Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

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Rassegna anno V/n. 057 (1308)

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Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

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Le notizie

Genocidio a Gaza

Crimini quotidiani incessanti. Nella giornata di ieri sono state 90 le persone uccise sotto le bombe dell’esercito israeliano e 164 i civili feriti.  

Altre stragi sono state compiute nella notte ed all’alba di oggi. Bombardamenti deliberatamente intensi sui quartieri residenziali a Khan Younis e Rafah e in tutti i centri abitati ancora in piedi. A Gaza città sono stati bombardati gli sfollati che hanno trovato riparo negli scheletri dei palazzi bombardati nei mesi passati.

Continua il dramma degli ospedali che sono stati presi di mira con una micidiale opera di smantellamento, arrestando medici e personale sanitario, evacuando a piedi sotto il tiro dei cecchini e dei droni malati e sfollati. Nell’ospedale Nasser giacciono ancora 120 malati che non ricevono cure, perché i soldati che assediano la struttura impediscono l’arrivo di personale e medicine nei locali dove sono stato trasferiti i pazienti. L’esercito di occupazione aveva dichiarato che le sue operazioni militari nel complesso ospedaliero erano finite, ma l’assedio non è concluso e le angherie contro i civili stanno continuando. Gli infermieri rilasciati dopo l’arresto hanno raccontato le peripezie subite: denudati, ammanettati, torturati, lasciati per giorni senza acqua e cibo seduti per terra al freddo e senza vestiti. Pratiche che ricordano quelle usate dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

Uccidere per fame

Il ricatto dei vigliacchi. Far morire la popolazione di fame, per ottenere un risultato militare, è il più vile atto gratuito compiuto da un esercito occupante. Nel nord della Striscia la gente sta morendo di fame e non ci sono prospettive di una via d’uscita. Ci sono famiglie che lamentano di non aver mangiato nulla da sei giorni. I giornalisti palestinesi presenti nella zona parlano di centinaia di morti per fame che non rientrano nelle comunicazioni ufficiali tra le vittime di questa guerra senza quartiere.

Una goccia nel mare del bisogno è arrivata ieri dal lancio con i paracaduti di pacchi alimentari, da parte dell’esercito giordano in collaborazione con l’aeronautica francese.

Oggi a New York, è stato convocato il Consiglio di Sicurezza per discutere dell’insicurezza alimentare a Gaza.

Cisgiordania e Gerusalemme Est

Tre giovani palestinesi sono stati assassinati dai soldati israeliani a Tubas, all’alba di oggi. Poco dopo mezzanotte, ingenti truppe israeliane hanno invaso la città con mezzi corazzati, cecchini e bulldozer. I giovani che hanno contrastato l’offensiva con il lancio di pietre e bottiglie molotov sono stati colpiti con pallottole di guerra nelle parti vitali del corpo. Oltre ai tre assassinati, ci sono decine di feriti.

ANP

Il premier Shtie ha presentato le sue dimissioni nelle mani del presidente Abbas, che le ha accettate e gli ha conferito l’incarico per gli affari correnti, in attesa di nominare un nuovo governo tecnico. L’operazione politicamente sospetta avviene con orchestrazione statunitense, nel tentativo di cancellare ogni elemento di unità politica palestinese, assegnando l’amministrazione a dei tecnocrati legati ad istituzioni finanziarie internazionali. Anche la tempistica è oggetto di punti interrogativi. Questo governo tecnico si insedierà anche a Gaza sotto il tallone dell’esercito israeliano? Il tema è stato affrontato dal presidente Abbas nei suoi incontri ad Amman, al Cairo ed a Doha. Washington mira a supervisionare un processo che porti ad un’autonomia palestinese sotto uno stretto controllo di sicurezza israeliano, su un territorio frammentato, chiamando questa entità Stato di Palestina, ma senza reale sovranità. È la realizzazione del piano Netanyahu con altri metodi. Come i Bantustan, ai tempi dell’Apartheid dei bianchi in Sud Africa.   

Corte Int. di Giustizia

Si sono concluse ieri le audizioni alla Corte dell’Aja. Tutte le testimonianze hanno rimarcato il carattere razzista dell’occupazione israeliana nei territori palestinesi, messi a soqquadro sotto il tallone dei soldati israeliani. Il delegato della Lega araba ha elencato le stragi compiute contro la popolazione palestinesi, fin dal 1947, e mostrato le cartine della colonizzazione delle terre palestinesi da parte di bande di coloni, sostenute dall’esercito e dall’azione del governo militare del territorio sotto occupazione, in violazione delle leggi internazionali. “Questi crimini, che durano da molto tempo, sono un’offesa alla giustizia internazionale e sono all’origine al genocidio che assistiamo a Gaza in questi giorni”.

Secondo fonti della Corte, la risposta israeliana alle ordinanze del 26 gennaio, riguardanti l’accusa di genocidio, non sono sufficienti per diradare i dubbi dei magistrati internazionali. Il governo Netanyahu si autoassolve, sostenendo che le sue operazioni a Gaza non rientrano tra gli oggetti giuridici della Corte.

Scambio Prigionieri

Arrivano conferme da più parti all’impianto dell’accordo per un cessate il fuoco e lo scambio di prigionieri tra Netanyahu e Hamas. In 6 settimane saranno rilasciati 40 ostaggi, uno al giorno, in cambio della liberazione di 400 detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Questa prima fase non prevede il ritiro dell’esercito israeliano da Gaza, ma l’evacuazione delle truppe dalle zone residenziali, per permettere il ritorno graduale della popolazione al nord della Striscia. Sono cadute le minacce di Netanyahu di voler espellere all’estero i capi politici della resistenza, come Barghouti e Saadat, che Israele tiene in carcere con condanne pesanti. Erano dichiarazioni per il consumo interno, per calmare un’opinione pubblica di destra e per evitare una crisi di governo. La delegazione israeliana a Doha ha presentato i punti di accordo sottoscritti dal governo di Tel Aviv. L’emiro Tamim in persona ha ricevuto il leader di Hamas, Ismail Hanie, per ottenere un impegno definitivo.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 3 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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Approfondimenti

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

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  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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