Per ascoltare l’audio di oggi, 21 giugno 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 166 (1417)

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Le notizie:

Genocidio a Gaza

Nel 259esimo giorno di guerra israeliana contro la popolazione di Gaza, i generali di Tel Aviv hanno ucciso, in 4 stragi, 35 civili e ferito altri 130.

Il nostro commento quotidiano fisso: Ci sono ancora coloro che obiettano che non si tratti di genocidio, basandosi su congetture storiche e non guardando la realtà delle cifre e delle intenzioni dichiarate dai politici e generali israeliani. Chiudono gli occhi e dicono: “Dire che Israele commette genocidio è una bestemmia”.

Pronunciare una frase simile è la vera bestemmia nei confronti della memoria dei sei milioni di ebrei assassinati dal nazismo tedesco.

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Situazione umanitaria

Un altro rapporto ONU inchioda l’esercito israeliano nella sua politica di affamare la popolazione come mezzo di guerra. Il Commissariato ONU per il coordinamento degli interventi umanitari, dopo una visita nel sud e centro di Gaza, ha denunciato che “molte famiglie mangiano un solo pasto in due o tre giorni e che la mancanza di acqua è il problema centrale in questa fase con l’arrivo del caldo”. La delegazione internazionale ha visitato per una settimana le zone di Deir Balah, Mawassi e il campo profughi vicino a Rafah. “La gente vive in tende di plastica, che con il caldo si trasformano in forni. Il blocco dell’ingresso degli aiuti sta rendendo la vita degli sfollati in inferno”. Secondo questo rapporto, le strutture sanitarie in queste zone è completamente assente e l’unico ospedale è praticamente fuori uso, per mancanza di carburante per far funzionare i generatori di elettricità.

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Cisgiordania e Gerusalemme est

Un ragazzo di 15 anni, Naim Samha, è stato ucciso dalle pallottole dell’esercito israeliano di occupazione a Qalqilia. Le truppe hanno invaso la città nel solito rastrellamento quasi quotidiano e hanno sparato con pallottole di guerra contro i giovani che lanciavano pietre per ostacolarne l’avanzata. Anche in questo caso, i soldati hanno impedito l’arrivo delle ambulanze, fino alla morte del ragazzo.

Altri rastrellamenti violenti hanno toccato altre località come Nablus, Ramallah e Jenin. Ad El-Khalil coloni hanno attaccato proprietà palestinesi con la protezione dell’esercito.

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Israele

Netanyahu frena e fa marcia indietro. Dopo le reazioni stizzite della Casa Bianca che per bocca del portavoce per le politiche strategiche si è detta “rammaricata dalle parole offensive del premier israeliano, che non rispecchiano la realtà”, il Nerone di Gaza ha cambiato opinione: “Abbiamo bisogno delle armi statunitensi ed io accetto qualsiasi attacco personale pur di salvare l’esistenza di Israele”. Un capovolgimento della realtà. È Israele che ha cancellato la Palestina e minaccia di genocidio e pulizia etnica la sua popolazione.

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Solidarietà studentesca

Gli studenti dell’Università Colombia sono stati tutti assolti dalle accuse rivolte loro per le occupazioni a favore della pace e in sostegno alla Palestina. Alla fine di aprile, 46 studenti sono stati arrestati con l’accusa di “danneggiamenti di proprietà di altri”, ma il giudice dopo l’analisi della situazione e un rapporto indipendente sugli asseriti danni ha prosciolto totalmente gli studenti. Gli avvocati difensori hanno sottolineato che l’occupazione degli uffici era avvenuta in maniera pacifica e non aveva né impedito lo svolgimento del lavoro amministrativo né la tenuta dei corsi universitari. La tendopoli era stata issata nei giardini e nessun danneggiamento è avvenuto. La difesa ha sottolineato anche il valore civico della protesta che chiedeva la fine del sostegno militare degli USA a Israele nel suo genocidio contro la popolazione civile di Gaza.

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Libano

Un attacco aereo israeliano ha ucciso un capo militare di Hezbollah nel sud Libano. I caccia hanno bombardato la città di Deir Kifa, nel distretto di Tiro. Abbas Ibrahim Hamada, nato nel 1985, è stato salutato come “martire sulla strada per Gerusalemme”, in un comunicato del partito libanese. Subito dopo, 25 missili e razzi sono stati sparati contro il territorio israeliano, causando enormi incendi nelle zone boschive.

La mediazione USA per contenere lo scontro armato tra Libano e Israele sembra che stiano fallendo. L’esercito di Tel Aviv ha comunicato di essere pronto all’invasione di terra ed è in grado di reggere l’apertura di un secondo fronte oltre a quello di Gaza. Molti analisti arabi sostengono che Netanyahu vuole trascinare Washington in uno scontro diretto con l’Iran, per prolungare il conflitto nella regione e salvare la propria poltrona. Eventualità che la Casa Bianca intende evitare soprattutto nell’imminenza delle elezioni presidenziali del prossimo novembre. Dopo il fallimento della missione di Hochstein, è sceso in campo lo stesso segretario di Stato Blinken, che ha avuto colloqui con il capo del Consiglio di Sicurezza israeliano, per tentare in extremis di mantenere la situazione ad un conflitto di media intensità.

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Sudan

In seguito alla perdita di un’importante base militare a nord di El-Fasher, le milizie di Pronto Intervento hanno bombardato ieri con l’artiglieria i quartieri occidentali della città capoluogo del Darfur settentrionale. I comitati locali parlano di decine di morti e della fuga della popolazione intrappolata. El-Fasher è assediata da mesi dalle milizie di Hamidati, che intendono occuparla per completare il controllo sul Darfur.

I rapporti internazionali sono allarmanti. La politica della terra bruciata, seguita dalle milizie ex Janjaweed, è il preludio ad una nuova pulizia etnica nel Darfur. Dall’analisi di foto satellitari si nota l’allargamento dei cimiteri e la diffusione dei villaggi dati alle fiamme deliberatamente. Nella città vivono 1 milione e 800 mila abitanti e sfollati e l’assedio impedisce l’arrivo di rifornimenti alimentari. Esiste un imminente rischio di carestia. L’uso della fame come arma è un crimine di guerra e il Consiglio di Sicurezza ha diverse volte richiamato le parti in conflitto alle loro responsabilità, chiedendo la fine dei blocchi alla distribuzione degli aiuti alimentari.  

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Yemen

Caccia statunitensi hanno bombardato per il secondo giorno consecutivo la città portuale di Hodeida. Secondo un comunicato degli Houthi vi sono morti tra i civili. Il Centcom USA invece parla di distruzione di due droni navali pronti per l’uso. Washington con il suo intervento militare nel mar Rosso aveva parlato di impedire l’allargamento del conflitto, ma dii fatto si sta trasformando nel principale protagonista di una guerra regionale. Gli attacchi statunitensi e britannici non hanno diminuito le capacità offensive degli Houthi, che hanno continuato a colpire le navi dii passaggio dallo stretto di Bab Mandab con destinazione Israele.

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Libia

Scontri a Zawia, ad ovest della capitale Tripoli. Due milizie ingaggiate e pagate dal governo Dbeiba sono in conflitto per il controllo del territorio. Il  governo non ha assunto nessuna posizione e secondo account social locali, vi sarebbero morti e feriti. La città di Zawia è il centro del contrabbando petrolifero, per la presenza della principale raffineria nell’ovest del paese. Da Zawia passa l’arteria stradale che porta da Tripoli al confine tunisino, dove il valico di Ben Gardane rappresenta il punto di scambio commerciale tra i due paesi. Per diversi mesi il valico è rimasto chiuso a causa dello scontro tra le milizie per il suo controllo. Dopo lunghe trattative tra i due ministeri dell’Interno di Tunisia e Libia, il valico è stato riaperto al traffico di passeggeri e commerciale.   

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Algeria

Radio M è stata chiusa. Le sue trasmissioni sono state interrotte il 19 giugno. La chiusura è stata decisa dalla corte di cassazione dopo la conferma della condanna alla reclusione per il direttore, Ihsan El-Khadi, a 7 anni. La persecuzione nei confronti di El Khadi è arrivata a denunciarlo per terrorismo, accusa del quale è stato assolto per mancanza di prove. È stato condannato per trasferimenti finanziari dalla figlia residente all’estero. In Algeria il codice penale non ammette finanziamenti esteri alle società di comunicazione.

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Boicottaggio

La municipalità di Bruxelles ha vietato di tenere nel campo comunale la partita di calcio tra le nazionali di Israele e Belgio, che si terrà il 6 settembre, È una forma di boicottaggio anche se il pretesto ufficiale è la sicurezza e incolumità di tifosi, giocatori e agenti di polizia. Il Belgio non è nuovo a iniziative simili. Va ricordato che l’ente televisivo pubblico aveva oscurato le trasmissioni Eurovision per la partecipazione di Israele. Sullo schermo compariva la scritta: “Condanniamo le violazioni dei diritti umani da parte del governo israeliani. Il governo israeliano viola le libertà d’informazione e quindi abbiamo interrotto le trasmissioni. Cessate il fuoco! Bloccate il genocidio!”. Una notizia clamorosa allora che era passata in silenzio.

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Notizie dal Mondo

Sono passati due anni, tre mesi e 27 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. 126 droni di Kiev hanno colpito in territorio russo. L’esercito ucraino ha iniziato a reclutare prigionieri per sopperire alla mancanza di reclute per il fronte.   

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Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

[Giornalismo] La figuraccia dei giornaloni scorta mediatica del genocidio a Gaza. di Farid Adly Qui

Approfondimenti

[Echi della stampa araba]: a cura diMargaret Petrarca (Per saperne di più)

[Finestra sulle Rive Arabe] “Il mare nella letteratura araba contemporanea”, di Antonino D’esposito. QUI

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1 commento

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