Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 034 (1285)

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Appello

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie

Genocidio a Gaza

Catastrofe umanitaria: nella giornata di ieri sono avvenute 12 stragi con 107 uccisi e 165 feriti per portare il totale a 27.238 uccisi e 66.254 feriti, oltre a 17 mila dispersi, in 4 mesi di aggressione spietata. Rase al suolo moschee e chiese, ospedali e scuole, case e palazzi, mercati e uffici. L’esercito israeliano sta cancellando vite umane e sta pianificando l’impossibilità di riprendere la vita in questi luoghi.

Sono iniziati durissimi bombardamenti su Rafah, ultima città prima del confine con l’Egitto. È stato raso al suolo un asilo per bambini, con un bilancio terribile di morti tra bambini e sfollati che vi abitavano. I capi dell’esercito minacciano di un’imminente offensiva di terra a Rafah, come avvenuto nelle altre città della Striscia di Gaza.  

Bombardata una moschea nel centro di Gaza nel momento dell’arrivo dei camion di aiuti internazionali. Riprende l’assedio dell’ospedale di Shifa. Da 5 giorni il gruppo di famiglie rifugiate nella struttura non riceve cibo e acqua. L’ospedale è ridotto ad uno scheletro che ospita sfollati, ma non può offrire cure a malati e feriti. Carri armati e cecchini assediano la struttura e lanciano offensive quotidiane per costringere la gente ad abbandonare. Caccia, elicotteri e droni sorvegliano l’ospedale e colpiscono chiunque si muove.

A Khan Younis non sono cessati un solo momento i bombardamenti della zona centrale e occidentale della città, non ancora occupate dalle truppe di terra.

La Mezzaluna palestinese chiede all’esercito israeliano quale sia la sorte della bambina Hind e del gruppo di soccorso che è andato a salvarla, ma sono stati presi in ostaggio dai soldai. Hind è l’unica salvata da un lancio di un proiettile anti carro lanciato da un soldato contro l’auto della famiglia in fuga. Sono passati 6 giorni dai fatti ma non si conosce ancora la sua sorte.

Cisgiordania e Gerusalemme

L’esercito di occupazione ha invaso la città di Nablus e diversi campi profughi vicini. Ingenti forze in veicoli corazzati, accompagnate come al solito con bulldozer, sono penetrate nelle zone abitate sparando e distruggendo case e mercati. Sono avvenuti scontri duri con giovani palestinesi in una battaglia impari: pietre contro proiettili.

Coloni a Masafer Yatta, con il sostegno dei soldati, hanno attaccato i pastori palestinesi cacciandoli dalle loro terre e ne hanno preso possesso.

Anche nelle zone rurali di Jenin i coloni si sono scatenati contro i contadini palestinesi con distruzioni di uliveti e agrumeti.

Yemen

Attacco aereo USA-GB sulla capitale yemenita Sana’a e altre tre principali città. I comunicati di Londra e Washington parlano di 36 raids su 13 obiettivi militari legati ad Iran, ma testimoni oculari sostengono che a Sana’a sono stati colpiti centri residenziali.  

L’Ente britannico per la sicurezza della navigazione ha infornato che unità navali commerciali britanniche hanno segnalato di essere in pericolo e sono state oggetto di attacchi con droni. Il portavoce degli Houthi ha accusato Londra e Washington di aver compiuto un’aggressione contro lo Yemen ed ha aggiunto che questi attacchi non fermeranno il sostegno del movimento alla causa palestinese e non causeranno altro che creare difficoltà al traffico navale nel mar Rosso. E ha minacciato che non tarderà la risposta.

Siria-Iraq

Il ministero degli esteri di Baghdad ha convocato l’ambasciatore statunitense ed è stata consegnata una lettera di protesta in merito ai bombardamenti sul territorio iracheno. Il numero delle vittime degli attacchi USA sul territorio iracheno è salito – secondo rivelazioni anonime di funzionari della sicurezza – a 28 combattenti, tra i quali soldati dell’esercito iracheno. In Siria, l’Osservatorio siriano sostiene che i bombardamenti statunitensi hanno causato la morte di 39 persone tra i quali molti civili.

Le milizie della “resistenza islamica in Iraq” hanno annunciato di aver compiuto nuovi attacchi con droni e razzi contro le basi USA in Siria.

Il Consiglio di sicurezza dell’Onu terrà una riunione d’emergenza lunedì, sugli attacchi di rappresaglia USA in Iraq, Siria e Yemen, avvenuti dopo la morte di tre soldati americani in Giordania. L’incontro è stato richiesto dalla Russia, membro permanente, e si svolgerà domani alle ore 16:00 orario italiano.

Prigionieri

Situazione di stallo nella trattativa per lo scambio di prigionieri. Il portavoce di Hamas a Beirut, Hamadan, ha affermato in una conferenza stampa che non c’è in corso nessuna trattativa concreta, ma soltanto un quadro generale per impostare la vera trattativa. Ha chiesto che “il governo israeliano chiarisca le sue posizioni sul ritiro da Gaza, sul rilascio dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane e sul ritiro dei territori palestinesi occupati e la creazione di uno Stato sovrano e indipendente”.

In diverse città israeliane si sono svolte manifestazioni di protesta contro la condotta attendista di Netanyahu. Davanti alla casa del premier i familiari degli ostaggi hanno alzato cartelli con la scritta: “La vita dei nostri cari è più preziosa della vita del governo”. A Tel Aviv sono stati arrestati 4 manifestanti con l’accusa di disordini e resistenza a pubblico ufficiale.

Israele

Il governo è in grosse difficoltà di equilibrio interno. Netanyahu ha deciso di non convocare il comitato ristretto dei ministri, per evitare la discussione sulle condizioni per lo scambio di prigionieri. La stampa israeliana rivela che i ricatti incrociati mettono in pericolo la stabilità del governo. Netanyahu aspetta la risposta di Hamas alla bozza di accordo, proposta dall’Egitto e approvata dai servizi di sicurezza nella riunione tenuta a Parigi la scorsa settimana. Risposta che il premier israeliano prevede sia negativa, per scaricare sui palestinesi la colpa del fallimento delle trattative. Nel frattempo Netanyahu continua a dichiarare che l’esercito non si ritirerà da Gaza, che non saranno lasciati migliaia di prigionieri palestinesi e che l’esercito assumerà il controllo di sicurezza su Gaza; tutte condizioni che negano le richieste del movimento palestinese. Queste dichiarazioni sono rivolte anche al fronte interno, per compattare l’ala intransigente del suo elettorato e garantire la permanenza dei partiti estremisti nel governo.  

Libano

Non sono cessate un giorno gli scambi di artiglieria e bombardamenti sul confine tra Libano e Israele. Una guerra di media intensità. Non passa un giorno senza ascoltare minacce dei militari e politici israeliani di ridurre il Libano come avvenuto a Gaza. Le regole d’ingaggio sembra siano condizionate dalle imposizioni di Parigi e Washington, che non gradiscono un’escalation sul fronte libanese. Anche l’aggressione statunitense contro i fronti siriano, iracheno e yemenita, infatti, non ha lambito il Libano.

Ieri, Hezbollah ha informato di aver colpito 8 centri militari israeliani, con particolare attenzione ai centri si comunicazione e di spionaggio. Sarebbero stati distrutti le antenne dei radar nel nord di Israele. Dal suo lato, Israele ha bombardato diverse città e villaggi libanesi di confine. Non ci sono comunicazioni sul numero delle vittime e dei danni.

Somalia

Le truppe africane di supporto al governo di Mogadiscio, contro i qaedisti Shabab, hanno annunciato il ritiro di 3000 soldati. La missione Atmis ha consegnato all’esercito somalo le basi a Mogadiscio. È la seconda fase di ritiro, che era stata rinviata di tre mesi su richiesta del governo somalo. Entro il prossimo giugno si compirà la terza ed ultima fase di ritiro. La missione Atmis, sostenuta da interventi aerei statunitensi, ha dato una mano all’esercito governativo nel cacciare le milizie jihadiste dalle principali città, ma il movimento qaedista è ancora forte nelle zone rurali e sferra dolorosi attacchi terroristici nelle città e contro postazioni militari.  

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 10 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Approfondimenti

In ricordo di Massimo Gorla QUI

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Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

La resistenza del popolo curdo contro il genocidio  QUI

In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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