Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo
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Rassegna anno V/n. 067 (1318)
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Appello 1
Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.
Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!
L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.
Appello 2
Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto
Le notizie
Genocidio a Gaza
L’esercito israeliano ha compiuto ieri 8 stragi contro la popolazione civile a Gaza, provocando l’uccisione di 78 perone e il ferimento di altre 104 ferite.
L’UNRWA ha sottolineato che nella giornata per i diritti delle donne, “a Gaza ogni giorno vengono uccise 63 donne, 37 delle quali madri che lasciano figli orfani”.
I soldati israeliani durante l’invasione di Gaza città, lo scorso novembre si sono divertiti a uccidere un anziano palestinese a casa sua, dopo averlo maltrattato. Hanno postato la loro bravata sui social.
Uccidere per fame
Ogni giorno decine di persone muoiono per fame nel nord della Striscia di Gaza. Le truppe di occupazione sparano contro i civili che aspettano gli aiuti internazionali nella rotonda Nabulsi, quella della strage di fine febbraio. Ieri ne sono stati uccisi 3 e feriti almeno dieci.
L’esercito israeliano ha pubblicato i risultati di quella che definisce l’indagine sulla “strage della farina”, avvenuta il 29 febbraio alla rotonda Nabulsi, a Gaza città, con 120 uccisi e centinaia di feriti. È un’autoassoluzione che ripete le fandonie annunciate in precedenza. “Calca, manovre spericolate degli autisti dei camion impauriti dall’assalto della folla e sparatoria sui piedi contro le persone che si avvicinavano pericolosamente dalla postazione dei soldati”.
Dai referti medici sui corpi delle vittime si evince, invece, che l’80% delle vittime aveva ricevuto pallottole nel torace e nella testa.
Prigionieri
Brigate Qassam hanno chiarito in un comunicato video del portavoce Abu Obeida che nessuno scambio di prigionieri sarà possibile se non si prevede la fine dell’occupazione e il ritiro dell’esercito invasore. “L’ingresso degli aiuti alimentari deve essere immediato e non potrà essere condizionato all’accordo, come ricatto. Affamare la popolazione di Gaza significa affamare anche i cittadini israeliani prigionieri nelle nostre mani. Netanyahu deve ricordarsi che la carestia colpisce anche loro e tra di loro ci sono delle persone malate”.
Le trattative del Cairo sono naufragate e non si vede nessuno spiraglio per una tregua, né temporanea, né di lunga durata. Lo ha ammesso lo stesso presidente USA Biden, dopo i colloqui del capo della CIA a Tel Aviv: “Non sembra possibile raggiugere un accordo per la tregua durante il mese di Ramadan”.
Il porto do Biden
Il presidente USA ha dato l’incarico all’esercito di realizzare un porto sulle spiagge di Khan Younis, dopo aver ottenuto l’assenso di Tel Aviv. Il porto servirà a ricevere le navi di aiuti umanitari e navi-ospedali e altre per accogliere persone con bisogni particolari. Il collegamento sarà via Larnaca, in Cipro. La GB ha annunciato che parteciperà all’iniziativa. L’UE ha benedetto l’operazione con una visita della Von der Layen a Larnaca. Il costo dell’operazione è di 30 milioni di dollari anticipate da Washington, ma non si conosce nel dettaglio quando l’opera sarà ultimata. Funzionari militari USA parlano di due mesi di lavoro.
Il porto, quindi, non risponde all’emergenza di carestia incombente sulla popolazione di Gaza, ma alla campagna elettorale di Biden. Le agenzie dell’ONU infatti rivendicano il passaggio immediato degli aiuti, se si vuole salvare la popolazione di morte sicura per fame e disidratazione.
I timori tra i palestinesi è che questa struttura serva più che altro alla fuga verso i paesi africani, via Europa, di migliaia di famiglie palestinesi come pianificano da tempo il governo Netanyahu e i suoi ministri sionisti estremisti.
Cisgiordania e Gerusalemme Est
Un giovane palestinese ferito gravemente al campo profughi di Qalandia, a nord di Gerusalemme. I soldati, durante un rastrellamento, hanno sparato contro un gruppo di giovani che lanciavano pietre.
Un agguato è stato teso da combattenti palestinesi ad un gruppo di soldati in un posto di blocco vicino alla colonia illegale di Homesh, nel nord della Cisgiordania. Due combattenti hanno sparato delle pallottole nella direzione del posto di blocco e quando sono stati inseguiti un altro gruppo ha fatto saltare una mina sotto l’auto militare. Sono rimasti feriti 7 soldati secondo la radio militare israeliana.
Israele
In un editoriale il quotidiano israeliano Haaretz ha chiesto che “la gente scenda in piazza per mandare a casa questo governo irresponsabile guidato da Netanyahu”. Il fallimento delle trattative per lo scambio di prigionieri e la pubblicazione del rapporto sulla tragedia del pellegrinaggio a “Meron”, del 2021, sono lo spunto dal quale parte l’articolista per decretare il fallimento del governo di garantire la sicurezza degli israeliani.
Ieri, si è tenuta una grande manifestazione davanti all’ambasciata USA a Gerusalemme, per chiedere il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.
Libano
Si inasprisce lo scontro alla linea di demarcazione tra Libano e Israele. Nei bombardamenti israeliani sulle città del sud sono stati uccisi tre combattenti di Hezbollah. Lo ha comunicato il portavoce del partito. Il quotidiano Al-Akhbar di Beirut ha scritto – citando fonti diplomatiche arabe senza specificare chi siano – che “Israele ha comunicato ai mediatori statunitensi e francesi una data ultima per il raggiungimento di un accordo con il governo libanese, per la cessazione delle ostilità. Se entro il 15 marzo non sarà trovata una soluzione diplomatica, sferreremo l’offensiva di terra”. Il canale 12 israeliano ha informato che il comando militare ha ordinato la preparazione di un piano per l’invasione del Libano.
Yemen
Un’altra nave commerciale, battente bandiera del Singapore, è stata presa di mira nel golfo di Aden dai missili delle milizie Houthi. Secondo l’ente marittimo britannico, la nave ha segnalato l’esplosione di due missili nelle vicinanze, ma senza causare danni. Il Centcom ha comunicato di aver intercettato i due missili e fatti esplodere prima di colpire l’obiettivo. L’escalation militare di USA, GB e UE nella regione del mar Rosso non ha piegato la determinazione degli Houthi di impedire il passaggio nel mar rosso alle navi israeliane e dirette in Israele. La strategia di attaccare con missili e bombardamenti aerei il territorio yemenita non ha fatto altro che accrescere l’instabilità del traffico marittimo nel mar Rosso.
Solidarietà Internazionale
Ieri si sono svolte centinaia di manifestazioni di solidarietà con Gaza on molte città dei paesi arabi e islamici. Le mobilitazioni più imponenti sono state quelle organizzate ad Amman, Baghdad e Sanaa.
Oggi a Roma si terrà la manifestazione nazionale per dire no al genocidio e una pace giusta in M. O. (leggi qui e qui).
Siria
Bombardamento turco sulle zone dell’autonomia curda nella provincia di Aleppo. Due civili sono rimasti uccisi e altri due feriti. La zona colpita è quella di Sheikh Issa, sotto il controllo delle Forze democratiche siriane (curde). Con l’uso dell’artiglieria pesante, le forze turche di occupazione, coadiuvate dalle milizie islamiste, tentano continuamente di smantellare l’esperienza avanzata di autonomia amministrativa improntata al federalismo democratico partecipativo. Nelle offensive degli anni passati, metà della popolazione della zona è stata costretta a fuggire e rifugiarsi nella regione nordest della Siria.
Sudan
Il generale golpista Burhan ha accettato la proposta di tregua durante il mese di Ramadan, proposta dal segretario generale dell’ONU, Guterres. Ma la disponibilità dell’esercito al rispetto di una tregua è minata dalle condizioni che sono state elencate in un comunicate del ministero degli esteri: ritiro delle milizie dalle città che occupano. La guerra dimenticata in Sudan è un dramma umanitario che colpisce metà della popolazione, costretta o alla fuga oppure a patire la fame e le vessazioni dei miliziani.
Notizie dal Mondo
Sono passati due anni e 14 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina.
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Approfondimenti
La Memoria come strumento di Pace
Domenica 28 gennaio, Anbamed ha partecipato ad una tavola rotonda, a Milano, in piazza Scala, organizzata dalla CGIL (leggi l’intervento di Farid Adly)
In ricordo di Massimo Gorla QUI
Ad un anno della strage di Cutro QUI
Contro la scorta mediatica di Netanyahu Leggi tutto
La resistenza del popolo curdo contro il genocidio QUI
In ricordo di John Pilger, un maestro di giornalismo. leggi.
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A proposito di foto di guerra e di confronti pertinenti: I prigionieri palestinesi denudati ed esposti al mondo cosa vi ricordano? Qui
I bambini di Gaza mandano un video per il compleanno di Papa Francesco: Il video
Guernica: Flash Mob in solidarietà con Gaza: QUI.
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