Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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Rassegna anno V/n. 041 (1292)

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Le notizie

Genocidio a Gaza

Ieri l’esercito israeliano, in 16 stragi, ha assassinato117 civili e ferito 152. Una mattanza continua e incessante. Anche nella notte i bombardamenti su Rafah hanno mietuto vittime. La gente è in trappola. Non sa cosa decidere, dove scappare. I piani genocidari di Netanyahu e del suo esercito sono chiari: deportazione o sterminio.

La memoria della II guerra mondiale non è servita al mondo per evitare che si ripetesse lo stesso scenario, del quale le vittime dell’uomo bianco e della sua micidiale macchina di guerra, questa volta, sono i semiti palestinesi.

Nel frattempo la situazione degli ospedali a Khan Younis è drammatica. Sono assediati, bombardati e invasi dalle truppe. Da tre giorni non ci sono contatti tra la Mezzaluna rossa e il personale sanitario. Non entra e non esce nulla. Mancano acqua, cibo e medicinali. L’esercito occupante non risponde ai contatti della Croce rossa internazionale. Il direttore generale dell’OMS ha espresso la sua preoccupazione per le condizioni in cui versa l’ospedale Al-Amal: “Il comportamento dell’esercito occupante è pericoloso e può essere perseguito per crimini di guerra”.

La popolazione di Gaza città e quella del nord della Striscia è alla fame. Non c’è nulla da mangiare. Anche i mangimi per gli animali, che sono stati consumati per produrre pane per gli esseri umani, sono esauriti. La gente è stata ridotta a mangiare l’erba, pur di sfamarsi. L’esercito israeliano ha respinto tutte le suppliche delle organizzazioni internazionali e minaccia di bombardare tutti i camion di aiuti che tentassero di dirigersi verso nord.

Hind Rajab

Hind Rajab, 6 anni, è stata assassinata insieme a tutta la famiglia dello zio (due adulti e 3 bambini) nell’auto che li stava trasportando per fuggire dalla guerra a Gaza. Un carro amato israeliano ha colpito l’auto e poi i soldati hanno sferrato raffiche di mitra pesanti. Il suo corpo è stato trovato ieri (dopo 12 giorni dalla sua scomparsa) nell’abitacolo dell’auto distrutta e bucherellata di proiettili. Anche i due soccorritori della Mezzaluna rossa, che sono andati a salvarla, in accordo con l’esercito di occupazione, sono stati uccisi. L’ambulanza è stata trovata distrutta da un obice di cannone e poi incendiata. I corpi dei due soccorritori Youssef Zeio e Ahmed Al-Madhoun sono stati trovati carbonizzati. Qualche giorno fa abbiamo condiviso l’angoscia della famiglia di Hind in questo articolo.

È questa l’etica criminale dell’esercito israeliano.

Trattativa

Secondo fonti giornalistiche USA, la Casa Bianca si accinge a spedire al Cairo il capo della CIA, Burns, per tentare di salvare l’accordo sullo scambio di prigionieri. L’incontro programmato dovrebbe vedere la partecipazione di Barea e Kamel, i capi dei servizi di sicurezza di Israele e Egitto, insieme al premier e ministro degli esteri del Qatar, Al-Thani. La risposta di Netanyahu alle linee avanzate da Hamas è stata di 3 no: No al ritiro, no alla fine della guerra dopo la conclusione dello scambio e non al ritorno della popolazione nel nord della Striscia di Gaza. Per il portavoce della commissione per le politiche strategiche dell’amministrazione Biden, Kirby, ci sono spazi di manovra per un accordo. Il ricatto di Netanyahu è l’avanzata di terra su Rafah.

Cisgiordania e Gerusalemme

Il giovane Mohammed Khadhour, 19 anni, è deceduto in ospedale ieri dopo essere stato ferito alla testa da una pallottola sparata dai soldati israeliani contro l’auto che lo trasportava con la famiglia, a Badou, a nord di Gerusalemme est occupata. Soccorso d’urgenza all’ospedale di Ramallah, non è stato possibile salvarlo. Un assassinio gratuito. Non c’erano sassaiole nella zona e il ragazzo non era ricercato dalle forze di occupazione.

Libano

È fallito un tentativo di assassinio mirato israeliano in Libano contro un dirigente di Hamas. Un’auto in corsa nella cittadina di Jadra, in Monte Libano, è stata centrata da un missile lanciato da un drone. Nell’attacco sono morti due persone e altre due sono rimaste ferite. Ma è stato mancato l’obiettivo. Il comando militare di Tel Aviv ha annunciato di aver ucciso il comandante palestinese Saleh Bassel, ma l’interessato è uscito in conferenza stampa per smentire la versione israeliana. Sono stati uccise persone innocenti che non c’entrano nulla e in una zona lontano 60 km dal confine.   

Israele

Divisioni all’interno del governo israeliano sulla trattativa ed unanimità sulla prosecuzione dell’offensiva su Rafah. L’esercito ha definito i piani per l’attacco e attende il segnale dal livello politico. È un piano di sterminio e deportazione. La popolazione che è stata appena costretta a sfollare verso sud, accampata in tende di fortuna, adesso sarà costretta a varcare il confine verso il Sinai egiziano. La stampa israeliana sembra colpita da sindrome di schizofrenia: “i circa milione e mezzo di abitanti di Rafah potrebbero essere spostati a nord”, quando in un’altra colonna degli stessi giornali si parla del rifiuto di Netanyahu a questo ritorno.

L’ex premier, Olmert, ha accusato Netanyahu “di prolungare la guerra per salvarsi, mettendo in pericolo gli ostaggi e la stessa sicurezza di Israele ed i suoi rapporti internazionali”.

A Tel Aviv, Gerusalemme e Haifa si sono svolte grandi manifestazioni che chiedono di proseguire la trattativa e riportare a casa vivi gli ostaggi.

Siria

Nell’attacco missilistico su Damasco di ieri l’altro sono rimasti uccisi tre miliziani non siriani. Lo riporta l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra. Gli autori dell’attacco sono rimasti misteriosi, perché Israele ha negato ogni responsabilità e gli Stati Uniti non lo hanno rivendicato.   

La “resistenza islamica in Iraq” ha rivendicato l’attacco con missili e droni sulla base militare USA nel campo petrolifero di Al-Omar, nella provincia di Deir Azzour, nord est della Siria. 20 missili sono stati lanciati contro la struttura militare e poi sono entrati in azione i droni. Secondo fonti locali ci sono danni alla struttura e feriti tra i soldati statunitensi.

Yemen

Si sono svolte a Sanaa i funerali di 17 vittime degli attacchi anglo-statunitensi su Hodeida e altre località dello Yemen. Secondo l’agenzia stampa SABA, 10 di questi sono civili. I comunicati del Pentagono parlano di aziono preventive di difesa, ma in realtà sono aggressioni cieche che colpiscono per deterrenza anche zone residenziali. I leader del movimento Houthi hanno dichiarato durante la commemorazione dei defunti che la loro azione contro le navi dirette verso Israele continua e si intensificherà in caso di attacco contro Rafah.

Libia-migranti

La polizia libica del governo di Bengasi ha scoperto la presenza a Sebha, nel sud, di 79 migranti subsahariani presi in ostaggio da una banda sovrannazionale, costituita da libici, ciadiani e nigeriani, che li teneva in stato di detenzione, per ricattare le famiglie nei paesi di origine e chiedere un riscatto. Tutti i membri della banda sono stato arrestati e i migranti sono stati liberati. I criminali hanno trasformato un capannone in una vera e propria prigione, con celle dalle porte di ferro. I migranti venivano adescati con la promessa di un lavoro, ma poi una volta dentro il capannone venivano rinchiusi nelle celle e dai loro telefonini chiamavano i familiari per chiedere soldi da trasferire, con canali legali, su conti in Italia e Gran Bretagna.

Pakistan

Malgrado la repressione e la persecuzione, il partito Insaf dell’ex premier Khan ha ottenuto 98 candidati nelle elezioni di giovedì scorso. Il partito non ha potuto presentare proprie liste, a causa di una sentenza del tribunale di Islamabad, considerata da più parti politica. I suoi candidati indipendenti hanno vinto. Il partito della Lega islamica di Nawwaz Sherif, ex esule per 4 anni in Gran Bretagna, ritornato in patria con il ben placito dell’esercito, ha ottenuto soltanto 71 seggi. La terza lista è risultata quella del partito del Popolo, l’erede della famiglia Butto, con 53 seggi. Nawwaz Sherif canta vittoria e interpreta i risultati come se fossero a suo favore e si considera come primo partito in Parlamento e rivendica la guida del governo. Ha lanciato dalla sede centrale del partito a Lahour un appello per la formazione di un governo di coalizione. I seguaci di Khan non ci stanno ed hanno convocato una manifestazione di protesta a Islamabad che si annuncia molto partecipata. Il comandante in capo dell’esercito, gen. Assem Munire, ha invitato alla calma ed al rispetto dei risultati delle urne. Una dichiarazione di neutralità che suona come una presa d’atto che la linea popolare dell’ex campione di cricket non è stata sconfitta anche con le misure della compiacente magistratura. Il richiamo al realismo dei militari porterà ad un governo di unità nazionale oppure al ritorno del potere esecutivo nelle mani dei generali.

Notizie dal Mondo

Sono passati 23 mesi e 17 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Bombardamento russo su Kharkiv ha ucciso civili.

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Approfondimenti

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Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

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