Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 037 (1288)

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Appello

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

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L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Le notizie

Genocidio a Gaza

Inizia il quinto mese di guerra israeliana contro la popolazione civile di Gaza. L’offensiva militare di ieri e nella notte è stata concentrata su Rafah, la città di confine con l’Egitto. Il Cairo ha mandato un messaggio duro a Tel Aviv contro la cacciata dei palestinesi verso il Sinai. Contro questi timori, la stampa israeliana parla ridicolmente di piani per lo sfollamento della popolazione verso nord. Le bombe israeliane sganciate sulla zona di confine hanno provocato schegge cadute in territorio egiziano.  

I bombardamenti israeliani su Khan Younis sono stati incessanti.

Gli ospedali assediati di Amal e Nasser sono al limite delle loro funzioni. Il primo non ha più bombole di ossigeno e il secondo non ha più carburante per produrre elettricità, necessaria per la conduzione delle sale operatorie.

In tutte le zone della Striscia sono stati registrati scontri tra resistenti palestinesi armati e le truppe degli invasori. L’esercito israeliano ha comunicato l’uccisione di un vice capo di una brigata nei combattimenti a Maghazi, nell’area di Gaza città.

Giornalisti nel mirino

Il direttore dell’ufficio media di Gaza, Rizq Gharably, è stato assassinato ieri in un bombardamento israeliano a Khan Younis. È il 123esimo giornalista e operatore media ucciso a Gaza per mano israeliana.

Cisgiordania e Gerusalemme

Rastrellamenti in diverse province della Cisgiordania, in particolare Nablus, El-Khalil e Jenin. Due giovani palestinesi sono stati assassinati.

La vita della popolazione palestinese è un inferno sotto l’occupazione militare israeliana. Oltre alle azioni dell’esercito si sommano le scorrerie dei coloni armati. Nella cittadina di Somou’, a sud di El-Khalil, i ladri di terreni hanno continuato ad usurpare altre terre, impedendo ai contadini palestinesi originari proprietari di raggiungere le loro fattorie. Le strade rurali sono state bloccate con la forza delle armi, sotto gli occhi vigili dei soldati che sono intervenuti soltanto quando i palestinesi hanno preso le pietre per lanciarle contro gli aggressori.

Corte Penale Internazionale

20 organizzazioni giuridiche arabe e internazionali, capeggiate dal sindacato degli avvocati giordani, hanno presentato alla CPI una denuncia contro capi politici e militari israeliani. L’esposto indirizzato al procuratore generale, Khan, elenca dettagliatamente le azioni e le dichiarazioni degli interessati riguardanti il crimine di genocidio a Gaza.

Diplomazia

Il segretario di Stato USA Blinken, dopo Arabia Saudita, Qatar e Egitto, adesso è in visita a Israele, dove si incontrerà con il Consiglio di guerra. La sua quinta missione itinerante nella regione ha l’obiettivo di riportare sul binario politico la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita e portare a termine lo scambio di prigionieri. Nei suoi discorsi nelle tappe precedenti non ha mai parlato di cessate il fuoco permanente. L’ipocrisia della politica statunitense è insita in questo doppio standard.   

Prigionieri

Hamas ha consegnato la sua risposta alla proposta di scambio prigionieri e tregua a Gaza, avanzata da Egitto e Qatar e approvata da Israele e Stati Uniti nell’incontro di Parigi di dieci giorni fa. Fonti egiziane parlano di una risposta positiva, con alcune annotazioni, mentre a Doha, il portavoce non ha voluto entrare in dettagli. Bliken ha dichiarato che discuterà con il governo israeliano la questione per garantire l’ingresso degli aiuti umanitari alla popolazione di Gaza e la liberazione degli ostaggi. Non ha fatto menzione delle migliaia di prigionieri politici palestinesi che giacciono nelle carceri israeliane, che pure fanno parte della trattativa.

L’esercito israeliano ha informato che 31 dei prigionieri israeliani in mano di Hamas sono morti, senza specificare come siano stati uccisi.

La risposta positiva di Hamas mette in difficoltà il governo di Tel Aviv e accrescerà le divisioni all’interno della maggioranza.

Il Centro Euromediterraneo per i diritti umani, con sede a Ginevra, ha denunciato le condizioni disumane alle quali sono costretti i prigionieri civili palestinesi, catturati dall’esercito israeliano a Gaza. Il rapporto parla di torture, stupri e molestie sessuali contro donne e minori, da parte dei militari che compivano gli interrogatori. Il documento è corredato delle dichiarazioni dei prigionieri dopo la loro liberazione e di ritagli di articoli apparsi sulla stampa israeliana.

Israele

La risposta positiva di Hamas ha tirato il tappeto sotto i piedi di Netanyahu. Nella riunione di ieri del Consiglio di guerra non sono uscite prese di posizione, ma le solite accuse tra le varie correnti della maggioranza. La stampa israeliana rivela che il premier aveva impedito al capo del Mossad, Barnea, di fornire ai ministri i dettagli dell’accordo con Hamas, ma poi di fronte alle proteste dei ministri ha ributtato la colpa sullo stesso Barnea. Un gioco delle tre carte che svela la determinazione del macellaio di Gaza ad andare avanti nel suo crimine, pur di salvare la propria pelle dalle condanne della magistratura israeliana nei tre processi per corruzione e malversazione di denaro pubblico.

Turchia

Una sparatoria davanti al palazzo di Giustizia di Istanbul ha provocato il ferimento di 6 persone, tre civili e tre guardie. I due attentatori, un uomo e una donna, sono rimasti uccisi. Secondo il ministro dell’Interno, l’azione è stata organizzata dal Fronte di liberazione popolare rivoluzionario, un gruppo armato marxista-luninista, nato nel 1978, che si batte per l’uscita della Turchia dalla Nato.

Sudan

Dopo un mese di assedio, le truppe di Pronto Intervento che occupano la sede della Radio-TV pubblica hanno dichiarato la loro disponibilità ad arrendersi e stanno trattando con la mediazione della Croce rossa il salvacondotto. L’esercito ha accettato la mediazione ma ha imposto che i miliziani devono consegnare le armi. Un altro gruppo che occupa una palazzina ex sede di un partito ha annunciato che intende arrendersi.

La situazione in Sudan si sta deteriorando sia militarmente sia dal punto di vista umanitario. Almeno 2 milioni di persone soffrono di sotto-alimentazione e rischiano la fame. Le società di comunicazione hanno informato che le forze di Pronto Intervento hanno interrotto le linee internet e di telefonia cellulare, dove i server ricadono nelle loro zone di controllo militare. Questo ha creato difficoltà al lavoro delle istituzioni sanitarie e soprattutto alle banche, con difficoltà per le famiglie di ricevere le rimesse dei sudanesi migranti, una delle fonti di sopravvivenza per molte famiglie che hanno perso il lavoro.

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 13 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Approfondimenti

In ricordo di Massimo Gorla QUI

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Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto

La resistenza del popolo curdo contro il genocidio  QUI

In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video

Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.

  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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