Per ascoltare l’audio di oggi, 28 marzo 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 086 (1337)

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Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Le notizie

Genocidio a Gaza

Una carneficina dopo l’altra. Nel 173esimo giorno di aggressione israeliana control la popolazione civile palestinese, si è acuito l’attacco su Rafah, senza diminuire di intensità nelle altre zone. I due momenti scelti dai generali israeliani per sganciare le loro bombe, sulle case e sui campi degli sfollati, sono le ore di Iftar, al tramonto, e di Suhur, poco prima dell’alba. Sono i momenti nei quali le famiglie si riuniscono per consumare i pasti nel mese del digiuno islamico, Ramadan. In uno dei bombardamenti di ieri sono stati presi di mira i comitati popolari per la gestione degli aiuti umanitari.

Nella giornata di ieri abbiamo contato – secondo i resoconti dei media palestinesi – 11 stragi, nelle quali sono stati uccisi 107 civili e feriti 165.

Ospedali nel mirino

11 giorni di assedio totale del complesso ospedaliero Shifà a Gaza città. Praticamente è stato trasformato in un campo di concentramento, con migliaia di sfollati ancora rinchiusi dentro, senza cibo e senza acqua. La maggior parte del personale medico e infermieristico o è stato ucciso e arrestato. Gli inviti dell’OMS e i rapporti della Croce rossa Internazionale sono caduti nel vuoto. Un assedio formato da carri armati dentro la struttura, droni che sorvegliano e lanciano razzi, cecchini attorno che sparano e bombardamenti aerei sui palazzi attorno. Le persone rinchiuse non hanno nessun contatto con il mondo esterno. Si annuncia una catastrofe per l’annientamento di un’intera comunità, in silenzio.

Lo stesso sta avvenendo ai due principali ospedali, Nasser e Amal, di Khan Younis.

Esecuzioni extragiudiziali

I soldati israeliani a Gaza città presso la rotonda Nabulsi hanno compiuto un crimine spaventoso. Hanno ucciso a sangue freddo due civili che stavano tornando a nord, disarmati ed alzando bandiera bianca. Il video che riprende tutte le fasi del crimine è stato trasmesso da Al-Jazeera. I soldati israeliani hanno sparato e ucciso due persone innocenti che non rappresentavano nessun pericolo. Poi hanno usato i bulldozer per seppellire i due corpi sotto la sabbia e i rifiuti, nel tentativo di nascondere la loro vergogna. (Vedi il video/ visione sconsigliata ai deboli di cuore).

Uccidere per fame

Gli organismi dell’ONU suonano l’allarme per un 1 milione e 100 mila palestinesi a rischio di malnutrizione imminente. Sono i palestinesi rinchiusi nei campi profughi attorno a Rafah, dove gli aiuti internazionali arrivano con il contagocce, e quelli che vivono accampati all’aperto nel nord di Gaza, dove gli aiuti non arrivano per nulla da settimane. I generali israeliani sono decisi ad usare l’arma della fame come azione di guerra, per annientare la popolazione di Gaza. Secondo tutti i funzionari internazionali, l’unica via sicura per salvare i civili palestinesi affamati è quella di far giungere gli aiuti per via terra. Migliaia di camion carichi di farina sono fermi a Rafah, per imposizione del governo e dell’esercito israeliani.

Corte di Giustizia internazionale

Il ministro degli esteri irlandese, Micheál Martin, ha annunciato che il suo paese affiancherà il Sud Africa nella causa contro Israele con l’accusa di genocidio in Palestina. L’Irlanda – ha detto Martin – si sta coordinando con altri paesi per rafforzare le motivazioni del processo e accelerare il responso della Corte, visto che il governo israeliano non intende sottomettersi alle direttive già annunciate dalla precedente sentenza del 26 gennaio ed alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.

Cisgiordania e Gerusalemme est

Trenta città e villaggi palestinesi della Cisgiordania sono stati attaccati, ieri, dalle truppe israeliane, con uccisioni, ferimenti e arresti. I più gravi sono avvenuti a Jenin e Qalqilia, dove sono stati uccisi 3 persone. Un ragazzo è stato ucciso ad un posto di blocco a sud del Gerusalemme est. Il numero totale dei palestinesi uccisi dall’inizio di ottobre in Cisgiordania è di 453 persone e i feriti 4750.

Tutti i centri palestinesi della Cisgiordania sono assediati e la popolazione è rinchiusa dentro con forti limitazioni al movimento da una città all’altra, con gravi danni all’economia. I contadini sono impossibilitati a raggiungere i terreni agricoli, con il rischio di perdere i raccolti e la possibile occupazione dei terrni da parte dei coloni, come sta avvenendo nella provincia di El-Khalil.

Trattative

Secondo il ministro degli esteri del Qatar, le trattative sono ancora in corso, malgrado l’impasse e il ritiro della delegazione israeliana da Doha. Il nodo da sciogliere è l’organizzazione del ritorno dei civili palestinesi al nord della Striscia di Gaza. La proposta israeliana è di un ritorno di soli bambini, donne e anziani, in un numero limitato e contingentato e soltanto a partire dalla conclusione della prima fase di tregua. Condizioni che Hamas ha rifiutato, chiedendo il diritto al ritorno non condizionato di tutta la popolazione e dall’inizio dello scambio di prigionieri.

La stampa israeliana pubblica un ricatto del governo, annunciando i preparativi dell’esercito di invadere Rafah, in caso di deragliamento delle trattative. “Sono stati acquistati 40 mila tende dalla Cina per spostare la popolazione e procedere alle operazione di avanzata delle truppe”.

Libano

Si acuisce ulteriormente lo scontro sulla linea di demarcazione tra Israele e Libano. Ieri, 9 civili libanesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani su Naqoura. I caccia israeliani hanno colpito obiettivi in profondità in territorio libanese, arrivando fino alla regione della valle di Beqaa, a circa 190 km dal confine. La risposta di Hezbullah è stata un lancio massiccio di razzi Katiuscia contro concentramenti dell’esercito e sulle colonie ebraiche nel nord di Israele e nel Golan siriano occupato. Gli strateghi dell’esercito di Tel Aviv sostengono che il ritorno della popolazione israeliana alle loro case nella regione di confine sarà possibile soltanto dopo un’operazione di terra nella profondità libanese.

BDS israeliana

Il ministro dell’economia israeliano, Nir Barakat, ha invitato il pubblico a boicottare i prodotti del gruppo Straus (QUI). Il motivo è la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari del gruppo e il mancato rispetto delle direttive del governo per ridurre l’inflazione. “Il gruppo Straus ha trovato i soldi per distribuire milioni di dollari come dividendi agli azionisti. Poche settimane fa si erano rivolti al nostro dicastero per spiegare le difficoltà economiche che attraversavano”. Lo scorso febbraio, il ministero dell’economia aveva elencato la Straus nella lista nera delle società che avevano alzato i prezzi. “Bisogna educarli con il boicottaggio dei loro prodotti, così rinsaviscono”, ha concluso.

Questo invito andrebbe rubricato tra i discorsi dell’odio e dell’antisemitismo? Cosa dicono i soloni del diritto che vorrebbero l’approvazione di una legge europea che vieti i comitati BDS (Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni)? Per noi il BDS è una pratica nonviolenta e legittima, che mobilita milioni di persone in tutto il mondo per lanciare un segnale forte alla società israeliana. Un risultato concreto è stato registrato per il calo delle vendite della società svizzera Nestlé in Libano, da 300 milioni di dollari all’anno (nel 2022) a 75 milioni (nel 2023), con una perdita di tre quarti del suo mercato libanese.

Tunisia/Jihadismo

Quattro condanne a morte e altre 11 all’ergastoli per gli imputati islamisti accusati di aver organizzato e condotto gli attentati per l’uccisione dei due dirigenti di sinistra, Belied e Ibrahimi, nel 2013. Dopo lunghe attese, perdita di documenti importanti, disinformazia, tentativi di insabbiamento e fuga all’estero di sospettati jihadisti coinvolti, la magistratura tunisina ha ripreso vigore, spronata dallo stesso presidente della Repubblica, Siaed. Alcuni giudici, che avevano nascosto, per anni, nel cassetto i dossier e tentato l’archiviazione del procedimento, sono stati sospesi ed è in corso un’indagine sulle lungaggini e sulla scomparsa di documenti d’accusa. Gli agguati avevano scioccato l’opinione pubblica tunisina ed un comitato di difesa, istituito dalla famiglia, ha raccolto documenti e prove ed accusato l’organizzazione segreta del Partito islamista allora al governo, Ennahdah, di esser la mandante dell’assassinio politico. I parenti delle due vittime hanno espresso soddisfazione per la sentenza ed hanno chiesto che vengano scoperti i mandanti. L’ex ministro dell’interno di allora, l’islamista El-Aridhi è in carcere per l’accusa di favoreggiamento della fuga di jihadisti tunisini verso la Siria.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e un mese e tre giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.

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