Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

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Rassegna anno V/n. 059 (1310)

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Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Per seguire tutte le manifestazioni in solidarietà con Assange e la libertà di stampa

Le notizie

Genocidio a Gaza

Il numero dei civili uccisi a Gaza ha superato i 30 mila persone.

La guerra israeliana agli ospedali palestinesi non cessa un giorno. Ieri, un reparto dell’ospedale Amal, a Khan Younis, è stato colpito da un obice di cannone provocando un incendio divampato nella struttura.

L’ultimo ospedale finora operativo nella zona nord, l’ospedale Kamal Adwan, ha cessato di funzionare. L’esercito israeliano ha impedito la consegna del carburante e i generatori hanno smesso di produrre corrente elettrica.  

Una guerra senza quartiere che utilizza un combinato di bombardamenti aere e navali e nello stesso tempo l’uso dei droni e cecchini per colpire la popolazione nei suoi movimenti. L’esercito ordina l’evacuazione verso sud, ma poi bombarda le file di persone che si trasferiscono a piedi lungo la strada che porta verso Rafah. Molti palestinesi hanno raccontato che sono stati denudati ai posti di blocco israeliani, facendoli proseguire il viaggio in mutande, per umiliarli.

Uccidere per fame

Tutti gli organismi dell’ONU e quelli per i diritti umani operanti a Gaza affermano che le truppe di occupazione utilizzano la fame come arma di guerra. Oxfam ha scritto che “l’esercito israeliano ha sistematicamente distrutto tutti i raccolti agricoli di Gaza, oltre ad impedire l’accesso degli aiuti internazionali, accatastati in camion nella zona di confine egiziana”.  Immagini satellitari e riprese aeree hanno documentato la presenza di oltre 2 mila camion carichi di aiuti bloccati nella parte egiziana di Rafah e che le autorità militari israeliane fanno entrare con il contagocce.

La situazione è critica e in alcune zone è stata superata la settimana senza cibo per centinaia di migliaia di persone, specialmente nel nord della Striscia. Anche nella zona più vicina al confine egiziano, dove qualche camion carico di aiuti riesce ad entrare, la situazione è drammatica. Ieri, sei neonati sono morti negli ospedali di Khan Younis e Deir Balah a causa della mancanza di latte per bambini.

Dopo Giordania e Egitto, anche gli Stati Uniti stanno studiando di lanciare gli aiuti dal cielo con i paracaduti, soprattutto nella zona a nord di Gaza città, quella più colpita dalla carestia.

Torture e sadismo

L’Osservatorio euromediterraneo per i diritti umani, con sede a Ginevra, ha denunciato il ricorso dell’esercito israeliano alle torture sadiche contro civili arrestati a Gaza. Il report è documentato con numerose testimonianze dei detenuti, dopo il loro rilascio, corredate dalle foto dei corpi dei malcapitati. R. S., un giovane di 21 anni, racconta che i soldati hanno fatto irruzione nella loro casa a Gaza città e hanno cominciato a picchiare il fratello disabile su carrozzella. “Quando ho protestato, un soldato ha tirato fuori il coltello e lo ha puntato sulla mia faccia, ferendomi e tagliando un pezzo dell’orecchio. Hanno scaraventato la carrozzella, con mio fratello sopra, giù per le scale e poi hanno portato via le nostre tre sorelle, che non sappiamo dove siano finite da tre mesi. Dopo un mese di permanenza, detenuto nel deserto seminudo e al freddo, mi hanno rilasciato”.

Cisgiordania e Gerusalemme Est

Le truppe israeliane di occupazione hanno compiuto un altro crimine contro i civili palestinesi in Cisgiordania. Un giovane è stato ucciso dalle pallottole israeliane durante l’incursione a Beit Furik. Rastrellamenti a tappeto nelle città e villaggi della Cisgiordania. Nella giornata di ieri sono stati arrestati 35 attivisti palestinesi, secondo il Comitato per la protezione dei detenuti. Ultimo attacco delle truppe di Tel Aviv è avvenuto all’alba di oggi nel campo di Halazoun a nord di Ramallah.

OLP

Due delegazioni palestinesi di Fatah e Hamas sono a Mosca per discutere del futuro rimpasto governativo dell’ANP. Le dimissioni del premier Shtie sono il frutto di pressioni di Washington sul presidente Abbas, per assecondare le imposizioni israeliane sul futuro dell’amministrazione dei territori occupati. La riunione di Mosca serve a non rendere questo passaggio conflittuale nel campo palestinese e far fallire i piani per la liquidazione della causa palestinese in corso con il genocidio e la pulizia etnica a Gaza. Israele vuole un’autorità amministrativa formata da tecnocrati a Ramallah e da notabili a Gaza, in linea con le dichiarazioni del macellaio Netanyahu che diceva: “No Fatahustan, no Hamasustan”, ma un’amministrazione locale sotto il tallone delle truppe occupanti. Il tentativo di Mosca è quello di evitare che questi piani di Israele e Washington esportino il conflitto all’interno del campo palestinese.   

Yemen

La guerra contro gli Houthi si è trasformata per errore in uno scontro tra alleati Nato. Un missile lanciato da una nave militare tedesca ha quasi colpito un drone statunitense. Lo ha comunicato il Centcom USA sostenendo che il missile tedesco ha sbagliato l’obiettivo. Le bombe americane e britanniche hanno invece mietuto vittime civili durante i raids aerei compiuti nel territorio yemenita ieri. Le operazioni militari anglo-statunitense e quelle dell’UE non hanno fatto altro che danneggiare ulteriormente la navigazione nel mar Rosso, molto di più di quanto hanno fatto gli iniziali attacchi delle milizie Houthi. Tutti gli osservatori arabi, anche quelli vicini ai governi filo americani, sostengono che mostrare i muscoli nel mar Rosso da parte di Washington e Londra ha aggravato la crisi; infatti nessuno dii questi paesi ha partecipato alle false alleanze annunciate, ma di fatto mai realizzate. Uno dei capi degli Houthi ha dichiarato che gli attacchi missilistici sul territorio yemenita non fermeranno la solidarietà con il popolo palestinese. “L’unico modo per riportare la situazione alla calma è quello di fermare l’aggressione contro la popolazione dii Gaza”.   

Libano

Si acuisce lo scontro sulla linea di demarcazione tra Libano ed Israele. L’aviazione militare di Tel Aviv si è spinta in profondità nel territorio libanese fino a giungere a Baalbek, in una posizione a nord della capitale Beirut, verso il confine siriano. Nel bombardamento sono rimasti uccisi due civili. La risposta di Hezbollah è stata il lancio di missili contro le colonie ebraiche nel territorio libanese occupato da Israele nel 1967.

Il governo di Beirut ha fatto ricorso all’ONU per imporre ad Israele il rispetto delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza che prevedevano il ritiro delle truppe di occupazione.

Siria 1

Israele ha bombardato la capitale Damasco. Colpito un palazzo dove ci sono gli uffici di una milizia filo governativa. L’agenzia stampa pubblica parla dell’abbattimento di una parte dei “missili nemici” e di danni materiali. L’Osservatorio siriani invece informa dell’uccisione di 2 miliziani e il ferimento di altri 6.

Siria 2

Un manifestante è stato ucciso dalla polizia ed un altro ferito gravemente, durante le manifestazioni di protesta a Suweidaa, nel sud della Siria. La provincia a maggioranza drusa è da tempo un centro di opposizione pacifica contro il regime. Sono le prime vittime da quando sono iniziate lo scorso agosto le proteste di massa, avviate per motivi economici, ma che poi hanno assunto il carattere di opposizione politica con la richiesta della caduta del regime di Bashar Assad con mezzi pacifici.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 5 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. È stata bocciata, da Usa e alleati Nato, la proposta strampalata di Macron di spedire truppe in Ucraina.

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Approfondimenti

La Memoria come strumento di Pace

Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)

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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui

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  • [Finestra sulle Rive Arabe] Tra sogno e incubo, alcuni aspetti della narrativa fantastica egiziana contemporanea. QUI

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