Per ascoltare l’audio di oggi, 24 marzo 2024:

Anbamed, notizie dal Sud Est del Mediterraneo

(testata giornalistica online fondata da Farid Adly.

Direttore responsabile Federico Pedrocchi)

Rassegna anno V/n. 082 (1333)

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Appello 1

Tutti i giorni arrivano nuove adesioni all’appello che abbiamo lanciato ad ottobre per un cessate il fuoco permanente e per il rilascio dei prigionieri civili.

Potete aderire, scrivendo alla redazione. Diffondete, per favore!

L’elenco dei sottoscrittori dell’appello lo trovate sul sito, in questa pagina: qui.

Appello 2

Mai Indifferenti. Voci ebraiche per la PACE leggi tutto

Le notizie

Genocidio a Gaza

Nella giornata di ieri, la 169esima dall’inizio dell’invasione, l’esercito di Netanyahu ha compiuto 7 stragi: 72 uccisi e 114 feriti.

Gli attacchi con l’artiglieria e con i bombardamenti aerei su Khan Younis e Rafah sono continuati anche di notte e nella mattinata di oggi, senza interruzione.

Nel nord della Striscia, le truppe sono tornate ad occupare il territorio con i carri armati, dopo averlo evacuato nelle settimane passate. La loro avanzata è preceduta da bombardamenti a tappeto. A Jebalia e Beit Lahia la popolazione è terrorizzata dalle esplosioni per la demolizione delle case ed è stata costretta ad evacuare verso la spiaggia.

Uccidere per fame

I generali israeliani hanno ordinato di sparare ancora una volta contro la folla di affamati. 19 civili uccisi e 23 feriti mentre aspettavano l’arrivo degli aiuti alla rotonda “Kuwait”, sempre la stessa dove era avvenuta la carneficina del 29 febbraio. Raffiche di mitra e obici di cannoni dei carri armati hanno preso di mira i gruppi di civili ammassati lontano dalle postazioni dell’esercito e che non rappresentavano nessun pericolo per gli occupanti.

Il commissario dell’UNRWA, Lazzarini, ha dichiarato che l’esercito israeliano ha rifiutato, per la seconda volta in una settimana, il passaggio del convoglio degli aiuti umanitari. “L’ho detto molte volte: questa è una fame provocata dall’uomo e una carestia incombente che può ancora essere evitata. Le autorità israeliane devono consentire la distribuzione di aiuti alimentari su larga scala al nord, anche tramite l’UNRWA, la più grande organizzazione umanitaria di Gaza. Nel frattempo i bambini continueranno a morire di malnutrizione e disidratazione. L’insopportabile non può diventare la nuova normalità.”. (QUI)

Ospedali nel mirino

Cinque malati ricoverati nell’ospedale Shifà sono morti per fame e mancanza di medicine. Da una settimana, il complesso ospedaliero è sotto assedio e mancano cibo e acqua, per le quasi 7 mila persone, tra sfollati, malati e personale medico. Lo staff medico ha lanciato un appello agli organismi umanitari internazionali a venire a salvarli, con un’evacuazione sicura.

L’osservatorio euro-mediterraneo per i diritti umani, con sede a Ginevra, ha accusato Israele di usare i civili sfollati nell’ospedale Shifà come scudi umani nelle loro operazioni militari all’interno della struttura medica e nei quartieri vicini.

L’OMS ha condannato l’assedio dell’ospedale e chiesto la fine di questo comportamento disumano, che mette in pericolo la vita di malati, sfollati e personale sanitario.

Il generale Halevi, capo di Stato maggiore dell’esercito di occupazione, ha ammesso candidamente che l’assedio contro Shifà ha la funzione di far pressioni su Hamas, per cedere nelle trattative in corso a Doha. Miserabili criminali.

ONU

Il segretario generale dell’ONU ha fatto visita ieri al valico di Rafah, dalla parte egiziana, e ha chiesto all’esercito israeliano, forza occupante, di assumersi le proprie responsabilità nel garantire vita e sicurezza dei civili di Gaza, territorio occupato, secondo le leggi internazionali. “Serve da subito un cessate il fuoco per permettere a queste lunghe file di camion a raggiungere la popolazione affamata. Il mondo ha visto quanto basta di orrori in questa guerra. I palestinesi sono sospesi in un incubo inarrestabile”.

Il ministro degli esteri israeliano Katz, senza vergogna e senza pudore, ha accusato il segretario generale dell’ONU di essere nemico di Israele.

“Guterres ha incolpato Israele per la situazione umanitaria a Gaza,

Sotto la sua guida, l’ONU è diventato un organismo antisemita e anti-israeliano”. Al suo post nei social ha ricevuto risposte di contestazione: “Smettila di mentire per incolpare l’UNRWA e le Nazioni Unite, sei così spudorato!”.

Cisgiordania e Gerusalemme est  

Spari contro un posto di blocco a Jenin. I soldati hanno risposto al fuoco ed hanno colpito il giovane armato di pistola e lo hanno lasciato morire dissanguato sul selciato. 

L’esercito di occupazione ha comunicato che un ufficiale israeliano è morto dopo il ferimento nell’attacco palestinese, di due giorni fa, ad ovest di Ramallah.

In tutta la Cisgiordania la situazione è esplosiva. La pressione militare israeliana è al culmine e le aggressioni dei coloni non cessano, con furti di terre, distruzione di raccolti e uccisione di bestiame. L’assedio economico fa il resto. La povertà la si tocca con mano a causa della disoccupazione e per il mancato pagamento degli stupendi da parte dell’ANP.

Furto di terra

L’alta corte israeliana ha sentenziato la confisca delle terre e case di Sami Darwish, 63 anni, cittadino gerosolomitano da generazioni. Un processo durato 20 anni. Il suo ricorso è stato contro la confisca da parte dell’esercito di un pazzo di terreno di circa 241 donum, nel villaggio di Al-Al-Walaja a sud di Gerusalemme est, sopra il quale sono state edificate 3 case di pietra. “Non abbiamo, né io né mio padre né mio nonno, modificato le costruzioni, che risalgono a prima della nascita dello Stato di Israele. Non potevano parlare di mancate autorizzazioni edilizie. Una società di coloni ci aveva offerto somme esorbitanti per vendere, 84 milioni di dollari, ma abbiamo sempre rifiutato”. L’esercito ha ordinato la confisca “per interesse pubblico”, misura contro la quale Darwish ha fatto ricorso all’alta corte israeliana. Il terreno fa gola alla colonia ebraica israeliana di Gilo. E l’Apartheid giudiziario ha completato l’opera di furto della terra palestinese, cacciando 30 persone verso l’ignoto. Deportazione.

Trattative

La delegazione israeliana a Doha è tornata a Tel Aviv. Le trattative non stanno andando bene. La risposta israeliana alle richieste palestinesi è “deludente e negativa”, secondo un esponente di Hamas che ha mantenuto l’anonimato. “Ci sono molte distanze da colmare. Le nostre aperture e duttilità sono state interpretate da Netanyahu come debolezza e cedimenti, ma si è sbagliato”, ha detto. Israele non accetta la fine delle operazioni militari, limita il rientro dei gazzawi del nord a 2000 al giorno, una settimana dopo la conclusione dell’accordo, soltanto 5 detenuti palestinesi verranno liberati per ogni ostaggio rilasciato e la possibilità per Israele di deportare i detenuti di lunghe condanne fuori dal territorio palestinese.

Un ostaggio israeliano è morto per la mancanza di cibo e medicine. Lo ha comunicato il portavoce mascherato di Brigate Qassam. “Abbiamo già avvisato Netanyahu che le condizioni di vita dei prigionieri nelle nostre mane sono le stesse della popolazione; mancano anche per loro cibo, acqua e medicine”.

Palestinesi di Israele

Una folla di partecipanti alla manifestazione indetta a Majd Koruom, nell’Alta Galilea, in sostegno a Gaza e per la fine dell’invasione israeliana. Migliaia di israeliani palestinesi hanno marciato per le strade della città intonando canti tradizionali e slogan ritmati contro l’occupazione. I manifestanti hanno innalzato manifesti per l’ingresso degli aiuti e la fine dell’assedio e il ritiro dell’esercito da Gaza.  

Tunisia

Fermato un giornalista per ingiuria contro il presidente della Rapubblica, Saeid. Mohammed Bughlab – secondo il racconto dell’avvocato – “è stato convocato dalla polizia per delucidazioni su una denuncia di una funzionaria governativa e dopo l’interrogatorio hanno deciso di trattenerlo per approfondimenti delle indagini”. Oggetto della denuncia un post sui social nel quale Bughlab aveva accusato le autorità governative di usare le procure come strumento per zittire il dissenso. Secondo l’ordine dei giornalisti, nelle carceri tunisine sono presenti venti operatori dei media, tra giornalisti, videomaker e fotografi.

Notizie dal Mondo

Sono passati due anni e 29 giorni dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. Putin non crede alla rivendicazione dell’Isis per il massacro di Mosca e accusa l’Ucraina. Diffuse le foto dei 5 attentatori che si sono allontanati dal luogo del massacro su auto. Il numero degli uccisi è salito a 164 e ci sarebbero altri corpi sotto le macerie.

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