriti, ai quali vanno aggiunte le vittime che non è stato possibile estrarre da sotto le macerie a causa dei bombardamenti e mitragliamenti da elicotteri e droni.

Ospedali nel mirino

L’esercito israeliano ha respinto la proposta di trasferire i malati nell’ospedale Shifà in modo sicuro con l’assistenza della Croce rossa. Ci sono ancora all’interno 107 malati e feriti e 60 del personale sanitario tra medici e infermieri. Sono senza cibo e senza acqua e la loro vita è in pericolo.

Uccidere per fame

L’esercito israeliano ha sparato contro i comitati di coordinamento per gli aiuti, uccidendo 7 persone civili disarmati. I generali israeliani vietano all’UNRWA l’ingresso nel nord della Striscia, uccidono la protezione civile che si era assunta il lavoro di distribuzione e adesso sparano contro i comitati popolari che loro stessi avevano tentato di costruire chiamandoli “comitati dei notabili delle tribù gazzawi”. L’operazione politica del divide et impera non ha funzionato perché tutte le personalità della società civile palestinese, anche quelli ostili a Hamas, hanno detto no al collaborazionismo con l’esercito occupante. Lo stesso esercito non provvede alla distribuzione degli aiuti alimentari, suo compito per la legge internazionale di guerra.

I ministri degli esteri di Giordania e Egitto, in una conferenza stampa al Cairo dopo un incontro con l’omologo francese, hanno chiesto alla comunità internazionale di imporre il soccorso alimentare a Gaza, sotto l’articolo 7 della Carta dell’ONU, per evitare la morte per fame di due milioni di palestinesi.

Il portavoce dell’Unicef ha affermato che la responsabilità della morte per fame a Gaza ricade tutta su Israele, che impedisce l’ingresso degli aiuti ammassati al confine con l’Egitto.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Scontri a Gerusalemme, Nablus e El-Khalil. Nelle operazioni di rastrellamento le truppe di occupazione hanno usato le pallottole di guerra per disperdere i giovani lanciatori di pietre e bombe molotov. In un villaggio a nord di Gerusalemme, un giovane è stato ferito gravemente al torace.

Ad Ariha (Gerico), le forze di occupazione sostengono che è stato arrestato l’autore dell’agguato contro l’auto dei coloni a El-Oja. Si tratterebbe di un poliziotto dell’ANP, che si è autoconsegnato all’esercito per mettere fine all’assedio che la città stava subendo da tre giorni.

Coloni hanno sparato pallottole contro un giovane palestinese a Mahmas, ad est di Gerusalemme. 30 coloni armati sono penetrati nel villaggio, hanno distrutto diverse auto parcheggiate e lanciato pietre contro le finestre delle case. Hanno accerchiato il giovane palestinese, lo hanno picchiato e poi gli hanno sparato sulle gambe. Un altro caso di aggressione dei coloni è avvenuto a Duma, nel distretto di Nablus. “Coloni armati – secondo quanto raccontato dal sindaco, Darawshe – hanno attaccato i contadini sparando alle gambe, per costringerli ad abbandonare i terreni che fanno gola alla colonizzazione ebraica”.

ANP

Il nuovo governo palestinese inaugura i suoi lavori soffocando la libertà di stampa. I servizi di sicurezza di Ramallah hanno arrestato il giornalista Ahmed Bitawi a Nablus. Il giornalista è stato arrestato mentre svolgeva il suo lavoro durante una manifestazione serale in solidarietà con Gaza e contro il genocidio in corso. La sua famiglia ha saputo dell’arresto da una telefonata dopo mezzanotte dal carcere. Bitawi, 42 anni, è stato già arrestato per una settimana nelle carceri di Ramallah e in precedenza era stato detenuto per un anno nelle carceri israeliane. Secondo il Comitato popolare per la difesa dei detenuti palestinesi, sono 40 gli attivisti palestinesi nelle carceri dell’ANP. Bitawi è figlio del leader di Hamas, Hamed, che era stato imam della moschea di Al-Aqsa e membro del Consiglio legislativo eletto nel 2006 e poi sciolto dal presidente Abbas.

Giornata della terra palestinese

Si sono tenute in tutti i luoghi della presenza palestinese, sia all’interno della Palestina che nella diaspora, commemorazioni per la Giornata della Terra palestinese. Particolarmente sentita è stata quella a Sakhneen, città della Galilea dove sono avvenute le uccisioni dei manifestanti il 30 marzo 1976. A Gaza, in Cisgiordania le commemorazioni sono state improntate anche al pericolo incombente della privazione dei contadini palestinesi delle loro terre per destinarle ai coloni oppure ai piani militari dell’esercito di occupazione.

Amnesty International ha scritto in occasione della Giornata della Terra palestinese (30 marzo): La Giornata della Terra palestinese ricorda la lotta dei palestinesi contro l’apartheid israeliana e il prezzo della continua impunità di Israele per le violazioni che commette. I palestinesi hanno il diritto di vivere sulla loro terra senza essere soggetti a discriminazioni, persecuzioni o sradicamenti dalla loro terra”. QUI.

Per saperne di più sull’Apartheid israeliano contro i palestinesi, cittadini in Israele e colonizzati nei territori palestinesi occupati 1967, potete visitare il sito di Amnesty International in italiano: Canale YouTube AI  

La giornata della terra palestinese (30 marzo) ricorda la repressione dura della polizia israeliana, nel 1976, contro i palestinesi cittadini di Israele nella Galilea, quando sono stati uccisi 7 manifestanti che lottavano contro la confisca delle terre dei contadini palestinesi a favore dei coloni ebrei.

Israele

Arresti nelle manifestazioni di ieri e si annuncia una grande protesta per oggi davanti al parlamento. 14 manifestanti sono stati arrestati a Tel Aviv. A Gerusalemme la protesta è stata organizzata davanti all’abitazione del premier Netanyahu e decine di persone hanno superato le transenne predisposte dalla polizia, che è intervenuta con manganelli e idranti per disperdere la protesta. In un comunicato i familiari degli ostaggi hanno affermato che Netanyahu è uno ostacolo alla liberazione dei loro cari; il comportamento del premier è un crimine e se non facciamo tutto il possibile per detronizzarlo, non vedremo liberarti i nostri figli; d’ora in poi chiederemo la caduta del governo Netanyahu e elezioni anticipate.

Il governo israeliano è scosso anche dalla questione della legge sulla leva militare che permette l’esonero degli studenti delle scuole rabbiniche. L’Alta corte ne ha chiesto la modifica e l’esercito ha bisogno di nuovi soldati per proseguire la macelleria di Gaza e la repressione in Cisgiordania e Gerusalemme est. Oggi scade l’ultimatum dell’Alta corte, ma la proposta di legge non è ancora pronta per le divisioni all’interno del governo. Il ministro Gallant vuole inserire gli obblighi di leva anche per gli ebrei Haridim studenti delle scuole rabbiniche, mentre Netanyahu e i partiti dell’estrema destra fascista non lo appoggiano. L’uscita di questi ultimi farebbe cadere la maggioranza del governo, perché Netanyahu nonsi fida di Gantz. I rabbini Haridim hanno minacciato di lasciare Israele se saranno costretti a svolgere il servizio militare. Tutti i giorni ci sono manifestazioni degli studenti religiosi violentemente represse dalla polizia.   

Trattative

Riprendono oggi le trattative e si spostano al Cairo. La delegazione israeliana arriva oggi domenica, mentre quella di Hamas ha annunciato che prima di dirigersi al Cairo aspetta il responso di Tel Aviv tramite i due paesi mediatori arabi, Egitto e Qatar. Hamas ha chiesto per avviare lo scambio di prigionieri il ritiro dell’esercito israeliano dalla strada costiera che collega il sud e il nord della Striscia di Gaza, in modo di poter garantire il ritorno degli sfollati alle loro terre di origine.  

Libano

Soldati dell’Unifil sono rimasti feriti in seguito alla caduta di una bomba vicino all’auto che stavano utilizzando per un giro di perlustrazione presso il villaggio libanese di Rmeich. L’esercito israeliano si è affrettato a negare qualsiasi attacco con l’artiglieria nella zona. Fonti giornalistiche locali riferiscono che la bomba è arrivata da sud e quindi dalla direzione israeliana.

Siria

Esplosione di un’auto in un mercato popolare nella cittadina di Aazaz, nella provincia di Aleppo, sotto l’occupazione turca e amministrata dalle milizie islamiste. 8 civili sono rimasti uccisi e altre 23 persone sono state ferite. Oltre alle rivalità tra le varie milizie assoggettate al dominio di Tahrir Sham qaedista, guidata da Gilani, sono presenti sul territorio di Idlib e dintorni le cellule dormienti di Daiesh (Isis). Negli ultimi mesi si sono avute manifestazioni popolari di aperto dissenso contro la gestione del territorio da parte dei jihadisti, sul tema della povertà, disservizi e corruzione.

BDS

Manifestazioni in GB per chiedere al governo di bloccare le esportazioni di pezzi di ricambio militari verso Israele, prodotti nel Regno Unito da una società con partecipazione azionaria israeliana. La società oggetto dell’azione di boicottaggio è la Elbit Systems (QUI, il sito ufficiale dei fabbricanti di morte). Gli attivisti hanno organizzato proteste davanti alla sede della società a Bristol, chiedendo al governo di Londra di un essere complice nel genocidio in corso a Gaza.

Turchia

Si svolgono oggi in Turchia le elezioni amministrative. I seggi sono stati aperti alle 07 di stamattina e le operazioni di voto continueranno fino alle 17. II risultati si sapranno in serata. La battaglia maggiore è per i comuni di Ankara ed Istanbul, tutt’e due città amministrate dall’opposizione. Erdogan è sceso in prima persona in questa campagna elettorale per garantire la vittoria ai suoi candidati. Più di 60 milioni di elettori sono chiamati a eleggere sindaci e consiglieri di ogni città, provincia e distretto del Paese. Le partite più importanti si giocano nelle due città principali della Turchia, Istanbul e Ankara. Le due città nel 2019 sono sorprendentemente passate nelle mani del principale partito di opposizione, il partito popolare repubblicano (Chp), dopo 25 anni di governo del partito islamista (Akp) e Erdoğan punta a riconquistarle

Ad Istanbul il partito democratico dei popoli (HDP) ha presentato un suo candidato e quindi l’opposizione è divisa. Tra gli osservatori internazionali volontari non ci sarà Anna Camposampiero, membro della segretaria nazionale del Partito della Rifondazione comunista e nell’esecutivo della Sinistra europea, candidata alle elezioni europee del prossimo giugno nella lista Pace terra dignità. Il regime di Erdogan l’ha espulsa al suo arrivo in aeroporto. È tornata in Italia ieri su un volo diretto a Bergamo. (QUI il post di Acerbo). Qui il comunicato del UIKI

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e un mese e sei giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Zelensky ammette: “senza gli aiuti militari USA siamo costretti a ritirarci”. La Polonia è pronta ad entrare in guerra. Il premier Tusk dice di essere nella fase prebellica: “Abbiamo allerato l’aeronautica”.

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