Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 029 (1280)

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Appello

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie

Genocidio a Gaza

In 14 stragi sono stati uccisi, a Gaza, 215 palestinesi nella giornata di ieri.

È stata completamente rasa al suolo una moschea piena di sfollati. Caccia, artiglieria navale e terrestre hanno fatto piovere bombe sulla popolazione, per costringerla ad evacuare verso il confine egiziano. Una famiglia di Khan Younis è stata decimata da un bombardamento sulla loro casa e anche i sopravvissuti sono stati assassinati da un missile lanciato da un drone che ha colpito l’auto che li trasportava verso sud. I soccorritori della protezione civile hanno denunciato che l’unica bambina di 7 anni rimasta salva dopo i due bombardamenti è stata rapita dai soldati israeliani ad un posto di blocco sulla strada costiera verso Rafah.

La Mezzaluna palestinese ha dichiarato che il reparto di chirurgia dell’ospedale Amal è uscito dal servizio per mancanza di ossigeno. L’ospedale è assediato da due settimane e i soldati impediscono ogni tipo di rifornimento.

Operazioni di penetrazione delle truppe di terra israeliane nel centro di Khan Younis sono in corso da ieri. La loro avanzata è fortemente ostacolata dalla resistenza armata palestinese.

Da Gaza sono partiti razzi che hanno colpito le zone a sud di Tel Aviv, senza causare vittime o danni.

La guerra contro l’UNRWA

I funzionari dell’ONU hanno messo in guardia dal persistere nel blocco dei fondi destinati all’agenzia Onu per l’assistenza ai profughi palestinesi: “i servizi di assistenza si fermeranno entro la fine di febbraio per mancanza di fondi”. Oltre all’UE, altri 12 paesi dell’Europa e del nord America hanno prontamente risposto alle accuse israeliane bloccando i fondi senza attendere l’inchiesta interna dell’ONU sui 12 casi di dipendenti (su un totale di 13 mila dipendenti operativi). 20 organizzazioni di difesa dei diritti umani hanno pubblicato un comunicato di condanna della serrata dei paesi amici di Israele e hanno definito la loro condotta “una vergognosa partecipazione al genocidio in corso compiuto dall’esercito israeliano a Gaza”. 

La vendetta israeliana contro il ruolo dell’UNRWA è studiata da tempo e si è inasprita in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Internazionale che aveva citato rapporti dell’organismo ONU. I servizi dell’UNRWA nel campo dell’istruzione e della salute non sono graditi alle forze di occupazione, perché rafforzano la presa di coscienza dei palestinesi della loro identità nazionale, non solo come profughi.

Cisgiordania e Gerusalemme

All’alba di oggi, quattro giovani palestinesi sono stati assassinati da una forza speciale israeliana nell’ospedale Ibn Sina, a Jenin. Un’esecuzione extragiudiziale terroristica dell’esercito di occupazione. Uno dei giovani assassinati era infermo impossibilitato a muoversi su un letto. Il gruppo israeliano è entrato camuffato in vestiti civili, alcuni di loro anche con uniforme dei medici ed hanno usato pistole con silenziatori. Hanno terrorizzato i malati e il personale sanitario e poi si sono ritirati, coperti da un altro gruppo armato sempre in abiti civili. L’esercito israeliano sta facendo affluire truppe corazzate per assediare il campo profughi,  invaderlo e compiere un’operazione militare contro i combattenti palestinesi. In città è stata dichiarata una giornata di sciopero e di lutto.

La Brigata Jenin ha dichiarato che i giovani assassinati sono appartenenti al gruppo. L’esercito israeliano invece parla di “liquidazione di una cellula di Hamas che stava preparando un’operazione simile a quella del 7 ottobre”.

Basi USA in M.O.

La base USA Shadady, nel nord est della Siria, è stata presa di mira da missili lanciati dal territorio iracheno. La base Shadady ha la funzione di difesa del campo petrolifero in provincia di Hasaka. La milizia denominata “Resistenza islamica irachena” ha rivendicato l’attacco. È il secondo attacco contro questa base statunitense in meno di 24 ore.

Washington sta valutando la reazione contro l’attacco subito in Giordania contro la base Burje 22, che aveva portato all’uccisione di 3 soldati e il ferimento di altri 34. I portavoce statunitensi accusano l’Iran di essere dietro questi attacchi, ma Teheran respinge le accuse.

Prigionieri

Il primo ministro del Qatar ha affermato, in una conferenza stampa a Washington, che nell’incontro di Parigi “è stato fatto un passo in avanti e ci sono buone occasioni di arrivare ad un lungo cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri significativo”. A Parigi si era tenuto, domenica, un incontro tra il capo della Cia ed i capi dei servizi di sicurezza di Egitto e Israele con il premier qatariota. Secondo le rivelazioni non ufficiali si è parlato di un piano proposto dal Cairo per un cessate il fuoco in due fasi (un mese + un altro mese di rinnovo) durante il quale si svolgeranno le operazioni di scambio dei prigionieri. Contro l’ottimismo del premier qatariota, il governo israeliano, invece, continua a dichiarare che non ci sono ancora le condizioni per un accordo e che le operazioni militari non cesseranno. Le idee proposte dal Cairo sono contrastate dall’estrema destra israeliana che sorregge il governo Netanyahu.

Israele

È in corso nel parlamento israeliano il dibattito sulla mozione di sfiducia avanzata dall’opposizione, con prima firma dell’ex premier Lapid. È una prova di forza che non ha i numeri per essere approvata, perché i deputati del partito diretto da Gantz, entrato in ottobre nel governo di emergenza, non la sosterranno.

In Israele è in visita una delegazione del partito di estrema destra svedese con radici naziste, Democrats party. Secondo quanto rivelato stamattina dal quotidiano Haaretz, la delegazione ha fatto visita alla Knesset ed ha incontrato il ministro degli affari della diaspora, Amichai Chikli.

Siria

È salito a 8 il numero delle vittime del bombardamento israeliano su Damasco. 2 miliziani di Hezbollah, 3 militari iraniani e 3 civili. I missili di Tel Aviv hanno colpito una palazzina dove aveva sede un comando delle truppe iraniane in Siria.

Sudan-Sud Sudan

Scontri al confine tra Sudan e Sud Sudan con un drammatico bilancio delle vittime. 54 persone sono rimaste uccise in scontro tra milizie tribali in un territorio conteso tra i due paesi. La città teatro degli scontri è Abeyi e tra le vittime ci sono due soldati delle truppe di pace africane. Il governatore della città ha affermato che un gruppo di armati provenienti da oltre confine ha assaltato milizie locali e la sede delle truppe di pace, facendo una strage. Un portavoce dell’esercito sud-sudanese ha dichiarato che sarà aperta un’inchiesta sulla vicenda. La regione contesa è ricca di giacimenti di petrolio e le trattative per la soluzione della contesa sono ferme a causa del conflitto in Sudan.

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 5 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Mosca annuncia l’apertura delle trattative per il rinnovo del contratto decennale per il gas con l’UE. Da Bruxelles, “No comment”.

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Approfondimenti

In ricordo di Massimo Gorla QUI

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Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

La resistenza del popolo curdo contro il genocidio  QUI

In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

1 commento

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